Pubblica Amministrazione: Piano dei risultati in sette uffici su dieci |
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A 15 mesi dalla riforma Brunetta Dal punto di vista legislativo, a oggi il Paese risulta diviso in due: nove Regioni e le due Province autonome hanno recepito la riforma con una legge, ma 11 Regioni sono ancora indietro, o perché la delibera è all'esame del consiglio (è il caso di Abruzzo, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Umbria, Piemonte e Veneto) o perché si è in una fase preparatoria (Molise, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna). Quanto agli organismi indipendenti di valutazione, È stato adottato da oltre il 70% delle amministrazioni il piano delle performance, anche se meno della metà lo ha pubblicato: lo si può trovare sul sito internet del 75% degli enti previdenziali, ma solo del 33% dei ministeri. Sul fronte della trasparenza, invece, sembra esserci qualche difficoltà in più: il 50% dei ministeri non ha ancora predisposto il programma triennale, mentre va meglio negli altri enti. Si punta soprattutto sulla chiarezza verso i cittadini, anche se questo comporta una nuova organizzazione a partire dalle procedure di accesso ai documenti amministrativi. Dopo il test sull'attuazione dei piani, spiega Antonio Martone, presidente della Civit, si passerà a una fase di «verifica, in concreto, del miglioramento dei servizi ai cittadini». «La domanda che ci poniamo – spiega – è appunto se le amministrazioni pubbliche hanno attuato gli standard di qualità». In effetti, di particolare importanza per i cittadini è proprio la definizione degli standard di qualità dei servizi: a questi, infatti, si fa riferimento nei casi di una class action nel settore pubblico. La commissione Civit ha emanato le linee guida, ma solo 14 amministrazioni su 53, meno del 30%, hanno provveduto a definire questi standard. Secondo le amministrazioni, ci sono difficoltà nel definire il livello minimo di qualità per alcuni aspetti. Fonte: Sole24Ore News del 18 Aprile 2011 |