News del 15 Luglio 2010 PDF Stampa E-mail
  • Pubblica Amministrazione.  Corte Costituzionale: illegittimo il reclutamento di personale PA in deroga al principio del concorso pubblico
  • Pubblica Amministrazione: dalla UE 26 milioni di euro per la "PA unica"
  • Pubblica Amministrazione: innovazione, brunetta firma accordo con inpdap
  • Pubblica Amministrazione: accessibile.gov.it, per un controllo sull'accessibilità dei siti della PA
  • Pubblica Amministrazione: la terza via (multitasking) dell'e-gov di brunetta
  • Pubblica Amministrazione: innovazione: pacchetto di azioni strategiche dedicate a convergenza, e-gov2012 e i-2012
  • Pubblica Amministrazione: pec, 200 PA inadempienti, Brunetta manda gli ispettori
  • Pubblica Amministrazione: valutazione, trasparenza e integrità delle amministrazioni pubbliche
  • Pubblica Amministrazione: riordino del processo amministrativo
  • TFR: aggiornato il coefficiente di rivalutazione per il mese di luglio 2010
  • Pubblicati in area riservata tutti i documenti inerenti questa newsletter

 

 

Pubblica Amministrazione.  Corte Costituzionale: illegittimo il reclutamento di personale PA in deroga al principio del concorso pubblico

 

La Corte Costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 3, commi 2, 3 e 12, della legge della Regione Sardegna 7 agosto 2009, n. 3 (Disposizioni urgenti nei settori economico e sociale) nella parte in cui il comma 2 autorizza la Regione a finanziare programmi di stabilizzazione prescindendo dall’espletamento di concorsi e il comma 3 stabilisce che comuni e province provvedano alla realizzazione dei programmi di stabilizzazione dei lavoratori precari e ne demanda l’attuazione agli enti locali, dettando criteri per la selezione del personale con ciò consentendo che avvenga in modo indiscriminato lo stabile inserimento di lavoratori nei ruoli delle pubbliche amministrazioni sarde, senza condizionare tali assunzioni al previo superamento di alcun tipo di prova selettiva pubblica da parte degli interessati. Tali disposizioni si pongono in aperto contrasto con l’art. 97 Cost., che impone il concorso quale modalità di reclutamento del personale delle pubbliche amministrazioni e consente deroghe a tale principio solo qualora ricorrano esigenze particolari e sia adeguatamente garantita la professionalità dei prescelti

Leggi la Sentenza n. 235/2010 del 05/07/2010 sul sito www.cortecostituzionale.it

 

Pubblica Amministrazione: dalla UE 26 milioni di euro per la "PA unica"

 

L’interoperabiltà tra le PA “diventa” europea. La Commissione europea ha adottato oggi il Programma Isa (Soluzioni di interoperabilità per le pubbliche amministrazioni europee) che prevede uno stanziamento di 26 milioni di euro per le azioni a sostegno della cooperazione elettronica tra le amministrazioni pubbliche degli Stati membri Ue. Obiettivo del programma è dare supporto alle amministrazioni nello scambio delle informazioni per offrire servizi migliori ai cittadini e alle imprese.

Il programma sosterrà una più stretta cooperazione tra le amministrazioni, dando particolare importanza all’interoperabilità e al riuso per contribuire a superare le barriere elettroniche tra gli Stati membri ed evitare la duplicazione degli sforzi. Azioni specifiche, inoltre, sono previste per promuovere e facilitare lo scambio di informazioni tra le amministrazioni, per concordare quadri comuni e architetture Ict in grado di sviluppare più rapidamente i servizi pubblici transfrontalieri.

"Isa sostiene la cooperazione transfrontaliera elettronica tra le amministrazioni pubbliche a livello nazionale, regionale e locale – spiega il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic – e agevola l'attuazione della legislazione comunitaria e del mercato unico dei servizi pubblici ".

Il programma di lavoro Isa è funzionale al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’Agenda digitale all’interno della strategia Europa 2020.

Fonte: corrieredellecomunicazioni.it

 

Pubblica Amministrazione: innovazione, brunetta firma accordo con inpdap

 

Il 7 Luglio mattina a Roma, è stato siglato l'accordo tra il ministero della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione e l'Inpdap che riguarda l'accessibilità dei sistemi di e-Government e la semplificazione delle modalità di svolgimento dei servizi erogati dall'Istituto ai propri utenti.

