N. 12 del 05 Novembre 2008 PDF Stampa E-mail

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: SERVIZI PUBBLICI ON-LINE, IL LIVELLO D’INNOVAZIONE DEL NOSTRO PAESE 


È da diverso tempo ormai (dal 2000 precisamente) che la Pubblica Amministrazione in Italia ricorre al... lifting! Recependo infatti le direttive della commissione europea espresse nei “piani eEurope”, la P.A. Italiana ha iniziato un rinnovamento lento ma progressivo ed efficace per ringiovanire la propria operatività mediante la graduale disponibilità dei servizi online. L'intento va ben oltre la semplice considerazione secondo cui la P.A. si vuole modernizzare: si tratta di ridurre gli sprechi così da diminuire la spesa pubblica.
A partire dai piani quadriennali eEurope (del 2002 e del 2005), l'Europa aveva indicato la necessità di ricorrere ad Internet, sviluppare le telecomunicazioni e rendere accessibili mediante Web alcuni dei servizi pubblici della P.A.. Anche il Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (CNIPA) ha via via emesso piani triennali conformi alle direttive europee e specifici per la P.A. italiana, indicando in dettaglio le aree di intervento e il budget previsto dallo stato per gli interventi di "introduzione al digitale" e successivamente di arricchimento dell'offerta di servizi online. L'ultimo piano è quello denominato i2010 - società europea dell'informazione per il 2010 - , presentato nel giugno 2005 e costituisce il nuovo quadro strategico della Commissione europea per l'informazione e i media. 
Il piano rientra nell'ambito della revisione della strategia di Lisbona ("Trattato di riforma del trattato dell'Unione Europea e del trattato istituente la Comunità Europea" firmato il 17 Dicembre 2007 a Lisbona), ed è centrato su una politica integrata per incoraggiare la conoscenza e l'innovazione, per sostenere la crescita, e la creazione di posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità. Tre sono le priorità previste (fonte sito UE): 
1. la realizzazione di uno spazio unico europeo dell'informazione che incoraggi un mercato interno aperto e competitivo per la società dell'informazione e i media; 
2. il rafforzamento dell'innovazione e dell'investimento nella ricerca per quanto concerne le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC); 
3. una società europea dell'informazione fondata sull'inclusione che dia priorità al miglioramento dei servizi pubblici e della qualità della vita.
Il CNIPA in Italia ha quindi iniziato a emettere dal 2005 piani triennali conformi a tale direttiva. L'ultimo va dal 2008 al 2010 e prevede 10 linee di intervento strategiche per lo sviluppo dell'ICT nella Pubblica Amministrazione Centrale (P.A.C.): 
1. lo sviluppo di servizi in rete e dei servizi applicativi per cittadini ed imprese; 
2. l'integrazione in rete dei servizi e delle banche dati delle amministrazioni centrali e locali; 
3. lo sviluppo di servizi applicativi a supporto del miglioramento dell'efficienza dell'azione amministrativa; 
4. il potenziamento degli strumenti a supporto della valutazione della misura dell'azione amministrativa; 
5. la dematerializzazione dei procedimenti e la gestione informatica dei documenti; 
6. il miglioramento dell'efficienza operativa delle infrastrutture tecnologiche ICT; 
7. la sicurezza ICT; 
8. l'adozione di soluzioni tecnologiche innovative; 
9. il riuso del software e l'open source; 
10. la formazione informatica e la formazione in rete (e-learning). 
Tutti rientrano fra i macro obiettivi della strategia nazionale di e-government ma in particolare, i primi due riguardano lo sviluppo di servizi innovativi al cittadino e alle imprese dal terzo al quinto sono indirizzati al il miglioramento della P.A. e infine dal sesto al decimo sono orientati all'innovazione delle tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni. Vediamo, dopo tutte le pianificazioni e le strategie, cosa c'è davvero in campo, quali servizi sono già online e quanto della P.A. può davvero dirsi "digitalizzato". 
Nel 7° rilevamento nazionale, effettuato dalla società Capgemini per conto della Commissione Europea sull'erogazione di servizi pubblici online non solo sul territorio Italiano, ma su tutto il territorio Europeo, sono stati presi in considerazione due indicatori fondamentali: 
1. il livello di sofisticazione nell'erogazione dei servizi publici; 
2. il livello di disponibilità completa online dei servizi offerti. 
I livelli misurati vanno a da 1 a 5 dove: 
• livello 1: le informazioni sono solo disponibili online ma non è prevista interazione. La percentuale associata a questo livello è minore del 20%, intesa come percentuale di disponibilità del servizio online; 
