N. 2 del 4 Marzo 2009 PDF Stampa E-mail
 
  • Pubblica Amministrazione: si del senato al decreto anti-fannulloni. le organizzazioni sindacali protestano
  • Comune di Roma: duro comunicato delle oo.ss. su andamento relazioni sindacali
  • Pubblica Amministrazione:  assunsione e stabilizzazione di personale pa anni 2008 e 2009
  • Pubblica Amministrazione:  enti locali, assenze per malattia e decurtazione della retibuzione
  • Pubblica Amministrazione: il dirigente pubblico puo' ottenere dal giudice ordinario la riassegnazione dell'incarico illegittimamente revocatogli per il tempo di residua durata
  • Pubblica Amministrazione:  eleggibili alle cariche di governo i direttori di case di cura private convenzionate
  • Pubblica Amministrazione:  linea amica, 330 urp in rete. aumentano i contatti e le richieste. 

 

 

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: SI DEL SENATO AL DECRETO ANTI-FANNULLONI. LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI PROTESTANO


È stato approvato ieri dal Senato in via definitiva il disegno di legge sulla riforma della Pubblica amministrazione, voluto dal Ministro Brunetta, senza modifiche rispetto al testo varato dalla Camera. Con 154 voti favorevoli, 1 contrario ma astensione per l'opposizione (tutti e tre i gruppi dell'opposizione, dopo aver annunciato la loro contrarietà al provvedimento, non hanno partecipato al voto, lasciando l'aula). È guerra ai lavoratori "fannulloni" della Pubblica Amministrazione.
Il provvedimento partirà in primavera, e sarà finalizzato, almeno in linea teorica, all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e all'efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, cui seguiranno la responsabilizzazione degli impiegati e la valorizzazione del merito attraverso un sistema di meccanismi premiali. Il provvedimento, per il quale saranno stanziati 4 milioni di euro, è contenuto in 13 articoli, che illustrano i nuovi diritti e doveri dell'impiegato medio, tra i quali la realizzazione di progetti sperimentali, l'introduzione di nuove metodologie di valutazione, la creazione di un'Autorithy ad hoc per la garanzia di trasparenza; l'obbligo di cartellini di riconoscimento, la formazione all'estero dei dirigenti, una maggiore mobilità nelle sedi carenti di personale. I motivi che hanno fatto accendere in modo animato la discussione parlamentare sono la riorganizzazione della Corte dei Conti e la nuova composizione del Consiglio di presidenza, oltre a l' innalzamento del tetto pensionistico a 40 anni, calcolato sulla base del servizio effettivo e non contributivo (riscatto laurea o servizio militare).
Critiche immediate dei sindacati attraverso il responsabile del dipartimento settori pubblici, Michele Gentile: «La fine della contrattazione nel settore pubblico, il ritorno alla legge ed il dominio della politica sono i caratteri salienti di un provvedimento che nel passaggio parlamentare il governo è riuscito addirittura a peggiorare». E aggiunge: «Ci si ritroverà con tantissimi precari che perderanno il loro posto di lavoro; con la penalizzazione dei lavoratori disabili; con l'aumento dell'età pensionabile delle lavoratrici; con le retribuzioni tagliate; con contratti di lavoro che non difendono il potere di acquisto; con un sistema contrattuale che penalizzerà il reddito dei lavoratori pubblici; con il ritorno in campo del dominio della politica nella gestione quotidiana delle pubbliche amministrazioni».
Naturalmente di tutt'altro parere è il Ministro Brunetta il quale spera che con questa legge i dipendenti pubblici saranno chiamati a fare bene il loro lavoro, dichiarando che “Per la prima volta c'è una riforma che mette al centro 60 milioni di cittadini italiani, 60 milioni di clienti, considerati fino ad oggi sudditi e non utenti.”