L'Inpdap si impegnerà pertanto all'attuazione del Decreto legislativo 150/2009 che prevede la misurazione e la valutazione della performance individuale e organizzativa al fine di migliorare gli standard qualitativi nell'offerta istituzionale dei servizi.

Inoltre, come stabilito dal codice dell'amministrazione digitale, verrà semplificato l'accesso ai medesimi servizi dematerializzando il più possibile la documentazione.

Tale obiettivo si tradurrà in un maggiore utilizzo della Posta Elettronica Certificata sia nelle comunicazioni con i cittadini sia con le altre Pubbliche Amministrazioni. Anche la misurazione del grado di soddisfazione degli utenti verrà potenziata, considerando che l'Inpdap ha già firmato accordi per la partecipazione al programma del ministero "Mettiamoci la faccia" e alla rete "Linea Amica".

A vigilare sulla corretta e tempestiva attuazione delle iniziative di innovazione previste dal protocollo, per una durata totale di tre anni (periodo previsto dall'intesa con il ministero), sarà un comitato tecnico formato da quattro membri nominati pariteticamente dalle parti.

«La riforma della Pubblica Amministrazione va avanti e anzi, sarà incrementata nonostante le misure di contenimento previste dalla manovra che domani (oggi per chi legge) sarà votata al Senato», ha affermato il ministro Brunetta rispondendo a chi aveva ipotizzato una brutta fine, in tempi di crisi, per la riforma che porta il suo nome.

Secondo il ministro «Saranno le singole amministrazioni e i singoli dirigenti a realizzare la riforma perché ne hanno bisogno. La riforma Brunetta viaggia sulle gambe delle persone, dei dirigenti, dei dipendenti e dell'adattamento di essa alle singole esigenze», ha poi concluso.

Fonte: pubblicamministrazione.net

 

Pubblica Amministrazione: accessibile.gov.it, per un controllo sull'accessibilità dei siti della PA

 

L'accessibilità dei siti Internet è uno di quei temi centrali nel rapporto del cittadino con la Pubblica Amministrazione. La quantità di siti web circolanti rende la situazione, di fatto, ormai fuori controllo, e fuori anche da un qualsiasi ipotetico controllo preventivo. Il sito Accessibile.gov.it, sviluppato dal Formez, il centro di formazione studi del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, opera in una fase successiva, nel senso che riguarda i siti della Pubblica Amministrazione già online.

Non ha però particolari poteri sanzionatori, trattandosi di un osservatorio, e limitandosi quindi a raccogliere le segnalazioni e a trasmetterle ai siti interessati, oltre che a fornire notizie aggiornate sull'argomento, visibili nella parte bassa del sito. Il meccanismo per la segnalazione di una problematica riscontrata su un sito è molto semplice: basta cliccare sul pulsante blu al centro della home page, e da lì si viene indirizzati alla pagina vera e propria, dove poter inserire i dati, a cominciare ovviamente dall'indirizzo del sito in questione e dalla propria email.

Le problematiche sono suddivise in tre grandi categorie, o aree: Funzionalità, Contenuti e Varie. Nella prima si possono spuntare le caselle attinenti, ad esempio, alla mancanza di un motore di ricerca, o alla scarsa chiarezza dei suoi risultati, o ancora alla mancanza di contatti a disposizione degli utenti, o per il fatto che i caratteri del sito siano troppo piccoli. La seconda, dedicata ai contenuti, attiene a ciò che si trova nel sito, come un contrasto insufficiente tra testo e sfondo, presenza di sigle e riferimenti non adeguatamente spiegati, errori di grammatica eccetera. Nella terza si trovano altri tipi di segnalazioni, non ascrivibili alle prime due categorie, come per esempio la mancanza di una doppia lingua. In ogni caso, a corredo di ciascuna c'è un'area per le segnalazioni libere, dove poter inserire del testo.

