FIAT: quale futuro dopo il referendum di Mirafiori? Stampa
Attualità

La risicata vittoria dei si al referendum di Mirafiori, dove la gran parte dei votanti del Si lo ha fatto sotto la minaccia della chiusura dello stabilimento, determina la crisi della strategia Fiat e ancora di più delle organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo, che ne escono fortemente indebolite e minate nella propria credibilità nella difesa dei diritti dei lavoratori.

Infatti, la crisi dello stabilimento di Mirafiori nasce in realtà da quella della strategia aziendale, che ha portato nel 2010 ad una forte caduta delle vendite nel mercato Italiano ed Europeo a fronte di una timida ripresa delle vendite in Brasile e Stati Uniti.

Con un andamento del genere il futuro della Fiat rischia di presentarsi a tinte grigie e poco potrà incidere la riduzione dei diritti e delle retribuzioni degli operai in Italia.

In tutta la vicenda ciò che colpisce è stata l’arroganza della proprietà, che negli anni passati è sopravvissuta solo grazie ai finanziamenti e agli incentivi pubblici e l’incapacità di ammettere gli errori strategici della dirigenza nella produzione di modelli realmente competitivi, con le produzioni delle altre case automobilistiche europee, ove le retribuzioni degli operai sono sensibilmente più elevate e i diritti salvaguardati.

News del 19 Gennaio 2011

 
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