COMUNE DI ROMA: DURO COMUNICATO DELLE OO.SS. SU ANDAMENTO RELAZIONI SINDACALI


Il 26 febbraio scorso le OO.SS. CGIL-CISLUIL del Comune di Roma hanno inviato al Sindaco di Roma una lettera-comunicato con la quale lamentano il cattivo andamento delle relazioni sindacali, soprattutto con riferimento al tema della riorganizzazione degli uffici, alle politiche sul personale scolastico. Nella medesima comunicano l’assunzione di iniziative in caso di risposte inadeguate dell’Amministrazione Comunale.




PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: ASSUNSIONE E STABILIZZAZIONE DI PERSONALE PA ANNI 2008 E 2009



Con nota circolare del 27 gennaio 2009, il Dipartimento della Funzione Pubblica, fornisce le istruzioni relative alle procedure di autorizzazione ad assumere, al fine di portare a conclusione quelle relative all' anno 2008 ed avviare quelle per l'anno 2009.
Inoltre, vengono fornite indicazioni relative alla predisposizione della programmazione triennale dei fabbisogni che dovrà comprendere, tra l'altro, le modalità di reclutamento che ciascuna amministrazione intende avviare per il trienni 2009-2011.




PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: ENTI LOCALI, ASSENZE PER MALATTIA E DECURTAZIONE DELLA RETRIBUZIONE


Con il parere del 30 gennaio 2009, il Dipartimento della Funzione Pubblica, fornisce l'interpretazione all'art. 71 della legge n. 133/2008, in merito alle assenze dal servizio dei pubblici dipendenti per malattia.
Per quanto attiene le assenze per malattia in Regioni ed enti locali sono da considerare utili ai fini della decurtazione prevista dal comma 1, dell'art. 71, della legge n. 133/2008, le seguenti voci retributive:
- retribuzione di posizione spettante al personale dirigenziale dell'Area II;
- l'indennità di comparto spettante al personale non dirigenziale del comparto regioni-enti locali;
- l'indennità per la posizione organizzativa;
- l'indennità di posizione ad personam per chi ha incarichi dirigenziali;
- per i segretari comunali, la retribuzione di posizione e l'indennità prevista quando il segretario svolge anche la funzione di dirigente.


 


PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: IL DIRIGENTE PUBBLICO PUO' OTTENERE DAL GIUDICE ORDINARIO LA RIASSEGNAZIONE DELL'INCARICO ILLEGITTIMAMENTE REVOCATOGLI PER IL TEMPO DI RESIDUA DURATA