Successivamente, è presente anche una casella di testo, per i casi in cui la segnalazione non rientri in nessuna delle fattispecie previste. Le segnalazioni vengono preliminarmente valutate dallo staff e affidate prima a degli esperti di accessibilità e poi, una volta verificate, eventualmente inoltrate all'amministrazione interessata. Un sistema di emoticon, cioè le tipiche "faccine" che si utilizzano su Internet per comunicare le emozioni, comunica poi sul sito lo stato della segnalazione. Quando questa è ricevuta la faccina è rossa, quando in lavorazione è gialla e diventa verde se si è provveduto alla soluzione del caso.

In questo modo non ci sono sanzioni, come si diceva, ma le amministrazioni si trovano esposte pubblicamente per quanto riguarda la tempestiva soluzione di un problema, rispetto al quale, peraltro, possono anche avvalersi degli esperti messi a disposizione dallo stesso sito Accessibile.gov.it.

In ogni caso, delle norme sull'accessibilità esistono, e sono quelle previste dalla direttiva n. 8/2009 (pdf) del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, che prevede anche la riduzione e la razionalizzazione del numero dei siti web della PA, mediante la pubblicazione di apposite linee guida (pdf).

Uno degli obiettivi è che le Pubbliche Amministrazioni debbano dotarsi di un dominio del tipo nomesito.gov.it, andando quindi ad armonizzare l'attuale situazione, piuttosto eterogenea. Con l'attribuzione dell'estensione .gov.it, l'intenzione è quella di conferire una certificazione di appartenenza e indirettamente di rispondenza alle linee guida. Queste ultime sono previste dalla stessa direttiva, sono divise in sei parti e contengono quattro allegati finali.

Riprendendo gli stessi titoli delle diverse sezioni, dopo una introduttiva, dedicata ai destinatari delle linee guida e alla normativa di riferimento, si individua l'analisi e l'identificazione degli interventi da realizzare, e successivamente i criteri di indirizzo per la razionalizzazione dei contenuti, per la riduzione dei siti web della PA e per garantire la qualità dei siti web della Pubblica Amministrazione. È in quest'ultima sede che si identifica la natura del dominio .gov.it come «condizione essenziale per l'immediata riconoscibilità della sua natura pubblica».

Successivamente, tornando all'indice generale, si passa ai criteri di indirizzo e strumenti per il trattamento dei dati, della documentazione pubblica e per la loro reperibilità, e ai metodi per la rilevazione e il confronto della qualità dei siti della PA. Interessante poi la sotto-sezione Partecipazione e Web 2.0, alla quale è affidata la chiusura del documento, subito prima delle appendici. Per la prima volta viene preso in considerazione il fenomeno, sul quale peraltro le Pubbliche Amministrazioni si erano già mosse autonomamente.

Parallelamente rispetto alle guide, è stata avviata una consultazione pubblica e aperta a tutti per la loro revisione. Funziona esattamente come un forum, nel quale ci si può registrare e lasciare i propri pareri e commenti. Questo è un aspetto interessante ed innovativo del modo di procedere della Pubblica Amministrazione, simile a quello spesso messo in atto dall'Unione Europea, che periodicamente avvia consultazioni su vari temi. Tornando al sito Accessibile.gov.it, un'altra area interessante è costituita dalla Linea Amica, alla quale si accede dal pulsante P.A. senza barriere, posto nella barra laterale.

Da qui arriviamo in un altro sito, da non confondere con il questionario per la segnalazione dei siti, ma anche in quest'area troviamo un modulo da compilare, realizzato in collaborazione con la Federazione Italiana per il superamento dell'handicap. Non solo siti e aiuto alla navigazione, quindi, ma anche la possibilità di avere informazioni su certificazioni, permessi e barriere architettoniche. Sono inoltre a disposizione anche un numero verde e un numero di rete fissa, ben visibili in alto sulla pagina.

In conclusione, non si può non sperare che questa iniziativa possa contribuire veramente all'accessibilità dei siti web. La posta in gioco è alta, perché costituisce la base minima per un loro utilizzo, e per la successiva implementazione e diffusione di servizi più innovativi per i cittadini. Altrimenti, il rischio è quello di una perdita di fiducia e di un più generale allontanamento dalle piattaforme informatiche.