• livello 2: l'interazione consentita è solo monodirezionale, ad es. la scaricabilità dei moduli. Qui la percentuale è compresa fra 20% e 40%; 
• livello 3: l'interazione è bidimensionale, ad es. sono disponibili moduli elettronici compilabili online. La percentuale prevista per questi servizi va dal 40% al 60%; 
• livello 4: è consentita la transazionalità, cioè la gestione della pratica completamente online. La percentuale prevista è tra il 60% e l'80%; 
• livello 5: è prevista la personalizzazione dei servizi e l'erogazione proattiva dei servizi, ad es. precompilazione dei moduli sulla base di DB pubblici, sia automazione dei servizi, ossia il cittadino senza fare richiesta si vede erogare automaticamente un servizio ad esempio perché ne ha diritto. In questo caso la percentuale va da 80% al 100% perchè il servizio è completamente disponibile online al cittadino o impresa. 
Sono stati inoltre valutati i servizi online secondo il criterio della centralità dell'utente (anche questa valutata su 5 livelli) analizzando 4 parametri: 
1. sicurezza dei dati (viene misurato il sistema di identificazione elettronica dell'utente vincolante ai fini legali); 
2. riduzione degli oneri amministrativi (riguarda la facilità di immissione dati o le caratteristiche di precompilazione dei moduli); 
3. accesso multicanale (verifica la disponibilità del servizio su canali diversi dal Web ad esempio un call center, la tv o il cellulare); 
4. conformità agli standard di accessibilità; 
Infine sono stati esaminati alcuni portali nazionali come specchio di valutazione di servizi online su un paniere totale di 20 servizi pubblici basilari per i cittadini o per le imprese. L'italia nel risultato complessivo di sofisticazione dei servizi online si piazza sedicesima con un livello del 79%, però è undicesima nella classifica della disponibilità completa online di alcuni servizi con un punteggio pari al 70% (da 58% del 6 rilevamento) cioè 4 servizi su 9 sono classificati al livello 5 di sofisticazione. Il risultato è maggiore della media Europea che presenta un valore medio di maturità complessiva di sofisticazione pari al 76% mentre mediamente la disponibilità completa di servizi nella UE è solo al 50%. 
Per la centralità dell'utente l'Italia colleziona un 20% molto simile al resto dell'Europa che mediamente raggiunge il 19%. Per i portali nazionali quello italiano di riferimento offre l'accesso a tutti e 24 i servizi pubblici di base e presenta tutte le informazioni necessarie ad orientare l'utente per cui ottiene un punteggio pari all'82% contro la media Europea che in media raggiunge solo il 75%. A partire dal 2001, dunque, l'Italia ha realizzato graduale crescita della completa disponibilità dei servizi online ed ha saputo affiancare e poi superare la media dei paesi europei pur partendo leggermente in ritardo. 
L'Italia non intende fermarsi all'onorevole livello fin qui raggiunto. Diversi sono gli altri obiettivi che il Governo ha pianificato: 
• raggiungere il 100% del livello di disponibilità dei servizi online favorendo l'alfabetizzazione digitale dei cittadini ed abbassando il cosiddetto "Digital Divide"; 
• rendere la P.A. completamente interoperabile. Fin dal 2002 il Governo ha imposto l'obiettivo dell'interoperabilità in modo che tutti gli uffici possano essere fra loro collegati e possano quindi cooperare. Il risultato per il cittadino è la possibilità di "navigare nella P.A." come un mondo virtuale ma non certo irreale! Si vuole creare un ufficio per la P.A. unificata che sia portale di accesso unico a tutti i servizi della P.A.. A tal fine gli obiettivi di realizzazione dei Sistema Pubblico di Connettività (SPDC) (è la rete fisica che collega o collegherà tutte le PA consentendo loro di condividere e scambiare dati e risorse informative) sono stati raggiunti; 
• arrivare al divieto all'uso del documento cartaceo nei processi della PA, con la sostituzione operata attraverso l'utilizzo di flussi documentali digitali e la conseguente completa reingegnerizzazione dei processi interni per adeguarli alla via completamente telematica; 
• rendere la giustizia informatizzata mediante l'attuazione di processi amministrativi e contabili per via telematica. In tal modo sia il cittadino che gli avvocati potranno accedere al TAR digitalmente. 
Anche questi sono obiettivi importanti e ambiziosi, ma l'Italia parte da una buona base infrastrutturale e da un più che buon livello di digitalizzazione (comprovato dalla rilevazione). 

