News del 18 Febbraio 2010 PDF Stampa E-mail
  • Pubblica Amministrazione: demansionamento del dirigente pubblico;
  • Attualitá: Germania, il governo sconsiglia l'uso di Explorer;
  • Pubblica Amministrazione: chiarimenti PA e procedimento disciplinare;
  • Governo: pari opportunità e parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego;
  • Inail: lavoro accessorio dei pensionati negli enti locali;
  •  Inpdap: aggiornamento indici per il calcolo dei trattamenti di quiescenza

 

 


 

 

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: DEMANSIONAMENTO DEL DIRIGENTE PUBBLICO

Il dirigente pubblico demansionato ha diritto, per la Suprema Corte (Sezione Lavoro n. 27888 del 30 dicembre 2009), al risarcimento del danno professionale, per violazione delle regole di correttezza. Nell'ambito del rapporto di lavoro "privatizzato" alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni - ha affermato la Corte - il giudice ordinario sottopone a sindacato l'esercizio dei poteri, esercitati dall'amministrazione nella veste di datrice di lavoro, sotto il profilo dell'osservanza delle regole di correttezza e buona fede, siccome regole applicabili anche alla stregua dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione di cui all'art. 97 Cost.; nella specie vengono quindi in considerazione le norme contenute nell'art. 19 del d.lgs. n. 29 del 1993, come sostituito prima dall'art. 11 del d.lgs. n. 546 del 1993 e poi dall'art. 13 del d.lgs. n. 80 del 1998 e successivamente modificato dall'art. 5 del d.lgs. n. 387 del 1998 (art. 19 del d.lgs. n. 165 d el 2001). Tali norme - ha osservato la Corte - obbligano l'amministrazione datrice di lavoro al rispetto dei criteri di massima indicati e, successivamente, anche per il tramite delle clausole generali di correttezza e buona fede, "procedimentalizzano" l'esercizio del potere di conferimento degli incarichi (obbligando a valutazioni anche comparative, a consentire forme adeguate di partecipazione ai processi decisionali, ad esternare le ragioni giustificatrici delle scelte). 
La Cassazione ha anche affermato che il giudice del merito accerta correttamente l'esistenza di un danno professionale anche non patrimoniale, ove lo fa in base a plurimi elementi indiziari (ampia e qualificata esperienza professionale, documentata preparazione scientifica, apprezzamento positivo dell'attività, lunga ed ingiustificata durata dell'inattività, lesione della dignità anche di fronte a terzi, ecc.). Nella fattispecie giudicata, la Suprema Corte ha altresì ritenuto correttamente motivata la decisione della Corte d'Appello di ridurre del 50% l'importo del risarcimento liquidato dal Tribunale. 
In proposito - ha osservato la Cassazione - la Corte di merito ha osservato che "se è vero che la retribuzione costituisce espressione, per qualità e quantità ai sensi dell'art. 36 Cost., anche del contenuto professionale della prestazione, non può prescindersi dal considerare che l'utilizzazione del parametro retributivo non può essere integrale, in quanto la retribuzione compensa non solo la professionalità, ma anche diversi e vari elementi, quali il tempo di lavoro, la sua penosità fisica, lo sforzo intellettuale, i quali sono tutti assenti nella fattispecie". 
In base a tali considerazioni, che appaiono esenti da errori di diritto e congrue sul piano logico - ha affermato la Corte - è stato ritenuto equo il parametro della metà dell'intera retribuzione base considerata dal primo giudice. Per quanto riguarda, infine, l'asserito "danno morale da mobbing", "non si configura (.) alcuna ipotesi di mobbing (non essendo emersa) alcuna significativa attività aggiuntiva volta a svilire o ad ulteriormente colpire la personalità morale e fisica del lavoratore".

Fonte: legge-e-giustizia.it.





ATTUALITÁ: GERMANIA, IL GOVERNO SCONSIGLIA L'USO DI EXPLORER

L'avvertimento è arrivato dall'Ufficio federale tedesco per la sicurezza informatica dopo che le Microsoft ha ammesso che nei recenti attacchi a Google, in Cina e in altri paesi, é stata sfruttata una falla nel funzionamento del browser. 
L'azienda statunitense ha però subito ribattuto gettando acqua sul fuoco e affermando che il livello di sicurezza del proprio browser può essere sempre tenuto sotto controllo alzando o abbassando le difese in funzione del tipo di navigazione che si vuole ottenere e che, tramite una semplice impostazione, si può prevenire qualsiasi rischio. 
Il punto di partenza del dibattito è proprio questo, poiché l'ente federale tedesco ritiene che le impostazioni predefinite del browser di Microsoft (quelle che non richiedono una lunga e complicata personalizzazione) siano o troppo restrittive o troppo poco sicure. 
Secondo Thomas Baumgärtner, portavoce di Microsoft in Germania, gli attacchi informatici a Google e alle altre società sono stati condotti da persone altamente motivate ed esperte, che avevano obiettivi specifici. 
Motivo per cui Microsoft non condivide l'allarme avendo, inoltre, messo già a lavoro gli sviluppatori affinché venga realizzata una "patch" per chiudere la falla del software. 
Secondo McAfee, uno dei principali produttori di antivirus, che ha analizzato il sistema utilizzato per gli attacchi, una delle modalità di intrusione sfrutta una "vulnerabilità nuova e non nota pubblicamente di Microsoft Internet Explorer".
Gli attacchi si baserebbero su una tecnica classica, quella di indurre la vittima a cliccare su un link o ad aprire un file inviato via mail. La vulnerabilità di Explorer consentirebbe quindi, in combinazione con questo stratagemma, di aprire una "porta di servizio" del sistema in uso che permette all'intruso di esplorare il computer della vittima come fosse un disco remoto. 