Le Sezioni Unite, con la decisione 16 febbraio 2009, n. 3677, affrontano la questione relativa al diritto del dirigente alla riassegnazione dell'incarico, revocato prima della scadenza prefissata, in conseguenza della illegittimità del provvedimento presupposto.
Altrimenti detto: il Dirigente che ottenga, in sede di giurisdizione ordinaria, la disapplicazione dell’atto amministrativo presupposto cui si ricollega, a valle, la revoca del suo incarico, ha un mero diritto al risarcimento oppure può conseguire l’”esatto adempimento” con reintegra nella posizione lavorativa da cui estromesso?
Il tema è stato, per lungo tempo, risolto in modo contrastante sia in dottrina che giurisprudenza, se non altro per le incertezze interpretative che hanno contraddistinto la cd. contrattualizzazione del pubblico impiego, in particolare, con l’ultimo tassello normativo del 2001 (il d.lgs. n. 165).
La decisione che si commenta è di particolare importanza, nel merito, perché registra gli effetti, nello specifico terreno della Dirigenza pubblica, delle statuizioni del giudice delle Leggi n. 233/2006, n. 104 del 2007, n. 103/2007 che, benché aventi ad oggetto casi innegabilmente diversi da quello in esame, fanno tuttavia comprendere “i parametri entro i quali va collocata la tutela riservata al dirigente pubblico, in termini di effettività”.
Nell'ultima pronunzia citata il Giudice delle leggi ha affermato che la prevista contrattualizzazione della dirigenza non implica che la pubblica amministrazione abbia la possibilità di recedere liberamente dal rapporto di ufficio e che quest'ultimo, sul quale si innesta il rapporto di servizio sottostante, pur se caratterizzato dalla temporaneità dell'incarico, deve essere connotato da specifiche garanzie, in modo tale da assicurare la tendenziale continuità dell'azione amministrativa e una chiara distinzione funzionale tra i compiti di indirizzo politico-amministrativo e quelli di gestione, affinché il dirigente possa esplicare la propria attività in conformità ai principi di imparzialità e di buon andamento dell'azione amministrativa ex art. 97 Costituzione.
Ha aggiunto la Corte che, a regime, la revoca delle funzioni legittimamente conferite ai dirigenti può essere conseguenza solo di una accertata responsabilità dirigenziale, in presenza di determinati presupposti ed all'esito di un procedimento di garanzia puntualmente disciplinato. Inoltre, con la sentenza n. 381 del 2008, la medesima Corte ha dichiarato la illegittimità costituzionale della legge delle Regione Lazio n. 8 del 2007, con la quale, in caso di decadenza dalla carica conseguente a pronunzie della Corte Costituzionale, si dava alla Giunta regionale la facoltà alternativa o di procedere al reintegro nelle cariche, con ripristino dei relativi rapporti di lavoro, oppure di procedere ad un'offerta di equo indennizzo.
In detta pronunzia la Corte ha affermato che in questi casi “forme di riparazione economica, quali, ad esempio, il risarcimento del danno o le indennità riconosciute dalla disciplina privatistica in favore del lavoratore ingiustificatamente licenziato, non possono rappresentare, nel settore pubblico, strumenti efficaci di tutela lesi da atti illegittimi di rimozione di dirigenti amministrativi...”. Inoltre, con la sentenza n. 3929 del 20 febbraio 2007 la Corte di Cassazione ha affermato che “dichiarato nullo e inefficace il licenziamento di un dirigente comunale per motivi disciplinari inerenti alla responsabilità dirigenziale, il dirigente stesso ha diritto alla reintegrazione nel rapporto di impiego e nel rapporto di incarico, oltre che alle retribuzioni sino all'effettiva reintegrazione”.
Ed, allora: la disapplicazione dell’atto presupposto non può limitarsi a generare una pretesa risarcitoria ma, privando di effetti l’atto “conosciuto” e disapplicato, determina la “riemersione” della situazione giuridica compromessa. Ne discende che in caso di illegittimità, per contrarietà alla legge, del provvedimento di riforma della pianta organica di un comune, con soppressione delle posizioni dirigenziali, questo deve essere disapplicato dal giudice ordinario, con conseguente perdita di effetti dei successivi atti di gestione del rapporto di lavoro, costituiti dalla revoca dell'incarico dirigenziale, non sussistendo la giusta causa per il recesso ante tempus dal contratto a tempo determinato che sorge a seguito del relativo conferimento, con diritto del dirigente alla riassegnazione di tale incarico precedentemente revocato, per il tempo residuo di durata, detratto il periodo di illegittima revoca.
Fonte: Altalex, Notizie Giuridiche



PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: ELEGGIBILI ALLE CARICHE DI GOVERNO I DIRETTORI DI CASE DI CURA PRIVATE CONVENZIONATE


L'importante principio affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 27 del 6 febbraio scorso è: nessuno sbarramento all'accesso alle cariche elettive degli enti locali per i direttori sanitari delle case di cura private convenzionate.
I giudici di Palazzo della Consulta hanno dichiarato che "nella parte in cui estende ai direttori sanitari delle case di cura private convenzionate la sanzione dell'ineleggibilità a sindaco e a consigliere dei Comuni che concorrono a costituire l'Azienda sanitaria locale o ospedaliera con cui sono convenzionate" la norma dell'articolo 60, comma 1, n. 9, decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000, "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", è illegittima.
Per la Consulta, infatti, la "previsione dell'ineleggibilità per i direttori sanitari di strutture convenzionate non appare ragionevole né proporzionata e, quindi, viola l'art. 3 Cost., sotto il profilo della disparità di trattamento, e l'art. 51 Cost., per l'indebita compressione del diritto di elettorato passivo".




PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: LINEA AMICA, 330 URP IN RETE. AUMENTANO I CONTATTI E LE RICHIESTE

Nelle News di gennaio era stato proposto il Progetto Linea Amica di Renato Brunetta per favorire ancora una volta il dialogo tra la pubblica amministrazione ed il cittadino; ad oggi si appresta a compiere il primo mese di attività. Già dalla prima settimana erano emersi dati positivi sul suo utilizzo e sulla sua utilità. Dati che tendono ad aumentare in positivo. Si è infatti triplicato il numero di contatti in entrata (sia telefonici che e-mail) rispetto alla prima settimana.
Il network fino ad ora ha raccolto al suo interno 330 URP o centri di risposta al cliente. Realizzato con la collaborazione del Formez, si avvale in particolare della partecipazione di INPS, INAIL, INPDAP, Agenzia delle Entrate, Comune di Roma, Comune di Milano, Centri di Prenotazione Sanitaria del Lazio e dell'Emilia Romagna nonché della piena cooperazione di ANCI, UPI, Ministeri e Regioni.
A questi, nell'ultima settimana si sono aggiunti anche il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, il call center integrato del territorio fiorentino "Linea Comune 055.055", il Comune di Parma, la Regione Lombardia e la Regione Autonoma Trentino Alto Adige, le Asl di Bari e Napoli 3. La rete degli enti che hanno aderito all'inizativa è chiaramente esposta nella sezione "Network" del sito, attraverso una cartina dell'Italia.
Anche nella settimana dal 16 al 20 febbraio il network ha superato il milione di contatti, inclusi risponditori automatici. I contatti assistiti da operatori sono stati 790 mila, così distribuiti: 22.000 presso Ministeri (2,8%), 280.000 presso Enti previdenziali (35,4%), 36.000 presso Agenzia delle entrate ed enti fiscali (4,6%), 19.000 presso altri enti pubblici (2,4%), 10.000 presso Scuola e Università (1,3%), 296.000 presso Regioni e strutture sanitarie (37,5%), 127.000 presso Comuni, Province e strutture locali (16,1%).
Nella sua terza settimana completa di attività, il servizio (disponibile tramite il sito, il Numero Verde 803.001 da fisso e 06/828881 da cellulari), ha registrato 2.261 contatti (di cui 423 tramite e-mail) e 937 istanze di clienti della Pubblica Amministrazione. L'82,4% delle risposte è stato fornito in 24 ore e solo il 3% delle istanze complessive risulta ancotra in attesa di chiarimenti. Tra le maggiori richieste, il 36% ha riguardato informazioni generiche sulla PA, il 234% problemi da risolvere, il 23,5 semplificazione amministrativa e informazioni di competenza di enti locali.
Per quanto riguarda la provenienza territoriale, il 31,6% delle richieste è giunto dal Sud, il 24,9% dal Centro, il 17,6% dal Nord Est, il 16,4% dal Nord Ovest e il 9,4% dalle Isole. In particolare le richieste più numerose sono giunte dal Lazio (16,4%), dalla Puglia e dalla Campania (11,9%), dalla Lombardia (11,2%).
Inoltre, la partecipazione del cittadino, in linea con questo tipo di iniziativa, consiste anche nella possibilità di esprimere una valutazione sul servizio. Sul sito infatti è possibile, tramite apposite emoticon, esprimere il proprio giudizio sui servizi offerti, che fino ad ora non hanno deluso le aspettative: la valutazione è stata positiva al 78%, neutra al 2% e negativa al 20%.

 

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