Pubblica Amministrazione: Il Comune non riesce a spendere PDF Stampa E-mail
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Nel 2014 i Comuni non sono riusciti a sfruttare 1,6 miliardi di “spazi finanziari” relativi al patto di stabilità interno, che avrebbero potuto consentire altrettanti pagamenti di spese per investimenti. I risultati complessivi del comparto mostrano infatti un saldo effettivo di 4,4 miliardi, a fronte di un obiettivo programmatico totale di 2,8. Il fenomeno dei risparmi in eccesso rispetto all’«asticella» annuale, denominato overshooting degli obiettivi, è esaminato nell’ultima relazione della Corte dei conti sulla gestione finanziaria 2014 degli enti territoriali (delibera 25/2015 della sezione delle Autonomie). I dati contabili relativi all’ultimo esercizio chiuso rivelano che i Comuni hanno realizzato un avanzo corrente di competenza di oltre 5 miliardi, mentre la gestione del conto capitale presenta pagamenti superiori alle riscossioni di 650 milioni.

I risultati scontano le richieste di spazi finanziari effettuate attraverso i patti territoriali per 1,3 miliardi che però sembrano aver esplicato i loro effetti nell’eccedenza di risparmio non utilizzato, piuttosto che in pagamenti ai fornitori.

L’analisi territoriale indica che tutte le regioni (eccetto l’Abruzzo) hanno superato l’obiettivo, con risparmi in valore assoluto più elevati in Lombardia, Campania, Lazio e Piemonte. Nel 2014 degli oltre 5.600 Comuni soggetti ai vincoli di finanza pubblica (con più di mille abitanti), secondo i dati più aggiornati, solo 67 non hanno raggiunto gli obiettivi. I Comuni “fuori patto” sono concentrati prevalentemente nelle regioni del Sud e nelle fila di quelli con meno di cinquemila abitanti

I risultati del patto di stabilità esibiscono un andamento simile a quello dell’anno 2013, quando, a fronte di un obiettivo programmatico di importo sostanzialmente analogo pari a 2,8 miliardi, il risultato è stato di 4,4 miliardi, con un’eccedenza di 1,6 miliardi.

Le cause del fenomeno dell’overshooting sono da ricercare nella difficoltà di programmazione dei comuni, ulteriormente ostacolata da continui provvedimenti normativi approvati in corso d’anno. La sovrapposizione delle misure intervenute in un secondo momento a favore dell’esclusione dal saldo finale di spesa in conto capitale, oltre le agevolazioni ottenute in sede di obiettivo, sembra aver generato - si legge nella relazione dei magistrati contabili - risparmio aggiuntivo, modificando di fatto i programmi iniziali degli enti. I Comuni avrebbero potuto conseguentemente aumentare la loro spesa per investimenti, grazie alle ulteriori concessioni di spazi finanziari, ma non lo hanno fatto, probabilmente anche a causa di mancanza di liquidità.

Anche lo slittamento del termine per l’approvazione dei bilanci di previsione, proseguono i giudici contabili, ha consentito un esercizio provvisorio eccessivamente anomalo che ha vulnerato la capacità programmatoria degli enti locali e, per l’effetto, frustrato le finalità perseguite con le diverse misure agevolative, la cui tempistica è risultata, peraltro, in stridente contrasto e disallineata rispetto al termine previsto per l’approvazione del bilancio di previsione.

Va poi adeguatamente considerato come sia effettivamente complesso programmare il processo relativo alla spesa per investimenti che necessita di regole certe e stabili nel tempo su orizzonti temporali ultrannuali.

L’Anci, tramite una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente della conferenza unificata e al ministero dell’Economia chiede l’urgente costituzione di un gruppo di lavoro tecnico presso la Ragioneria generale dello Stato, nel cui ambito effettuare il puntuale monitoraggio sulla ripartizione degli spazi finanziari 2015, così da definire in modo concertato le possibili iniziative di ottimizzazione dei criteri di assegnazione di nuovi spazi finanziari a supporto di un loro pieno utilizzo. Ciò allo scopo di applicare nella maniera più efficiente gli strumenti redistributivi previsti dalla legge in materia di patti territoriali (verticale incentivato, verticale ordinario e orizzontale regionale), nonché di valorizzarne l’operatività, le cui scadenze sono fissate tra settembre e ottobre.

Fonte: ilsole24ore.com

 

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