Fonte: pubblicamministrazione.net

 

Pubblica Amministrazione: la terza via (multitasking) dell'e-gov di brunetta

 

Il ministro integra i piani E-gov 2012 e i2010. Obiettivo: rendere l'amministrazione accessibile da qualsiasi dispositivo in linea con l'Agenda Digitale europea.

Far convergere le iniziative innovative messe in campo dalla Pubblica Amministrazione con quelle “diffuse” dedicate a cittadini e imprese. È questo l’obiettivo dei nuovi documenti strategici elaborati dal ministero della PA e Innovazione che unificano le strategie dei due maxi piani di modernizzazione del sistema Paese, ovvero E-gov 2012 e i 2010.

 

“Si tratta di documenti che completano e ammodernano il portafoglio di politiche per l’innovazione attraverso un’importante opera di semplificazione legislativa, normativa e amministrativa, il coordinamento tra le politiche dell’innovazione in capo ai diversi ministeri e il supporto alle politiche di innovazione delle singole Regioni - spiegano da Palazzo Vidoni -. La rinnovata strategia del ministro Renato Brunetta è perfettamente coerente sia con la Digital Agenda, erede della strategia i2010 lanciata nel 2005 dalla Commissione Europea per promuovere la società dell’informazione e dei media, sia con la Innovation strategy che l’Oecd (Organisation for Economic Co-operation and Development) ha promosso per identificare nell’innovazione l'elemento chiave per lo sviluppo economico internazionale dei prossimi anni, puntano all'apertura del mercato europeo e alla creazione di nuove opportunità di servizi online, come scelte necessarie per accelerare la diffusione delle nuove tecnologie e per migliorare la competitività”.

In concreto la convergenza punta riunificare il mercato sia sul lato dell’accesso da parte del cittadino - così come previsto da i2010 – sia sul lato dei servizi offerti della PA, come recita E-gov 2012, in linea con l'Agenda Digitale europea. Primo passo sarà il rafforzamento della multicanalità, come spiega Fortunato Lambiase, consigliere per le Relazioni Istituzionali del ministro Brunetta.

“Già oggi l’utente dialoga con l’amministrazione via telefono fisso grazie a Linea Amica, via cellulare tramite il servizio ViviFacile, a cui è associato anche un sito ad hoc, e via sportello pubblico, oppure privato aderente a Reti Amiche – puntualizza Lambiase -. Quello che noi faremo è rafforzare quel filo rosso che unisce tutti questi canali per renderli ancora più facilmente accessibili”. Ad esempio migliorando e ampliando i servizi Web di Linea Amica oppure andando finalmente a sviluppare i servizi interattivi pubblici tramite Tv digitale terrestre che sono ancora in fase embrionale.

Con un occhio particolare al digital divide, soprattutto culturale. “La multicanalità integrata permette ognuno di utilizzare il canali di comunicazione che preferisce – conclude Lambiase -. All’anziano che non sa usare il Pc verrà garantita una presenza capillare di sportelli sul territorio e ai digital natives l’accesso via Web o via cellulare. Il risultato dovrà comunque essere una maggiore efficienza nell’erogazione del servizio”. E qui entra in ballo E-Gov 2012 con l’adozione e integrazione di servizi innovativi nella Scuola, nella Sanità e nella Giustizia, nonché con un rafforzamento del Sistema Pubblico di Connettività per una migliore governance delle domanda pubblica e garantire l’interoperabilità.

In questo contesto un ruolo importante lo giocherà l’Agenzia per la Diffusione delle Tecnologie che potrà agire nell’ottica di una implementazione dei progetti innovativi, anche attraverso la creazione di nuovi Centri di competenza con le imprese tramite forme di finanziamento pubblico-privato oppure di natura comunitaria.

Fonte: corrieredellecomunicazioni.it

 

Pubblica Amministrazione: innovazione: pacchetto di azioni strategiche dedicate a convergenza, e-gov2012 e i-2012

 

Il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'innovazione ha aggiornato il pacchetto di azioni strategiche nel settore dell'innovazione.

I tre documenti in allegato, completano e ammodernano il portafoglio di politiche per l'innovazione attraverso un'importante opera di semplificazione legislativa, normativa e amministrativa, il coordinamento tra le politiche dell'innovazione in capo ai diversi ministeri e il supporto alle politiche di innovazione della singole regioni.

