News del 24 Marzo 2010 PDF Stampa E-mail
  • Quadrinet Pa Attualita': Cosa Scrivono Sul Web Di Noi, Dell'associazione Quadrinet E Del Codice Dei Regolamenti Del Comune Di Roma; 
  • Nuove Convenzioni Di Quadrinet Pa Per I Soci!!; 
  • Nuova Convenzione Con L'associazione Arvuc - Associazione Romana Vigili Urbani In Congedo; 
  • Nuova Convenzione Legale Con Lo Studio Marrama-Zonfrilli; Agevolazione Per L'acquisto Del Codice Dei Regolamenti Del Comune Di Roma; Iscrizioni Soci 2010 A Quadrinet Pa Anche Per Impiegati Cat. C E Dirigenti; 
  • Pubblica Amministrazione: On Line Stipendi Dei Dirigenti E Assenze Del Personale; 
  • Pubblica Amministrazione: Un Nuovo Episodio Nella Lotta Alle Assenze Nella Pa;
  • Pubblica Amministrazione: Linee Guida Siti Web P.A.; 
  • Pubblica Amministrazione: Con Il Cedolino Unico Più Facile Pagare Gli Stipendi Agli Statali;
  • Pubblica Amministrazione: Vivifacile, Brunetta Lancia Il Portale Unico Della Pa;
  • Pubblica Amministrazione: Nuove Linee Guida Per La Formazione Professionale;
  • Pubblica Amministrazione: Improduttività Per Ignoranza Informatica Nella Pa; Inpdap: Modalità Operative Per L'assistenza Fiscale - Mod. 730/2010

 

QUADRINET PA ATTUALITA': COSA SCRIVONO SUL WEB DI NOI, DELL'ASSOCIAZIONE QUADRINET E DEL CODICE DEI REGOLAMENTI DEL COMUNE DI ROMA
Lo scorso 10 marzo in occasione della presentazione del nuovo Codice dei Regolamenti ed. 2010 sono intervenute oltre 150 persone presso la splendida Sala del Carroccio in Campidoglio. Al riguardo è necessario formulare le scuse di Quadrinet PA a quanti non sono potuti entrare nella sala a causa della numerosità degli intervenuti.
Ha aperto i lavori il Presidente del Consiglio Comunale On.le Pomarici seguito poi dagli autorevoli relatori che hanno messo in evidenza l'importanza della funzione regolamentare dell'Amministrazione Comunale per il funzionamento della città, nonché la rilevante utilità del Codice per la preparazione ai concorsi banditi dal Comune di Roma.
Alle ore 12,30 conclusi i lavori è proseguita la giornata con un incontro sociale presso il ristorante Le Maschere dove i membri dell'Esecutivo dell'Associazione hanno incontrato direttamente i soci e tratto indicazioni per le prossime iniziative.
L'HOME PAGE DEL COMUNE DI ROMA: 
Roma, 16 marzo - E' in vendita nelle librerie specializzate in materie giuridiche il volume con i nuovi regolamenti del Comune di Roma, 75 in tutto, approvati tra il 2007 e la fine del 2009. La raccolta, indispensabile per gli addetti ai lavori (amministratori comunali, dirigenti, funzionari, impiegati), ma pure di grande utilità per i cittadini e le imprese che si misurano ogni giorno con le regole dettate dal Comune, è redatta a cura di Quadrinet PA (Associazione quadri e professionalità della Pubblica Amministrazione) con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale di Roma. 
Il tomo, appena uscito, costituisce il quarto volume di aggiornamento del "Codice dei regolamenti del Comune di Roma". 828 pagine in tutto e 75 regolamenti, che si aggiungono ai 163 contenuti nei tre volumi precedenti, per un totale di 238 regolamenti e oltre 2.500 pagine. Dietro le cifre - sottolinea una nota del Campidoglio - c'è "l'enorme mole di lavoro regolamentare" prodotta, con un picco di attività normativa nell'ultimo biennio. 
Il volume suddivide le norme in 22 settori per argomento, corrispondenti alle competenze di cui il Comune è titolare. Tra le diverse "aree regolamentari", quelle che nel 2008-2009 hanno prodotto più norme sono: Entrate e Organizzazione (11 regolamenti), Personale (9), Commercio (8), Traffico e Viabilità (7), Polizia Locale e Area Istituzionale (5). 
Tra i nuovi regolamenti pubblicati nella raccolta: ordinamento professionale e armamento della Polizia Municipale; nuovo modello organizzativo degli uffici comunali; portale web; schema generale di convenzione urbanistica; uso delle piazze del centro storico. 
