Attualità: La crisi moltiplica i fallimenti Stampa
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La crisi non allenta la morsa e si vede anche in Tribunale, dov'è aumentato il contenzioso in materia economica, con evidenti riflessi negativi sull'andamento già difficile della giustizia civile. Annus horribilis il 2011 ma anche il 2012 (per i primi sei mesi rilevati dalle statistiche giudiziarie) perché si conferma la sofferenza delle imprese e la conflittualità nei rapporti di lavoro: istanze e procedure di fallimento in aumento, moltiplicazione delle cause di pubblico impiego, in leggera flessione quelle di lavoro privato.

Dal 2009 al 2011 le istanze di fallimento presentate sono passate da 30.630 a 36.873 e solo nel primo semestre del 2012 ne sono arrivate 20.349. Le procedure fallimentari erano 9.314 nel 2009 e 12.158 nel 2011 (6.332 solo nei primi sei mesi del 2012) con una pendenza, a giugno dell'anno scorso, di 85.770 fascicoli. Il confronto tra "anni giudiziari" (e non solari), cioè da giugno a giugno, sembra essere più rassicurante, ammesso che possa considerarsi rassicurante il dato di 37.032 istanze di fallimento rispetto alle 37.934 dell'anno prima (900 in meno) considerato che nel 2009-2010 erano 34.118.

L'impatto della crisi economica emerge, però, anche dall'aumento delle cause di lavoro nel pubblico impiego, mentre nel privato si registra una leggera diminuzione rispetto all'anno precedente (ma un aumento rispetto a due anni fa). Le statistiche non rilevano ancora l'incidenza del "rito Fornero" perché la riforma del lavoro (legge 92/2012) è entrata in vigore il 18 luglio. Certo è che le prime difficoltà organizzative (si veda Il Sole 24 ore del 15 ottobre scorso) si innestano in un sistema già sofferente, tant'è che le pendenze al 30 giugno 2012 sono in aumento. Nel pubblico impiego c'è stato quasi un raddoppio del contenzioso, che nel 2011 (anno solare) ha toccato quota 60.127 rispetto a 33.592 del 2009. Ma anche a voler ragionare sui dati dell'anno giudiziario (giugno 2011-giugno 2012) si registra un aumento rispetto ai dodici mesi precedenti (48.711 rispetto a 47.412; erano 35.135 nel 2009-2010).

Dunque, l'esplosione sembra concentrata soprattutto nel 2011. Secondo gli addetti ai lavori, una larga parte di questo contenzioso è rappresentata dai ricorsi dei "precari" della Pa (anzitutto nella scuola) funzionali alla "stabilizzazione" del rapporto. Molti precari, di fronte all'impossibilità di rinnovare il contratto, si sono rivolti al giudice. Ma il dato statistico è ancora più allarmante se si considera che negli ultimi anni sono diminuiti i dipendenti pubblici, per cui l'incremento è ancora più accentuato nel rapporto pro-capite. Ad alimentare i ricorsi concorre anche il termine di decadenza generale – articolo 32 del "collegato lavoro" (legge 183/2010) – per impugnare tutti i precedenti contratti di qualsiasi tipo (per esempio a termine) entro il 28 febbraio 2012: per evitare la decadenza, perdendo così il diritto, molti hanno impugnato. Un altro fattore di incremento del contenzioso sta nelle varie manovre succedutesi nel tempo (da quelle di Tremonti a quelle di spending review e di riassetto del mercato del lavoro più recenti) che incidono soprattutto sulla macchina amministrativa e che hanno creato una stratificazione di norme diverse (per esempio sul prepensionamento dei dipendenti pubblici), aumentando i margini di incertezza del diritto. Sono le stesse Amministrazioni, nel dubbio sui provvedimenti da adottare e in mancanza di seri criteri di politica di gestione del personale, che preferiscono rimettere al giudice la decisione su una serie di questioni. Un paradosso, visto che il legislatore, da un lato cerca di ridurre il contenzioso e l'arretrato civile, e dall'altro lo alimenta (un contenzioso in cui, per di più, una delle parti è una pubblica amministrazione). Infine, gli addetti ai lavori spiegano l'esplosione dei ricorsi anche con la stretta sui salari, che induce i lavoratori a massimizzare i vantaggi di situazioni pregresse o pendenti. La corsa al giudice è un po' diminuita nel primo semestre 2012, ma il trend resta in aumento.

Fonte: ilSole24Ore.it

 
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