 

Leggi la Convergenza, il Piano e-Gov 2012

Fonte: legautonomie.it

 

Pubblica Amministrazione: pec, 200 PA inadempienti, Brunetta manda gli ispettori

 

Scattano i controlli sugli enti non a norma. 7 Regioni, 23 Province e 26 Comuni non hanno ancora attivato un indirizzo di e-mail certficata.

Via alle ispezioni nelle PA inadempienti sulla mancata attivazione della Pec. A deciderle lo stesso ministro della PA e Innovazione Renato Brunetta che ha dato mandato all'Ispettorato della Funzione pubblica. Se infatti a più di due mesi dal Pec-Day dello scorso 26 aprile, sono più di 11mila le amministrazioni presenti nell’IndicePA (www.indicepa.gov.it) mentre il numero delle Pec attive ha superato quota 18.200, sono 196 gli enti centrali e locali che non sono ancora in regola con gli obblighi di legge.

Secondo il ministro "le amministrazioni inadempienti non hanno alcun alibi, dal momento che già cinque anni or sono il Codice dell’amministrazione digitale (Decreto Legislativo n. 82 del 7 marzo 2005) prevedeva che tutte le Pubbliche amministrazioni dovessero istituire una casella di Pec per ogni registro di protocollo. È inoltre previsto l’obbligo per le PA di pubblicare gli indirizzi nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (www.indicepa.gov.it) e di aggiornare tali indirizzi e le informazioni relative".

Molto spesso, infatti, gli enti hanno da diverso tempo attivato gli indirizzi di e-mail certificata ma non li hanno pubblicato sull'indice per evitare - secondo Brunetta - "di dover poi adeguatamente riorganizzare i propri uffici nell’azione di risposta tempestiva alle richieste dei cittadini".

"A questo proposito - ricorda Palazzo Vidini - è utile ricordare come la “Riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione”(Decreto Legislativo n.150 del 27 ottobre 2009) preveda espressamente che il mancato assolvimento degli obblighi relativi alla Pec influisca negativamente ai fini della valutazione della performance individuale e organizzativa per la corresponsione della retribuzione di risultato ai dirigenti degli uffici preposti.

Di seguito la lista delle amministrazioni inadempienti.