Paolo Veronesi
LA REPUBBLICA: 
Comune&burocrazia ora arriva il Codice
Repubblica - 17 novembre 2007 pagina 2 sezione: ROMA 
Il vademecum della normativa capitolina da oggi è a disposizione dei romani. Dopo due anni di lavoro l' associazione "Quadrinet" ha realizzato il primo "Codice dei regolamenti del Comune di Roma", pubblicazione in tre volumi che raccoglie più di 170 regolamenti elaborati negli ultimi anni dagli uffici e dai vari dipartimenti del Campidoglio. Il codice, disponibile anche in libreria a 55 euro, è il primo in Italia: nessun Comune, infatti, se n' era mai dotato. Oltre allo statuto capitolino, nelle oltre 1700 pagine si possono consultare i vari regolamenti comunali divisi in 21 macro-aree: da qui si potrà capire, ad esempio, cosa occorre per aprire un' attività commerciale, o come richiedere una casa popolare, o le regole per i lavori stradali. «L' idea è di aggiornarlo ogni anno - sottolinea l' ideatore Antonello Mori - e vorremmo anche realizzare una versione digitale. E' uno strumento fruibile non solo dai consiglieri e dagli assessori, ma anche da cittadini e imprese». (laur a mari) 
LIBERO: IL SITO WEB 
ROMA: POMARICI, PRESENTATO CODICE REGOLAMENTI COMUNALI 
Roma, 10 mar. - (Adnkronos) - 
Il presidente del Consiglio Comunale di Roma, Marco Pomarici, è intervenuto questa mattina presso la Sala del Carroccio, alla presentazione del Codice dei Regolamenti Comunali 2010, realizzato dall'Associazione Quadrinet con il patrocinio della presidenza del Consiglio Comunale. Il volume racchiude l'aggiornamento di tutte le norme prodotte dall'Aula Giulio Cesare, che, spiega Pomarici «testimoniano l'intenso lavoro svolto dall'Assemblea». Il presidente Pomarici ha sottolineato l'importanza di questo lavoro, «un prezioso strumento per il lavoro degli eletti e in vista della riforma per Roma Capitale, in virtù della quale avverrà la transizione dal Consiglio Comunale all'Assemblea Capitolina».
L'ON.LE SANTORI: PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SICUREZZA URBANA DEL COMUNE DI ROMA 
SANTORI(PDL): CON 75 NUOVI REGOLAMENTI AUMENTA L' EFFICIENZA DEL CAMPIDOGLIO
"Sono 75 i nuovi regolamenti e le relative modifiche per riorganizzare la macchina amministrativa capitolina varati dalla Giunta Alemanno e dal Consiglio comunale, che si vanno ad aggiungere ai 163 approvati fino al 2007. Si tratta, dunque, di una mole di lavoro consistente pari a oltre il 30% rispetto a quella prodotta dalle precedenti amministrazioni in più anni" - lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, Presidente della Commissione sicurezza urbana del Comune di Roma, che ha partecipato alla presentazione del quarto volume di aggiornamento del "Codice dei regolamenti del Comune di Roma", redatto a cura dell'associazione Quadrinet Pa (Associazione quadri e professionalità della pubblica amministrazione) con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale di Roma. 
"La pubblica amministrazione - spiega Santori - è chiamata a fornire servizi efficaci e trasparenti ai cittadini e alle aziende. Il numero e la qualità dei regolamenti emanati non è altro che la testimonianza del forte impegno profuso dalle istituzioni, volto a migliorare l'efficienza del Comune di Roma, che è una delle più grandi aziende d'Italia. Tra gli altri sono 5 i nuovi regolamenti riguardanti la Polizia Locale, che vanno ad aggiungersi ai 12 precedenti; 7 quelli relativi al traffico e alla viabilità, che diventano quindi 13; mentre 8 riguardano il commercio, materia che raggiunge così quota 19. Particolare attenzione è rivolta al personale, con 10 nuovi regolamenti che vanno a sommarsi ai 14 precedenti, e all'organizzazione, che grazie alle 11 nuove normative sale a quota 33. La lente del Campidoglio ha puntato anche sul settore della entrate: oggi sono 32 i regolamenti in questo comparto grazie ai recenti 11 dettati dalla nuova amministrazione cittadina. Questo c onferma le priorità dell'aula Giulio Cesare e del sindaco Alemanno sulle tematiche della sicurezza e del decoro, del personale, della viabilità, della mobilità e naturalmente sul fronte degli introiti, dove è forte l'attenzione al cittadino che non è visto come un soggetto cui spremere denaro, ma come il protagonista della vita della città e il cui benessere è il fine dell'attività del Campidoglio" - conclude Santori. 
Roma, 10 marzo 2010
NUOVE CONVENZIONI DI QUADRINET PA PER I SOCI!!
Nella prospettiva di ampliare l'offerta di servizi e proposte per i propri soci la Presidenza di Quadrinet Pa ha firmato due nuove importanti convenzioni a favore dei progetti associativi e a vantaggio diretto dei soci, la prima con l'Associazione ARVUC e l'altra con lo studio Legale Marrama - Zonfrilli.
NUOVA CONVENZIONE CON L'ASSOCIAZIONE ARVUC - ASSOCIAZIONE ROMANA VIGILI URBANI IN CONGEDO
La scorsa settimana Quadrinet Pa ha firmato una convenzione con l'Associazione ARVUC allo scopo di avviare un percorso di collaborazione con un'altra associazione che presenta nel proprio statuto finalità ed obiettivi di tutela dei dipendenti comunali analoghi.
Lo scopo è quello di avviare una collaborazione fattiva e realistica tra le due associazioni in modo da mettere in sinergia le reciproche risorse, competenze professionalità ed esperienze in una logica di qualità dei servizi.
Ciò anche al fine di distinguere ed evidenziare l'azione progettuale e realizzativi di due associazioni, che nel corso degli anni si sono distinte per la trasparenza, la correttezza nei rapporti e nel portare avanti proposte dotate di serietà realizzativa, rifuggendo da proposte opache o al contrario da libro dei sogni.
In estrema sintesi di seguito riportiamo i principali contenuti della convenzione:
1. iniziative sociali; .
2. iniziative culturali; .
3. iniziative professionali, della formazione e dell'aggiornamento professionale dei soci con la possibilità di estensione anche ai non soci; .
4. studio, formazione e ricerca su problematiche inerenti al lavoro, all'ambiente e alla sicurezza;.
5. ecc..
