Pubblica Amministrazione: Province, dipendenti in bilico. E il 12 ottobre si vota PDF Stampa E-mail
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Siamo entrati nellasettimana chiave per la riforma delle Province. Nonostante la riforma Delrio sialegge ormai da diversi mesi, infatti, è d’ora in avanti che dovrebbe iniziare arealizzare i maggiori effetti,a cominciare dall’emanazione dei decreti attuativi, attesi nei prossimi giorni. Naturalmente, sotto i riflettori è la situazione dei dipendenti,più che mai in fibrillazione per scoprire il proprio destino ancora avvolto nella nebbia.

Nei giorni scorsi, alcuniquotidiani e telegiornali hanno parlato di circa 20 o addirittura 30mila esuberinegli organici delle amministrazioni provinciali, ma la realtà è molto più complessa.

In aggiunta, ci saranno molti funzionari propensi achiedere la mobilità, in base alle recenti regole diramate dal governo nella Riforma della pubblica amministrazione. Quindi, la frazione residua potrebbe essere quella destinata a finire in Comuni e Regioni, anche se, perché ciò avvenga, si dovrà naturalmente attenere ai limiti di legge, senza calpestare le tutele dei dipendenti e, insieme,rispettare le indicazioni che dovrebbero figurare nei decreti attuativi.

Certamente,al momento le Province sono enti di secondo livello, che non hanno visto rinnovare i propri Consigli alla recente tornata elettorale, dal momento che, adesso, a occuparsi dell’elezione saranno direttamente sindaci e consiglieri dei Comuni compresi nel territorio amministrativo della Provincia 2.0

C’è già una data per conoscere il debutto di questenuove assemblee elettive, ma solo dai componenti dei consigli comunali:il prossimo 12 ottobre, salvo proroghe, dovrebbero tenersi le elezioni del nuovo indirizzo politico nelle province.

La nuova classe dirigente

Nello specifico,il prossimo 12 ottobre saranno eletti 64 presidenti di provincia, 760 consiglieri, 8 presidenti di Città metropolitane, 162 consiglieridi Città metropolitane. Nel complesso, la nuova classe politica – che non passerà dal mandato popolare, ma sarà scelta in autonomia tra le forze politiche nei rapporti di forza dei vari comuni – sarà composta di 986 cittadini, meno della metà dei precedenti 2500 che, però, potevano contare dell’investitura popolare. I sindaci presidenti di provincia rimarranno in carica per ben4 anni, mentre i consiglieri decadranno dopo due anni di mandato.

Fonte: leggioggi.it

 

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