  • 10 Amministrazioni centrali: Ministero dello Sviluppo economico, Amministrazione autonoma dei Monopoli dello Stato, Istituto nazionale per il commercio estero, Istituto nazionale di economia agraria, Istituto di studi per l’analisi economica, Istituto per gli affari sociali, Istituto nazionale per le conserve alimentari, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, Unire e Istituto di previdenza del settore marittimo.
  • 7 Regioni: Lazio, Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta.
  • 23 Province: Arezzo, Bari, Cagliari, Campobasso, Carbonia-Iglesias, Caserta, Catanzaro, Crotone, Fermo, Frosinone, Grosseto, Isernia, Medio Campidano, Messina, Nuoro, Olbia-Tempio, Rieti, Sassari, Siena, Siracusa, Taranto, Verbano-Cusio-Ossola e Vibo Valentia.
  • 26 Comuni capoluogo: Agrigento, Barletta, Benevento, Brindisi, Caltanissetta, Carbonia, Catanzaro, Chieti, Crotone, Iglesias, L’Aquila, Latina, Napoli, Novara, Perugia, Ragusa, Reggio di Calabria, Rieti, Siracusa, Taranto, Tortolì, Trani, Urbino, Vibo Valentia, Villacidro e Viterbo.
  • 56 Università: Università di Bari, LUM “Jean Monnet”, Università della Basilicata, Università di Bologna, Università di Bolzano, Università di Camerino, Università di Cassino, Scuola superiore di Studi universitari e perfezionamento Sant’Anna di Pisa, Università Politecnica delle Marche, Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, Università Europea di Roma, Università di Roma “Foro Italico”, Università “Campus Bio-Medico” di Roma, Libera Università Internazionale Studi Sociali “Guido Carli” LUISS di Roma, Libera Università “San Pio V” di Roma, Libera Università “Maria SS. Assunta” LUMSA di Roma, Università per Stranieri di Siena, Università Telematica “Leonardo da Vinci”, Università Telematica “E-Campus”, Università Telematica “Giustino Fortunato”, Università Telematica “Guglielmo Marconi”, Università Telematica Internazionale UNITEL, Università Telematica Internazionale UNINETTUNO, Università Telematica PEGASO, Università Telematica “Italian University Line” IUL, Università Telematica TEL.MA, Università Telematica UNISU, Università Telematica “Universitas MERCATORUM”, Università “Carlo Cattaneo” LIUC, Università di Catania, Università “Magna Grecia” di Catanzaro, Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Università di Scienze Gastronomiche, Università “Kore” di Enna, Università di Genova, Università de L’Aquila, Università di Macerata, Università di Messina, Università di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Libera Università di Lingue e comunicazione IULM-MI, Libera Università “Vita Salute San Raffaele” di Milano, Università “L’Orientale” di Napoli, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, Università di Parma, Università per Stranieri di Perugia, Università “Amedeo Avogadro” di Vercelli, Scuola Normale Superiore di Pisa, Università “Carlo Bo” di Urbino, Università della Valle d’Aosta, Università IUAV di Venezia, Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze, Scuola IMT di Lucca, Università di Padova, Università del Molise, Università “Cà Foscari” di Venezia
  • 74 Asl: TO3, TO4 e TO5 di Torino, Casale Monferrato, Asl di Milano, Asl della Provincia di Milano 1, Asl della Provincia di Monza e Brianza, Asl della Provincia di Varese, Asl di Vallecamonica-Sebino, Cittadella, Isontina, Alto Friuli, Bassa Friulana, Spezzino, Massa Carrara, Prato, Pisa, Siena, Arezzo, Firenze, Empoli, Versilia, Città di Castello, Foligno, Terni, Asur di Ancona; RM/A, RM/B, RM/C, RM/D, RM/E, RM/F, RM/G di Roma; Latina, Lanciano/Vasto, L’Aquila, Pescara, Asrem di Campobasso, Avellino, Caserta, Napoli 1 Centro, Napoli 2 Nord, Salerno, Asl di Taranto, Asl di Andria, Asl di Bari, Asl di Foggia, Asl di Lecce, Asl di Matera, Locri, A.S.P. Cosenza, A.S.P. Crotone, A.S.P. Catanzaro, A.S.P. Vibo Valentia, Arzignano, A.S.P. Reggio Calabria, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Sassari, Olbia, Lanusei, Carbonia, Cagliari, Asl della Provincia di Lecco, Asl della Provincia di Pavia, Avezzano/Sulmona, Enna, Mirano, Teramo e Viterbo.

Fonte: corrieredellecomunicazioni.it

 

Pubblica Amministrazione: valutazione, trasparenza e integrità delle amministrazioni pubbliche

 

La Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche ha approvato le "Linee guida per la definizione degli standard di qualità.

Le delibere approvate sono un primo passo verso la costruzione di un sistema di controllo diffuso della qualità dell’azione amministrativa.

Per standard di qualità si intende i livelli di qualità che i soggetti erogatori del servizio devono assicurare. Scopo delle “Linee guida per la definizione degli standard di qualità” è dotare le amministrazioni pubbliche di un sistema attraverso il quale attivare un processo di miglioramento continuo delle performance, per assicurare, in prospettiva:

- il miglioramento della qualità dei servizi pubblici, attraverso una revisione periodica e quindi un innalzamento progressivo degli standard di qualità;

- l’ottimizzazione dei costi dei servizi erogati, da operare attraverso il progressivo miglioramento degli standard economici.

Leggi la Delibera n. 88/2010 e la Delibera n. 89/2010

Fonte: legautonomie.it

 

Pubblica Amministrazione: riordino del processo amministrativo

 

Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104 Attuazione dell'articolo 44 della legge 18 giugno 2009, n. 69, recante delega al governo per il riordino del processo amministrativo (GU n. 156 del 7-7-2010 s.o n.148)

Fonte: legautonomie.it

 

TFR: aggiornato il coefficiente di rivalutazione per il mese di luglio 2010

 

Il coefficiente di rivalutazione del TFR, per le quote accantonate dal 14 giugno 2010 al 15 luglio 2010, è pari al 1,467968 %.

Fonte: DPL Modena

 

 

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