In conseguenza della convenzione è stato concordato che la recente pubblicazione di Quadrinet Pa "Il Codice dei Regolamenti del Comune di Roma - 2010" potrà essere ottenuto dai soci dell'ARVUC con la riduzione del prezzo di copertina del 30% alla cifra di euro 18,00.
Il volume potrà essere ritirato presso la sede centrale dell'ARVUC in via di S.Teodoro, 70.
NUOVA CONVENZIONE LEGALE CON LO STUDIO MARRAMA-ZONFRILLI
Il giorno 10 marzo 2010 in occasione della presentazione del Codice dei Regolamento 2010 è stata firmata la nuova convenzione per i servizi legali con lo studio Marrama - Zonfrilli.
Si tratta di uno studio legale completamente al femminile in una logica di pari opportunità con professioniste di giovane età ma dotate di rilevante esperienza unita ai significativi risultati positivi conseguiti in numerose cause e vertenze a favore dei propri assistiti.
I servizi dello studio sono quindi una garanzia di serietà per quanti vi si rivolgeranno, con costi assolutamente competitivi rispetto ad altri studi legali, salvaguardando però rigorosamente la qualità della consulenza e dell'assistenza fornita.
Queste ultime sono le garanzie che Quadrinet richiede sempre prima della stipula di convenzioni con altri soggetti terzi, nella consapevolezza di non voler fornire servizi finti o di scarsa qualità ai propri soci, che costituiscono la risorsa principale dell'Associazione.
Riportiamo di seguito i principali contenuti della convenzione:
"(.) servizi di consulenza e assistenza legale in materia di diritto civile (a titolo esemplificativo e non esaustivo: separazioni, divorzi, locazioni, risarcimento danni da infortunistica stradale, problematiche di natura condominiale etc), diritto del lavoro privato e del pubblico impiego (anche di competenza amministrativa), ivi comprese le materie previdenziali assistenziali e vertenze contrattuali.
Quanto al trattamento economico, (.) forniranno agli iscritti all'Associazione consulenza legale gratuita sulle materie indicate.
Le questioni che comportano ulteriore attività professionale, oltre ovviamente al rimborso per le spese sostenute, saranno remunerate tra il minimo e la metà delle tariffe professionali in relazione alla complessità della questione da affrontare.
In caso in cui la vertenza, per essere risolta, richieda attività giurisdizionale e solo in caso di conclusione positiva della vertenza stessa (ove questa comporti benefici economici ovvero di particolare rilevanza) potrà essere richiesto un ulteriore contributo (sempre nei limiti delle tariffe professionali) in misura comunque non superiore al 10% del beneficio conseguito o (in caso di causa di valore indeterminato) nei limiti dei 2/3 del limite massimo delle tariffe professionali.
Ecc.
AGEVOLAZIONE PER L'ACQUISTO DEL CODICE DEI REGOLAMENTI DEL COMUNE DI ROMA

L'acquisto del Codice dei Regolamenti 2010, potrà avvenire presso la libreria Giuridica Medichini a piazzale Clodio, 26 a Roma, che cura anche la distribuzione presso altre librerie.
In alternativa il libro potrà essere acquistato direttamente da Quadrinet Pa con lo sconto del 20% circa al prezzo di euro 22,00 anziché 26,00 recandosi presso la sede dell'ARVUC in via di S.Teodoro, 70 (Circo Massimo). In questo caso ogni persona potrà acquistare fino ad un massimo di n.3 copie.
I soci ARVUC potranno ottenere il volume con un contributo spese di soli euro 18,00, mentre la distribuzione del volume per i soci vecchi e nuovi di Quadrinet Pa è gratuita e il volume potrà essere ritirato, previo appuntamento, chiamando al numero di telefono 339-4550493.
ISCRIZIONI SOCI 2010 A QUADRINET PA ANCHE PER IMPIEGATI CAT. C E DIRIGENTI
Sono aperte le iscrizioni all'Associazione per l'anno 2010, che possono essere effettuate oltre che dai funzionari di area Quadri anche dai Dirigenti e dai funzionari di categoria C. L'importo economico della quota associativa è rimasto invariato per il quarto anno consecutivo con un importo che va dai 4 ai max 6 euro circa mensili, in relazione al livello economico di inquadramento.
Per le iscrizioni è necessario compilare l'apposito modulo inviandolo via mail all'indirizzo  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. o chiamando al numero di telefono 339-4550493 per la trasmissione via fax o la consegna a mano.
Per ulteriori informazioni andare sul sito all'indirizzo: www.quadrinet.it
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: ON LINE STIPENDI DEI DIRIGENTI E ASSENZE DEL PERSONALE 
I precedenti normativi e di prassi sulla trasparenza totale. 
La circolare del dipartimento della Funzione pubblica n. 1 del 14 gennaio 2010, al primo paragrafo, si occupa della pubblicazione dei dati curriculari e retributivi della dirigenza e dei dati sulle assenze del personale. Il secondo paragrafo è dedicato all'"anagrafe delle prestazioni", che raccoglie i dati sugli incarichi conferiti dalle pubbliche amministrazioni. Il terzo paragrafo riguarda la comunicazione, da parte delle amministrazioni pubbliche al Dfp, dell'elenco dei consorzi di cui fanno parte e delle società a totale o parziale partecipazione da parte delle amministrazioni (c.d. Consoc). 
Questo contributo si occuperà, in particolare, del primo paragrafo, il più denso di indicazioni di tipo giuridico (e non meramente tecnico) per l'interpretazione delle nuove norme in materia. Si tratta di disposizioni che trovano in massima parte la loro origine in provvedimenti anteriori all'entrata in vigore del decreto legislativo n. 150 del 27 ottobre 2009, contenente la c.d. "riforma Brunetta", che però completa ed implementa la disciplina, nel contempo creando qualche problema di coordinamento, come vedremo in prosieguo. 
