N. 4 del 08 Giugno 2007 PDF Stampa E-mail

 

IL PUNTO DEL MOMENTO.

 

 

ACCORDO NAZIONALE PER IL RINNOVO DEI CONTRATTI DEL PUBBLICO IMPIEGO E RIFORMA DELLA PA: RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE 
La scorsa settimana, dopo mesi di discussioni e di passi avanti ed indietro da parte del governo, sotto la minaccia di uno sciopero generale si è chiusa finalmente la telenovela, che ha visto concedere un aumento medio di euro 101 a regime per il periodo 2005-2006, che verranno messe effettivamente in pagamento probabilmente nel corso del 2008.
La vicenda del rinnovo dei contratti pubblici, che in realtà ancora si deve realizzare nei diversi comparti, ha mostrato in tutta la sua evidenza le incertezze della classe politica e del governo.
La gran parte dei dipendenti pubblici si stanno domandando quale sia la mission del Governo Prodi, oltre quella di risanare i conti pubblici a spese quasi esclusivamente dei lavoratori dipendenti con il contenimento delle retribuzioni e il taglio delle pensioni sempre alla stessa categoria, addolcendo il tutto con un po’ di stabilizzazione del precariato pubblico e privato, dovendo poi essere anche motivati al lavoro.
E’ quindi evidente l’insoddisfazione dei lavoratori del pubblico impiego per un aumento medio di circa 50 euro netti al mese, che decorreranno forse fra un anno tra quota fissa della retribuzione e quota variabile per l’incentivazione del merito (circa 15-20 euro netti medi mensili….).
Nel frattempo il Governo che si era impegnato a portare avanti un progetto di riforma della Pubblica Amministrazione non sembra aver prodotto nulla dopo un anno di attività.
GOOD NEWS: EPPUR QUALCOSA SI MUOVE. IL COMUNE DI ROMA AVVIA IL RECEPIMENTO DELLE PROPOSTE DI QUADRINET PA SUI CONTROLLI ESTERNI
Nei mesi scorsi Quadrinet Pa aveva ripetutamente avanzato all’Amministrazione Comunale di Roma la proposta di avviare un percorso di riforma locale in materia di riassetto degli incarichi direttivi e dirigenziali, con l’ipotesi di prevedere forme di controllo affidate a soggetti esterni, come l’Autorità dei Servizi Pubblici Locali di Roma, ma non aggiuntive a quelle tradizionali interne.
In proposito Quadrinet PA mesi fa scriveva: 
“Questa Associazione a riconferma di un atteggiamento aperto, non difensivo, non corporativo rilancia nuovamente la propria disponibilità già fornita mesi fa all’esternalizzazione di parte dei controlli sull’operato dei dirigenti e quadri della Pubblica Amministrazione ed in particolare del Comune di Roma, che si auspica possa costituire anche in questo settore un modello per l’Italia”.
La notizia passata ingiustamente in sordina, è la seguente: dal corrente anno il Comune di Roma ridurrà le retribuzioni del management delle aziende comunali con un risparmio di euro 500.000 ed inoltre una quota della retribuzione di risultato (il 10%) sarà basata su indicatori di qualità, basati sulla percezione del servizio da parte degli utenti dei servizi pubblici e stabiliti dall’Agenzia per il controllo dei servizi pubblici di Roma.
Si poteva fare di più ma come si dice: l’importante è rompere il ghiaccio con un primo passo.
COMUNE DI ROMA: DIPENDENTI PIU’ ASSENTEISTI? UN FENOMENO COMPLESSO CHE PONE INTERROGATIVI
E’ di queste settimane la polemica scatenatasi a Roma a seguito delle dichiarazioni dell’Assessore alle Politiche del Personale circa le rilevanti percentuali di assenteismo che si registrano tra i dipendenti comunali.
Qualche organizzazione si è spinta a parlare di dirigenti comunali e personale degli uffici di staff che non timbrano, affermando cose non rispondenti al vero in quanto il Comune di Roma è una delle poche Amministrazioni Pubbliche ove tutto il personale, compreso quello dirigenziale anche dei massimi vertici, rileva da anni la presenza in modo automatizzato ed esiste una rete di circa 1000 lettori/orologi installati anche nelle sedi più periferiche.
Gli elementi di riflessione da affrontare sono probabilmente i seguenti:
1) nel corso degli ultimi cinque anni sulla base dei dati in nostro possesso, raccolti nel tempo dall’Amministrazione stessa, si è verificato un aumento progressivo e costante del tasso di assenteismo del personale. Tale fatto ipotizziamo che potrebbe essere correlato a scelte contrattuali integrative, che si sono rivelate infelici come l’abolizione del premio incentivante nelle due giornate di lunga settimanali del martedì e del giovedì del cittadino a cui era pure collegato il buono pasto (Qualcuno ricorda ancora la famosa delibera di G.C. n.4160 del 1994 in cui si coniugavano in modo chiaro ed immediato orari di servizio, presenze ed incentivi?) Tale meccanismo aveva consentito per anni di affrontare positivamente anche il problema dell’apertura degli sportelli al pubblico e rendeva alquanto salato l’assenteismo, vista la considerevole perdita economica che ne derivava;
2) le normative di questi ultimi anni a livello nazionale e di contratto integrativo hanno incrementato le fattispecie che consentono legittimamente di assentarsi ai dipendenti, inoltre l’”allascamento” dei criteri per poter fruire di una serie di congedi hanno fatto il resto. E’ evidente che potendoli utilizzare senza problemi, i dipendenti pubblici e del Comune di Roma ne hanno beneficiato, vista la sensazione di compiacenza generale al riguardo;