Fonte: pubbliacaamministrazione.net.

 




PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: CHIARIMENTI PA E PROCEDIMENTO DISCIPLINARE

Sono state fornite alle amministrazioni pubbliche le prime indicazioni circa l'applicazione delle nuove norme in tema di procedimento disciplinare e rapporti tra procedimento disciplinare e procedimento penale con una circolare dello scorso novembre 2009 (dlg n. 150/2009). 
I chiarimenti si concentrano sulle disposizioni di cui agli articoli 55-bis e ter del dlg n. 165 del 2001, introdotti dall'art. 69 del dlg n. 150 del 2009, hanno posto problemi di prima applicazione con riferimento ai procedimenti disciplinari già avviati e a quelle situazioni disciplinarmente rilevanti di cui l'amministrazione abbia già avuto notizia prima dell'entrata in vigore della nuova normativa, chiarendosi, tra l'altro, che la nuova disciplina si applica a tutti i fatti disciplinarmente rilevanti per i quali gli organi dell'amministrazione ai quali è demandata la competenza a promuovere l'azione disciplinare acquisiscono la notizia dell'infrazione dopo l'entrata in vigore della riforma (16 novembre 2009). Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri 27 novembre 2009, n. 9, Decreto legislativo n. 150 del 2009 - Disciplina in tema di procedimento disciplinare e rapporti tra procedimento disciplinare e procedimento penale - prime indicazioni circa l'applicazione delle nuove norme. GU n. 29 del 5.2.2010 

Link alla notizia: http://www.gazzettaufficiale.it/guridb/dispatcher?service=1&datagu=2010-02-05&task=dettaglio&numgu=29&redaz=10A01108&tmstp=1265569936080

 




GOVERNO: PARI OPPORTUNITÀ E PARITÀ DI TRATTAMENTO FRA UOMINI E DONNE IN MATERIA DI OCCUPAZIONE E IMPIEGO

Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 29 del 5 febbraio 2010, il Decreto Legislativo 25 gennaio 2010, n. 5, di attuazione della direttiva 2006/54/CE, relativo al principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego. 
La norma entrerà in vigore il 20 febbraio 2010. 
Le principali novità della norma: 
parità di condizioni  per lo stesso lavoro o per lavoro al quale è attribuito un valore uguale. La parità riguarda le mansioni, il luogo di lavoro, la retribuzione, ecc. 
pensione di vecchiaia  le lavoratrici con i requisiti per la pensione di vecchiaia (60 anni) hanno il diritto di proseguire il lavoro fino ai 65 anni  adozioni internazionali  il divieto di licenziamento scatta dalla comunicazione della proposta di adozione o dalla comunicazione dell'invito a recarsi all'estero per ricevere la proposta di abbinamento  contratti collettivi  possibilità che questi prevedano specifiche misure per contrastare le discriminazioni sessuali  pensioni complementari 
vietata qualunque forma di discriminazione  carriera professionale  vietata qualunque forma di discriminazione tra sessi per quanto attiene l'aggiornamento professionale e la carriera dei lavoratori  sanzioni amministrative  aumento delle sanzioni da un minimo di 250 euro ad un massimo di 1.500 euro  provvedimenti 
la disparità di trattamento da parte del datore di lavoro può portare ad un'ammenda fino a 50mila euro e l'arresto fino a 6 mesi  
Leggi il testo del Decreto Legislativo N. 5 del 25 Gennaio 2010
Fonte: dpl modena.

 




INAIL: LAVORO ACCESSORIO DEI PENSIONATI NEGLI ENTI LOCALI

Con nota n. 1179 del 5 febbraio 2010 l'Inail ha ricordato che i pensionati possono prestare lavoro accessorio in tutti i settori produttivi, ivi compresi gli Enti locali. 

Fonte: dpl modena.

 


INPDAP: AGGIORNAMENTO INDICI PER IL CALCOLO DEI TRATTAMENTI DI QUIESCENZA

 

Con la nota operativa n. 2 del 5 febbraio 2010 l'INPDAP ha aggiornato gli indici per il calcolo dei trattamenti di quiescenza.

Fonte: dpl modena.

 

Aggiungi commento

Per lasciare un vostro commento se siete degli utenti registrati dovete prima autenticarvi nel sito dall'area di login.
Se invece non siete registrati a questo sito dovete inserire obbligatoriamente un nome ed un indirizzo e-mail valido.
I commenti sono moderati dall'amministratore.


Codice di sicurezza
Aggiorna

Joomla SEO powered by JoomSEF

dal 16 gennaio 2006

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie Per saperne di più sui cookies leggi la nostra cookies policy.

Accetto i cookies da questo sito.

EU Cookie Directive Module Information