Art. 21, co. 1, legge 69 
In particolare, è l'art. 21, co. 1, della legge n. 69/2009 a prevedere l'obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di pubblicare nel proprio sito istituzionale le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali, nonché i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per ufficio di livello dirigenziale, aggiornati con cadenza mensile . 
Art. 29, Dlgs 150 
Sulle assenze, ora l'art. 29 del Dlgs n. 150/2009, modificando l'art. 71 del Dl n. 112/2008, prescrive che le pubbliche amministrazioni rilevino mensilmente i dati quantitativi relativi alle assenze per malattia dei dipendenti e li comunichino al dipartimento della Funzione pubblica. 
Finanziaria 2007 
Peraltro, il diretto precedente dell'obbligo di pubblicare i dati sulla dirigenza nonché sugli incarichi è la legge finanziaria per il 2007 dell'allora governo Prodi, che aveva statuito l'obbligo di pubblicazione su internet di incarichi, retribuzioni, consulenze e gettoni corrisposti da amministrazioni o aziende pubbliche, escluse le società quotate in Borsa. 
Le misure oggetto della circolare perseguono quelle finalità di trasparenza e di repressione dell'odiato fenomeno dell'assenteismo nel pubblico impiego che hanno connotato l'attività del ministro Brunetta sin dai primi mesi dell'insediamento. 
L'amministrazione come "casa di vetro" 
Quanto alla trasparenza, gli interventi del ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione sono espressamente diretti al compimento di una tendenza iniziata negli anni Novanta, che aveva preso a prestito una espressione di Filippo Turati: l'amministrazione come "casa di vetro". 
Dunque, una concezione della trasparenza come strumento di controllo sociale e democratico, atta a produrre ogni informazione utile per stimolare il senso di responsabilità e lo spirito critico della collettività. 
La circolare n. 3/2009 
La circolare n. 3 del 17 luglio 2009, esplicativa dell'art. 21 della legge n. 69, ha poi chiarito la nozione di "retribuzione annuale" (ovvero tutti gli emolumenti afferenti al trattamento fondamentale e alla retribuzione accessoria), quella di "percentuali di assenza e dati di presenza del personale" e offerto indicazioni per la massima omogeneità di tali pubblicazioni, al fine di standardizzare i dati e consentire al dipartimento della Funzione pubblica di effettuare il monitoraggio sul corretto adempimento dell'art. 21. 
La circolare, tra l'altro, si preoccupa anche di garantire l'accessibilità dei dati all'interno dei siti istituzionali, in quanto pubblicare il dato in un'area del sito difficilmente rintracciabile costituisce un'elusione dell'adempimento sostanziale imposto dal legislatore: a tale proposito, la circolare n. 1/2010 integra la n. 3/2009 e sottolinea che la sezione del sito in cui devono essere pubblicate le informazioni deve chiamarsi "Trasparenza, valutazione e merito" e non più "Operazione trasparenza".
La circolare n. 5/2009 
A ridosso, è poi stata pubblicata anche la circolare n. 5 del 12 ottobre 2009, ancora esplicativa dell'art. 21, in particolare in relazione alle nozioni di "dirigenti", "retribuzioni dei dirigenti", "rilevazione percentuale dei tassi di assenza e presenza del personale" oltre che alle concrete modalità di pubblicazione. 
Il D.lgs 150 
Alle due circolari ha fatto, in breve, seguito il Dlgs n. 150 del 27 ottobre 2009, il quale, come ricorda la circolare in commento, ha non solo confermato, ma anche implementato le misure di trasparenza prevedendo, tra l'altro una nuova ed amplissima definizione di trasparenza (art. 11) come "accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali, delle informazioni" relative ad ogni aspetto dell'organizzazione e dell'attività..
Più precisamente i siti, oltre alle già corpose indicazioni dell'art. 54 del Codice dell'amministrazione digitale (decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82) e ad integrazione degli obblighi descritti di cui all'art. 21 della legge n. 69, dovranno contenere (co. 8 dell'art. 11): 
a) il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità ed il relativo stato di attuazione; 
b) il Piano e la Relazione di cui all'art. 10; 
c) l'ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati e l'ammontare dei premi effettivamente distribuiti; 
d) l'analisi dei dati relativi al grado di differenziazione nell'utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti; 
e) i nominativi ed i curricula dei componenti degli organismi indipendenti di valutazione e del responsabile delle funzioni di misurazione della performance di cui all'art. 14; 
f) i curricula vitae dei dirigenti e dei titolari di posizioni organizzative, redatti in conformità al vigente modello europeo; 
g) le retribuzioni dei dirigenti, con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato; 
h) i curricula e le retribuzioni di coloro che rivestono incarichi di indirizzo politico-amministrativo; 
i) gli incarichi, retribuiti e non retribuiti, conferiti ai dipendenti pubblici e a soggetti privati. 
Rispetto al citato art. 21 della legge n. 69: 
- vengono aggiunti i curricula non solo dei dirigenti ma anche dei titolari di posizioni organizzative (redatti in conformità al vigente modello europeo) e le retribuzioni dei dirigenti (con specifica evidenza sulle componenti variabili della retribuzione e delle componenti legate alla valutazione di risultato); 
- vengono in questa sede omessi, come meglio diremo, i dati dei segretari comunali. 