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: RISOLUZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO PER TIMBRATURA DEL CARTELLINO DA PARTE DI ALTRO COLLEGA

La Cassazione ha affermato, con sentenza n. 26359 del 30 ottobre 2008, che il danno scaturente da una falsa timbratura non riguarda soltanto l’eventuale erogazione della retribuzione a fronte di una presenza non effettiva, ma va anche a ledere il rapporto fiduciario, sì da giustificare la risoluzione del rapporto di lavoro.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: NESSUNA PROMOZIONE AUTOMATICA PER LO SVOLGIMENTO DI MANSIONI SUPERIORI NELLA PA 

La Cassazione ha ribadito, con sentenza n. 25761 del 24 ottobre 2008, che l'articolo 2103 del codice civile, relativo alla promozione automatica per lo svolgimento di fatto di mansioni superiori, non si applica al pubblico impiego contrattualizzato.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: ABUSO D’UFFICIO PER CHI EMARGINA IL FUNZIONARIO “INDIPENDENTE” DA PRESSIONI POLITICHE 

Rischia una condanna per abuso d'ufficio il dirigente pubblico che allontana, anche fisicamente, un proprio dipendente, senza mirare con ciò al raggiungimento di un fine di pubblico interesse ma, al contrario, conseguendo "con tale scelta l'esatto contrario in termini di pubblica utilità". Lo ha stabilito la sesta sezione penale della Corte di cassazione con la sentenza n. 37354 del 1° ottobre scorso. 
I giudici di piazza Cavour hanno precisato altresì che non si può esonerare dalle funzioni esercitate ed assegnare ad altro ufficio, istituito successivamente al trasferimento, un funzionario pubblico al solo scopo di emarginarlo "per il suo spirito di indipendenza da qualsiasi pressione politica".

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: SIGLATO IL PROTOCOLLO GOVERNO-SINDACATI PER IL RINNOVO DEL CCNL STATALI BIENNIO 2008-2009


Il 30 ottobre scorso è stato siglato il protocollo d'intesa tra Governo e sindacati per il rinnovo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro dei comparti del pubblico impiego relativi al biennio 2008-2009. 
Aumenti e Ivc (Indennità di Vacanza Contrattuale). Per il comparto Ministeri gli aumenti previsti, su base mensile, ammontano a 60 euro per lo stipendio e a 10 euro per la parte accessoria. A dicembre, inoltre, con la tredicesima mensilità sarà corrisposta anche l'indennità di vacanza contrattuale per il 2008, il cui importo medio, in termini netti, è pari a circa 113 euro. 
Grande assente la Cgil. Si ricorda che il protocollo è stato firmato da Cisl, Uil, Confsal, Usae e Ugl. La Cgil, assente, ha dichiarato di essere pronta allo sciopero generale del pubblico impiego, ai primi di dicembre, con una grande manifestazione a Roma. Dal canto suo, il ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, ha affermato di essere soddisfatto per la firma del protocollo "perché questo permetterà la rapida conclusione dei contratti del pubblico impiego e consentirà un adeguato recupero salariale per i dipendenti pubblici".

 

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