Pubblica Amministrazione: Comuni, pressing sui bilanci Stampa
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Sale ancora la pressione sulla scadenza per i bilanci preventivi dei Comuni, che arriva oggi mentre sono molte le città, da Milano a Torino, da Genova a Napoli, e le amministrazioni medio-piccole ancora senza bilancio.

L’Anci ha indirizzato al Viminale la richiesta ufficiale di rinviare i termini di un mese, al 31 maggio, dopo che il presidente dell’associazione dei Comuni aveva scritto al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, chiedendo di intervenire «affinché le Prefetture adottino la massima cautela e attenzione nell’avvio delle procedure» che in caso di ritardo prolungato portano al commissariamento. I tempi per una proroga, però, sono ovviamente strettissimi, perché ci sarebbe bisogno di una Conferenza Stato-Città oggi e della firma immediata del ministro sul decreto per spostare i termini che nella Stato-Città di febbraio erano stati fissati come «definitivi». Vista la situazione, non è impossibile che si torni a discuterne anche la settimana prossima, ma va detto che un rinvio per decreto di termini già scaduti non è finora mai stato fatto.

Ma, oltre che col calendario, l’ipotesi si scontra con la contrarietà finora registrata a Palazzo Chigi e all’Economia, in un dibattito fra Governo e amministrazioni locali sulla data dei bilanci comunali progressivamente salito di tono. I sindaci motivano le difficoltà soprattutto con la contemporaneità delle scadenze di preventivo e consuntivo (i revisori devono poi mandare alla Corte dei conti il questionario sui preventivi 2015), inedita e complicata anche dal debutto a regime della riforma della contabilità. Il Governo preme però per interrompere la catena dei rinvii. Con l’obiettivo di riavviare la programmazione e la macchina degli investimenti comunali, liberati anche dall’addio al vecchio Patto di stabilità, come ricordato nei giorni scorsi dal Ragioniere generale dello Stato.

Ad agitare la scena è l’ombra del commissariamento dei Comuni fuori termine, prospettiva delicata quando l’ipotesi riguarda centinaia di enti e arriva alla vigilia di un turno elettorale in circa 1.400 centri, ma come sempre in questi casi è bene distinguere il piano tecnico da quello politico. Sul primo fronte, a meno di una proroga in extremis, sarà davvero il termine ultimo per le delibere fiscali, che quest’anno si concentrano sulla Tari e sulla conferma della maggiorazione Tasi nei Comuni dov’era già prevista sugli immobili diversi dall’abitazione principale. L’esperienza dell’anno scorso dimostra infatti che le decisioni sui tributi approvate dopo la scadenza dei preventivi sono destinate alla bocciatura da parte dei giudici amministrativi, al punto che per salvarne alcune l’ultima manovra è dovuta intervenire ex post per «interpretare» come 31 luglio 2015 la data del 30 indicata dal Dm Viminale.

Per il bilancio la situazione è invece un po’ più “flessibile”. La legge prevede infatti che, una volta scaduto il termine, le Prefetture assegnino ai Consigli comunali un tempo supplementare «non superiore a 20 giorni», dopo i quali arrivano scioglimento e commissario. Già in questo modo, visti anche i tempi tecnici per gli scambi epistolari fra Comuni e Prefetti, si arriva vicino alla fine del mese, ma a fermare la macchina potrebbe bastare la convocazione del consiglio comunale, anche se per qualche giorno dopo il nuovo termine indicato dalla Prefettura: commissariare un’amministrazione eletta non è infatti una scelta da poco, e la giurisprudenza spinge a colpire più l’«inerzia» che il semplice «ritardo».

In ogni caso, nei Comuni prosegue il lavoro per evitare soprese. A Milano, dopo che è mancato il numero legale, il consiglio comunale è stato riconvocato, nella speranza che le “distrazioni” elettorali non impediscano di approvare un bilancio varato dalla giunta il lontano 14 dicembre, mentre a Genova sono passati per un soffio (solo 17 voti favorevoli i correttivi della giunta che alleggeriscono da 7,7 a 2,2 milioni gli sconti Imu-Tasi per le case di lusso: in caso di voto contrario il sindaco Marco Doria aveva annunciato le dimissioni.

Fonte: ilsole24ore.it

 
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