Ancora, con norma direttamente introdotta al co. 3 dell'art. 19 del Codice per la protezione dei dati personali, la stessa legge delega n. 15/2009 statuisce che "le notizie concernenti lo svolgimento delle prestazioni di chiunque sia addetto ad una funzione pubblica e la relativa valutazione non sono oggetto di protezione della riservatezza personale". Ne consegue la piena legittimità della pubblicazione sui siti istituzionali delle informazioni in oggetto. 
I capisaldi della lotta all'assenteismo 
Direttiva n. 8/2007 
Quanto al profilo della lotta all'assenteismo, già nella direttiva n. 8/2007 l'allora ministro per le Riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione sottolineava che i controlli sulle assenze costituiscono un importante strumento di gestione del personale, che si affida ai dirigenti i quali devono assicurare il rispetto delle prescrizioni in tema di produzione dei certificati medici. 
In detta direttiva i dirigenti delle strutture pubbliche sono invitati a pretendere la produzione della certificazione sanitaria, anche per le assenze brevi per malattia, nonché a concludere accordi con le competenti strutture sanitarie o con altre strutture pubbliche allo scopo di assicurare che ogni dipendente assente per ragioni di salute venga sottoposto, nella stessa giornata, a visita fiscale. 
Art. 71, Dl 112 
Le prime misure di lotta all'assenteismo di questo Governo sono contenute nell'art. 71 del decreto legge n. 112/2008, che, come è noto, ha stabilito la decurtazione dello stipendio e l'ampliamento delle fasce orarie di reperibilità del dipendente in malattia. 
Nel Dlgs n. 150/2009, poi, l'obiettivo del decreto delegato di contrastare l'assenteismo nelle pubbliche amministrazioni viene perseguito, oltre che con gli obblighi di pubblicazione, anche con misure di natura diversa: 
- il nuovo art. 55-quater del Dlgs n. 165/2001 prevede la sanzione del licenziamento nei casi di falsa attestazione della presenza in servizio, giustificazione dell'assenza con certificazione medica falsa o che attesta falsamente una malattia, assenza ingiustificata oltre i termini previsti: 
- il nuovo art. 55-quinquies collega alle medesime ipotesi di falsa attestazione della presenza in servizio e di giustificazione dell'assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia anche una sanzione penale per il dipendente e per il medico; 
- l'art. 55-septies reca misure per rafforzare i controlli sullo stato di malattia; in particolare, la circolare n. 1/2010 in commento segnala che, quanto al controllo dell'amministrazione sulla sussistenza dello stato di malattia, è stato emanato il Dm 18 dicembre 2009 n. 206, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 206 del 20 gennaio scorso, con il quale il ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione, in attuazione del citato art. 55-septies, individua le nuove fasce orarie di reperibilità del lavoratore. 
I chiarimenti sulla pubblicazione dei dati sulla dirigenza 
Questo essendo il quadro normativo di riferimento e tali essendo i descritti obiettivi di politica normativa, il dipartimento ha così chiarito le apparenti discrasie tra le varie normative che in breve tempo si sono susseguite in materia di trasparenza dei dati curriculari e retributivi (e non anche, nonostante il titolo della circolare, in materia di assenze): 
- i contenuti da pubblicare sono quelli di cui al co. 8 dell'art. 11 del Dlgs n. 150, nella misura in cui essi sono più ampi e completi rispetto a quelli descritti nell'art. 21 della legge n. 69; - la presidenza del Consiglio dei ministri è destinataria del solo obbligo di pubblicazione previsto dall'art. 21 della legge n. 69, in quanto l'art. 74, co. 3, del Dlgs n. 150 prevede che sarà un Dpcm a determinare limiti e modalità di applicazione ad essa del decreto medesimo; 
- l'art. 11 del decreto n. 150, invece, vincola nella sua interezza le Regioni in quanto la trasparenza costituisce livello essenziale delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale; 
- la pubblicazione dei curricula riguarda sia i dirigenti, sia i titolari di posizioni organizzative, mentre quella dei dati sulle retribuzioni riguarda i soli dirigenti; coloro che "rivestono incarichi di indirizzo politico amministrativo" sono soggetti ad entrambe le pubblicazioni; 
- i segretari comunali e provinciali, pure non espressamente contemplati dal decreto n. 150, in via interpretativa devono ritenersi soggetti a tutti gli obblighi di pubblicazione in commento. 
Quando si assiste a una produzione normativa vulcanica ed alluvionale come quella che si è susseguita tra il 2008 e la fine del 2009 sulle materie della trasparenza totale e della lotta all'assenteismo, è naturale che si verifichi l'esigenza di coordinare ex post le prescrizioni dettate dalle singole disposizioni per le amministrazioni destinatarie. 
Dove lo sforzo interpretativo è sfociato in una soluzione "additiva" rispetto alla lettera della legge, come nel caso della sottoposizione ai segretari comunali e provinciali a tutti gli obblighi di cui all'art. 11 del decreto n. 150, una previsione forse volutamente omessa per evitare problemi di interferenza con le competenze degli enti locali in materia di organizzazione, lo strumento prescelto (la circolare interpretativa) appare inadeguato allo scopo: col risultato singolare che un segretario comunale di prima nomina dovrebbe vedersi pubblicare sia il curriculum, sia lo stipendio, a differenza, ad esempio, di un titolare di posizione organizzativa privo di qualifica dirigenziale. 
Occorre poi chiedersi, in generale, se la mera pubblicazione sui siti, ovvero sul sito del dipartimento della Funzione pubblica, di una grande messe di dati non trattabili, non processabili, privi di un motore di ricerca, sia di per sé idonea a far compiere dei sostanziali passi in avanti alla conoscenza da parte dei cittadini del grado di efficienza con la quale la pubblica amministrazione impiega le proprie risorse. 