3) nelle altre Pubbliche Amministrazioni italiane le cose non vanno meglio, ma probabilmente anche molto peggio. Da dati informali a nostra conoscenza nonché riscontrabili anche in ricerche svolte in questi ultimi anni sul confronto delle ore lavorate e dell’assenteismo, già si evinceva il fatto che non sono poi così tante quelle amministrazioni che effettivamente rilevano le presenze e le assenze in modo completo, esaustivo e conseguentemente dispongono di dati affidabili e confrontabili realmente. In realtà si ha il ragionevole dubbio che molte PP.AA. non disponendo di dati attendibili, siano portate ad integrarli con stime manuali. In questo modo i dati sull’assenteismo tenderebbero a ridursi….
4) Paradossalmente, il Comune di Roma che da anni rileva in modo abbastanza completo tali dati e produce rapporti attendibili, rischia per la sua precisione di risultare quello ove l’assenteismo è maggiore. Tanto per un esempio sarebbe interessante conoscere i dati precisi delle presenze e dell’assenteismo di un grande ente pubblico che si occupa della salute delle persone, come l’Azienda Ospedaliera Policlinico Umberto I di Roma, stante il fatto che solo quattro mesi fa il Direttore Generale avendo avuto cognizione del problema ha iniziato l’impresa di conteggiare il personale dipendente in servizio (non si sapeva quanti erano e dove lavoravano!!), per giungere alla fine del mese di maggio scorso alla conclusione che i dipendenti sono circa 5.600 circa e a ben 172 viene pagato regolarmente lo stipendio ogni mese senza sapere però dove si trovano!! (Fonte: Il Messaggero del 30.5.07 “I fantasmi dell’Umberto I prendono anche lo stipendio”
Con ciò non si vuole evidentemente sottostimare il fenomeno, che in qualche misura potrebbe risultare da indagini maggiormente accurate e più qualitative, condotte anche semplicemente con la tecnica dell’osservazione personale, ancora maggiore di quello dichiarato. 
Il punto vero della questione è il seguente: il fenomeno dell’assenteismo è in realtà come la febbre, il sintomo di una malattia molto più profonda e complessa dell’apparato burocratico capitolino, che andrebbe indagata, individuata e curata adeguatamente.
Al riguardo come Associazione abbiamo già osservato all’Amministrazione Comunale di Roma l’eccessivo ricorso al personale esterno per lo svolgimento di attività, che precedentemente erano svolte già positivamente e anche con costi minori, dai dipendenti interni con contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Sarebbe forse utile che l’Amministrazione Comunale di Roma svolgesse un’indagine sulla motivazione del personale e sul livello di benessere o malessere organizzativo presente, nonché non ultimo esplicitasse con chiarezza quali politiche organiche, strutturali e non episodiche, si intendono portare avanti per il miglioramento organizzativo e la valorizzazione delle risorse interne di una delle più importanti P.A. d’Italia.
GARE PUBBLICHE: PRECLUSA LA PARTECIPAZIONE ALLE SPA A MAGGIORANZA COMUNALE 
Con deliberazione n. 135 del 9-5-2007, l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, ha stabilito che una società mista non può concorrere nelle gare pubbliche di appalto.
SVOLTASI POSITIVAMENTE LA V CONFERENZA APQ 2007
Lo scorso 18-19 e 20 a Fiesole - Firenze si è svolta la V Conferenza Nazionale dell’Associazione Progetto Quadri alla quale ha partecipato anche un gruppo di 15 soci romani di Quadrinet PA.
La Conferenza durata tre giorni e conclusasi domenica 20 maggio 2007, ha visto avvicendarsi numerosi esperti, docenti universitari e manager e testimoni di impresa che con i loro interventi hanno animato dibattiti e riflessioni qualificate sulle tematiche d’attualità del lavoro e dell’economia.
Non appena possibile verranno pubblicate le foto sul sito.
PECULATO D’USO ED INELEGGIBILITA
Con sentenza n. 171 del 23-5-2007 la Corte costituzionale ha dichiarato l’ineleggibilità alla carica di Sindaco dei candidati condannati del reato penale di peculato d’uso (art. 314, comma 2, Codice penale).
DANNO ARRECATO ALL'IMMAGINE DELL’ENTE PUBBLICO
Il dipendente pubblico che, con comportamento illecito, abbia leso l'immagine del proprio Ente è tenuto a risarcirne il danno, nella misura determinata dal giudice in via equitativa.
Lo afferma la Terza Sezione della Cassazione con la sentenza n. 10847 dell’11 maggio 2007, giudicando il caso di un Dirigente che aveva "richiesto" soldi a dei costruttori affinché potessero vendere immobili all’Ente. 
Fonte: QuadrJus
DANNO ESISTENZIALE
E' ricorrente in casi di disagio lavorativo il danno esistenziale, così definito dalle Sezioni Unite della Cassazione, con la sentenza n. 6572/2006: “ogni pregiudizio che l’illecito datoriale provoca sul fare areddituale del soggetto, alterando le sue abitudini di vita e gli assetti relazionali che gli erano propri, sconvolgendo la sua quotidianità e privandolo di occasioni per la espressione e la realizzazione della sua personalità nel mondo esterno”. 
In giurisprudenza non è pacifico il riconoscimento come autonoma categoria di danno, ai fini del risarcimento.
Da ultimo la Cassazione civile , sez. III, con la sentenza 20.04.2007 n° 9514, afferma che il danno biologico comprende il danno esistenziale.
Fonte: QuadrJus
MODALITA’ DI COMUNICAZIONE DEI PERMESSI SINDACALI 2006
Con circolare n. 5 del 27-3-2007 il Dipartimento della Funzione pubblica ha comunicato le modalità di “rilevazione dei dati riguardanti permessi, aspettative e distacchi sindacali per l’anno 2006.

 

 

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