Attualità: Parcheggi e strisce blu, via libera alle multe per i «ritardatari» Stampa
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La sosta sulle strisce blu è «regolamentata» quando il pagamento è previsto solo in determinate fasce orarie, per alcuni giorni della settimana (per esempio quelli feriali) o per determinate categorie di veicoli. Quando ci sono questi parametri, scritti appunto in un regolamento comunale, si può affibbiare la multa da 25 euro agli automobilisti che lasciano la macchina anche oltre il tempo dal pagamento. Le nuove indicazioni arrivano dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che nella nota 53284/2015(qui la nota tecnica dell'Anci) modifica le istruzioni sulla sosta a pagamento e le sanzioni per chi sfora, tema al centro da anni di uno sterminato dibattito interpretativo che rappresenta un esempio di scuola del caotico mondo delle regole italiane.

La regola. Tutto nasce dal fatto che le multe per chi tiene l'auto per troppo tempo (rispetto a quanto ha pagato) sulle strisce blu sono previste dal Codice della Strada «se si tratta di sosta limitata o regolamentata» (articolo 7, comma 15 del Dlgs 285/1992). Di qui la domanda capitale: quando la sosta è «regolamentata»? Un parere del 2010, elaborato dallo stesso ministero, aveva negato che tale fosse quella sulle strisce blu comunali, e di conseguenza aveva bloccato la possibilità di sanzionare i ritardi sulla base del Codice della Strada. In senso contrario si era espresso, sette anni prima, il ministero dell'Interno, ma poi gli orientamenti erano stati coordinati convergendo sulla tesi dei Trasporti.

Dibattito infinito. Sul punto è nato, come spesso capita, un florido contenzioso, che oltre a un'ampia squadra di giudici di pace aveva impegnato tutti i livelli di giudizio, su su fino alla Cassazione. In questo quadro, il comportamento di chi paga un'ora di sosta e poi lascia l'auto parcheggiata per più tempo si configura come un'inadempienza contrattuale, che il Comune non può iscrivere a ruolo secondo le vie ordinarie. Il problema aveva ovviamente scatenato le proteste dei sindaci, che dopo un incontro con il Governo nel marzo 2014 erano riusciti a strappare un orientamento diverso contenuto in una nuova "fonte" normativa: un comunicato. Naturalmente questo strumento, figlio di un compromesso fra le richieste degli amministratori e la resistenza ministeriale, non è bastato a orientare in senso univoco le Prefetture.

Le nuove indicazioni. Il Comune di Lecce, allora, è tornato alla carica, ed è riuscito a ottenere la nuova nota ministeriale che delinea il concetto di «sosta regolamentata» e la conseguente applicazione della multa da 25 euro (per chi parcheggia senza pagare nulla la sanzione parte invece da 41 euro, come prevede l'articolo 157, comma 8). La battaglia interpretativa si chiude qui? Difficile, come riconosce lo stesso sindaco di Lecce, il vicepresidente Anci Paolo Perrone: «Trattare questi casi come inadempienza contrattuale significa di fatto rendere impossibile la riscossione delle somme - sostiene -; la nota ministeriale è importante, ma serve un chiarimento normativo e speriamo nel ministro Delrio». Quasi scontata è, sull'altro fronte, una nuova ondata di battaglie legali.

Fonte: ilSole24Ore.it

 
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