La circolare, pure nominalmente avente ad oggetto anche la pubblicazione dei tassi di assenza, non si occupa di promuovere la confrontabilità dei dati trasmessi dalle singole amministrazioni: spesso i tassi di assenza vengono infatti pubblicati in modo eterogeneo, che non permette confronti in quanto spesso pubblicato in base a diverse aggregazioni (per area funzionale, per dipartimento ecc.).
La circolare n. 1/2010, nel pur lodevole sforzo di rendere la disciplina sugli obblighi di pubblicazione ancora più chiara e sistematica, persegue nel solco della realizzazione di una accessibilità davvero totale a "tutti" i dati sull'organizzazione e l'attività della pubblica amministrazione, forse anche al di là della stessa "capacità di assorbimento" delle informazioni da parte della collettività. 
Può infatti sostenersi che, oltre un certo limite, vi sia un trade off tra la quantità delle informazioni prodotte e diffuse e la loro qualità. Una messe forse eccessiva di informazioni, spesso sproporzionata rispetto ai principi di pertinenza e indispensabilità di cui al Codice per la tutela dei dati personali. 
Fonte: Il Sole 24 Ore 
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: UN NUOVO EPISODIO NELLA LOTTA ALLE ASSENZE NELLA PA
Quella delle azioni per la riduzione delle assenze nella PA è una storia articolata che comincia nel giugno del 2008 e che trova una sua provvisoria conclusione in queste prime settimane del 2010. Credo sia utile narrare gli ultimi episodi, ma anche ripercorrerla per esaminarne lo svolgimento, metterne in luce i protagonisti, sottolinearne, come in ogni storia che si rispetti, la "morale". Ma poi anche per scombinarla, come quelle "favole al contrario" di Gianni Rodari, per vedere se, trasformandone la trama, arriviamo a conclusioni più utili per cambiare in meglio questa pubblica amministrazione così impermeabile alle riforme. 
Ma partiamo dai fatti: qualche settimana fa abbiamo appreso che nel mese di dicembre 2009 c'era stata una decisa inversione di tendenza e che le assenze per malattia nel pubblico impiego erano tornate e scendere e non di poco. Si tratta di una notizia: infatti, dopo un crollo significativo, dall'estate il trend era in crescita, sino a raggiungere un +24% a settembre rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. 
Il ministro Brunetta in una conferenza stampa ha attribuito questa svolta positiva al nuovo allargamento delle fasce di reperibilità passate da 4 a 7 ore al giorno. Allo stesso motivo, ma con segno inverso, era stato attribuita la crescita delle assenze che, cominciata a maggio-giugno 2009, aveva raggiunto il suo massimo appunto a settembre scorso. 
Il ragionamento è semplice: teoricamente ci si poteva aspettare che, senza fenomeni esterni distorsivi, dopo un anno dalle prime azioni ci sarebbe stato un sostanziale assestamento delle assenze (sempre calcolate rispetto allo stesso mese del precedente anno per evitare effetti di stagionalità), invece, la curva presenta alcuni importanti flessi. 
Proviamo ad esaminare le tre principali discontinuità. 
La prima è proprio tra il maggio e il giugno del 2008 e risente dell'annuncio e poi dell'applicazione del "decreto 112" che, in buona sostanza, ha introdotto: 
una riduzione salariale per la malattia: "nei primi dieci giorni di assenza è corrisposto il trattamento economico fondamentale con esclusione di ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio";
un deciso allargamento della fasce di reperibilità per le visite fiscali che sono passate da quattro al giorno (10.00 - 12.00; 17.00 - 19.00) come nel lavoro privato, addirittura a undici (8.00-13.00; 14.00-20.00). 
Il secondo punto di svolta, di segno contrario, che fa transitare per la prima volta la curva in territorio positivo corrisponde, secondo la ricostruzione ufficiale del ministero, ad un restringimento proprio della fasce di reperibilità che, con un comma del decreto legislativo n. 78 del 1° luglio 2009 tornano ad essere di quattro ore come prima. 
Il terzo drastico mutamento è quello con cui abbiamo iniziato: si torna ad essere più severi sulle fasce di reperibilità che passano a sette ore ed ecco che immediatamente le assenze calano, sino a poter prevedere il ritorno di nuovo al segno meno per il gennaio 2010. 
In questo esperimento sociale avremmo quindi un fenomeno (le assenze per malattia) e una variabile principale che spiega in larga misura l'andamento della curva (le fasce di reperibilità). 
Di fronte a questo risultato, che è difficile non interpretare come una prova della diffusione di comportamenti opportunistici nel pubblico impiego e della loro diretta dipendenza dalla severità dei controlli, si sono levati diversi ordini di obiezioni. 
Si è detto che i dati non erano completi o esatti. Si è gridato al bluff (si veda, ad esempio, la querelle tra il ministro e l'Espresso), si sono contestate le correzioni per i picchi influenzali o si sono messe in evidenza eccezioni e casi particolari, ma in effetti posso dire con onestà intellettuale che l'impianto dei dati è solido e nella sua struttura tiene. Non è lì che possiamo cercare un ribaltamento della storia. 
Si è detto che portare i dipendenti pubblici fisicamente al lavoro non vuol dire farli lavorare, e questa mi sembra una corretta ovvietà. Certamente ridurre le assenze non basta, né sono accettabili facili inferenze su quanto lo Stato avrebbe "guadagnato" (ho persino visto fare calcoli demenziali di milioni di euro risparmiati). Ma, come ci insegna la matematica, il non essere condizione sufficiente non implica in sé il non essere necessaria. Sgombrato, quindi, il campo dalla sciocchezza dell'essere sufficiente, rimane da dimostrare se la maggiore severità sulle assenze (meno soldi e più controlli) è necessaria per dare una mano all'indispensabile e eterna riforma della PA. 
Per farlo ribalterei la storia, lascerei per un attimo perdere assenze, fasce e malattie e tornerei ai fondamentali principi che permettono a qualsiasi organizzazione complessa di creare le condizioni per cui i lavoratori aumentino la loro produttività in un clima di "benessere organizzativo".. 
A tal fine cito uno studio di Francesco Avallone dell'Università La Sapienza di Roma. 
Dice Avallone, e mi convince molto, che per promuovere una buona convivenza organizzativa sono necessarie dieci condizioni: 
1. rispetto delle norme; 
2. tolleranza delle diversità; 
3. sicurezza e stabilità; 
4. efficacia individuale e collettiva; 
5. giustizia; 
6. sostegno dell'altro; 
7. fiducia e sostegno all'innovazione; 
8. attenzione all'altro; 
9. equilibrio tra i ruoli; 
10. piacere della relazione. 
La prima delle condizioni è quindi avere regole del gioco chiare e pretendere il rispetto delle norme. In questo senso, di fronte ad una diffusa, seppure assolutamente non uniforme, condizione di lassismo e di arbitrio, la lotta all'assenteismo costituisce un punto fermo e insieme un simbolo importante, oltre a difendere gli onesti. 
Basta da sola? Ovviamente no: le condizioni sono dieci e tutte importanti. Pensate alla quinta di questo elenco che riporta al sentimento di giustizia che si basa su una corretta, trasparente e chiara valutazione. O alla terza che chiarisce che, senza una sicurezza che permetta progetti e futuro, è difficile ottenere partecipazione. In questo senso, se ripristinare regole certe è una necessaria partenza, credo che il necessario passo successivo sia un'attenzione costante allo sviluppo delle risorse umane: tutte le grandi organizzazioni moderne riconoscono che sono le persone la vera ricchezza. 
In conclusione, devo quindi ammettere che avevo torto io a non credere alla correlazione tra controlli e assenze? Davvero ci sono un sacco di "furbetti" che si danno malati per fare altro? 
Forse sì, eppure non mi rassegno: da inguaribile ottimista non riesco ad accettare come normale che esistano tanti falsi malati, tanti lavoratori che non aspettano altro che di marcare visita e farla franca. Qualcosa non mi lascia tranquillo. 
Forse perché continuo a pensare che una vittoria sull'assenteismo ottenuta con più controlli e più tornelli sia una vittoria fragile. Una vittoria che si fonda sulla sabbia delle normative sempre mutevoli e non sulla roccia di un diverso clima di lavoro. 
Forse perché credo che vittorie di questo genere siano in realtà mezze sconfitte: perché sanciscono l'incapacità (o l'impossibilità per i più pessimisti) di creare ovunque posti di lavoro dove si fa il proprio dovere con soddisfazione, dove ci si sente parte di una squadra, dove ci si sente riconosciuti. 
Forse perché mi ricordo il sondaggio che, nel 2005, fece il dipartimento della Funzione pubblica (allora ci si occupava molto di più di benessere organizzativo) assieme all'Università di Roma La Sapienza. Si scoprì che la maggiore causa dell'insoddisfazione nel lavoro pubblico era data dalla percezione di una sostanziale non equità nel trattamento e di non riconoscimento dei meriti, delle capacità, delle professionalità. 
Forse perché leggo le centinaia di commenti che arrivano sul sito di FORUM PA e che parlano di professionalità negate, di talenti sprecati, di appartenenze politiche o di clan che fanno premio su ogni altro merito. 
Questo credo sia il nuovo fronte su cui l'eroe della nostra storia dovrà provarsi. Il riconoscimento del merito, l'indipendenza, la coerenza nelle procedure d'accesso alla dirigenza. Altrimenti la lotta alle assenze servirà solo a consumare più elettricità negli uffici. 
Fonte: Il Sole 24 Ore 
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: LINEE GUIDA SITI WEB P.A.
Le linee guida per i siti web della P.A. sono previste dalla Direttiva 26 novembre 2009 n.8 e sono rivolte a tutte le amministrazioni pubbliche. 
Leggi il testo delle Linee Guida Siti Web P.A.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: CON IL CEDOLINO UNICO PIÙ FACILE PAGARE GLI STIPENDI AGLI STATALI
Dal mese di novembre 2010 verrà istituito il cedolino unico per i lavoratori delle amministrazioni statali che, per il pagamento degli stipendi, utilizzano le procedure informatiche e dei servizi del ministero dell'Economia. 
La novità della Finanziaria per il 2010 
L'art. 2, co. 197, della Finanziaria per il 2010 (legge n. 191 del 23 dicembre 2009) dispone infatti che, allo scopo di semplificare, razionalizzare e omogeneizzare i pagamenti delle retribuzioni fisse e accessorie dei pubblici dipendenti, nonché di favorire il monitoraggio della spesa del personale e di assicurare il versamento unificato delle ritenute previdenziali e fiscali a partire dal 30 novembre 2010, il pagamento delle competenze "accessorie" spettanti al personale delle amministrazioni dello Stato - limitatamente a quelle per cui, già oggi, si operi il pagamento degli stipendi dei dipendenti mediante le procedure informatiche e dei servizi del ministero dell'Economia e delle finanze - sia disposto congiuntamente e con le medesime modalità delle competenze "fisse", mediante gli ordini collettivi di pagamento di cui al decreto del ministro dell'Economia e delle finanze 31 ottobre 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 295 del 17 dicembre 2002. 
La norma citata inoltre, rinvia ad un successivo decreto di natura non regolamentare del ministro dell'Economia e delle finanze la definizione dei tempi e delle modalità di attuazione del dispositivo. 
In pratica, verranno riunite in un'unica busta paga le competenze fisse, previste dai contratti nazionali di lavoro, e quelle accessorie, che abbracciano le risorse dei contratti integrativi e le diverse forme di premi e incentivi che fino a oggi vengono pagate a parte in un cedolino a sé stante.
I pagamenti nella forma "tradizionale" continueranno in tutte le altre pubbliche amministrazioni. 
Il cedolino unico 
Il cedolino unico avrà in pratica l'effetto di unificare per circa un milione e mezzo di dipendenti pubblici le varie competenze dello stipendio: quelle fisse e quelle accessorie (come straordinari, incentivi ecc.), che attualmente vengono pagate con modalità difformi generando inefficienze e difficoltà con effetti negativi anche sul lavoratore che, ad esempio, incontra difficoltà nel ricostruire la propria posizione contributiva. 
Dal punto di vista pratico, tale difformità di pagamento causa frequentemente, per i dipendenti, elevati conguagli fiscali a debito nel mese di febbraio, momento in cui, in sede di predisposizione del Cud relativo ai redditi dell'anno precedente, viene misurata l'imposizione definitiva sul reddito complessivo da lavoro percepito. 
Una delle peculiarità dell'attuale sistema è, infatti, legata agli elevati conguagli fiscali che, nel settore pubblico, vengono effettuati a febbraio dell'anno successivo a quello di percezione del reddito, tanto che in alcuni anni si è arrivati addirittura, per alcuni dipendenti, anche all'azzeramento dello stipendio di febbraio. 
La nuova tassazione del dipendente pubblico 
Proprio per evitare questo effetto (cioè elevati conguagli fiscali a debito nel mese di febbraio) si è arrivati recentemente al calcolo di un reddito presunto rispetto a quello percepito nel passato. 
La tassazione del dipendente pubblico sarà quindi puntuale perché calcolata su un reddito presunto di fine anno che dipenderà da quanto effettivamente e complessivamente percepito mese per mese. 
Con il cedolino unico per stipendi e competenze accessorie (straordinari, incentivi) verranno applicate in tempo reale le effettive aliquote e detrazioni Irpef, così come avviene nel settore privato. 
Di fatto c'è un anticipo del conguaglio che azzera il meccanismo che dal 2008 riportava all'anno successivo il pagamento a debito di imposte dovute alla somma di due redditi. 
La relazione tecnica e le conseguenze sul bilancio dello Stato
Il fenomeno, dal punto di vista dell'amministrazione, rappresenta uno sfasamento temporale degli incassi per l'erario per un importo che la relazione tecnica di uno degli emendamenti del Governo alla legge finanziaria ha quantificato, relativamente all'anno 2008, in 200 milioni di euro. 
Dal punto di vista finanziario il principale effetto dell'entrata in vigore del cedolino unico è quello di realizzare un gettito "una tantum" nel 2011, anno di avvio del cedolini, pari a 200 milioni di euro, che entrano nelle casse dello Stato nel corso di tale anno anziché l'anno successivo in sede di conguaglio. 
a norma genera in sostanza un incremento "una tantum" di 200 milioni di euro nel 2011, dovuto all'anticipo della tassazione Irpef sulle indennità accessorie nel corso dell'anno e non in sede di conguaglio nell'anno fiscale successivo. 
Il nuovo sistema che, come detto, rende possibile applicare in tempo reale le effettive aliquote e detrazioni Irpef, con un effetto "una tantum" di maggiori entrate Irpef nel 2011 pari a 200 milioni di euro, rende inoltre possibile la quasi completa soppressione dei documenti attualmente necessari per la liquidazione dei compensi accessori. 
La relazione tecnica in pratica assegna alla disposizione che introduce il cedolino unico un forte effetto finanziario e un forte impatto organizzativo e logistico dal momento che vi sarà una notevole semplificazione dei pagamenti ed un migliore monitoraggio della spesa pubblica. 
La relazione tecnica specifica che il numero di dipendenti interessato dalla modifica è pari a circa 1,5 milioni.
Fonte: Il Sole 24 Ore.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: VIVIFACILE, BRUNETTA LANCIA IL PORTALE UNICO DELLA PA
Il ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, ha dato il via al progetto "Vivifacile - La Pubblica amministrazione per te", che partirà il prossimo 22 marzo in via sperimentale. 
Si tratta di un portale, raggiungibile all'indirizzo www.vivifacile.gov.it, dove i cittadini si potranno registrare e fruire di tutti, ma proprio tutti, i servizi della Pubblica Amministrazione centrale e locale. 
Per rendere il sito accessibile anche da telefono cellulare, Brunetta ha spiegato di aver firmato protocolli di intesa con tutti e quattro i gestori di telefonia mobile: Tim, Vodafone, Wind e 3. 
I primi servizi disponibili saranno quelli scolastici, per esempio la prenotazione dei colloqui, la visualizzazione della pagella in formato elettronico e il monitoraggio di assenze e ritardi. Seguiranno i servizi che fanno capo ad Aci e Motorizzazione (come il rinnovo della patente) e Inps (come la posizione contributiva) per poi arrivare nel prossimo autunno alle prestazioni sanitarie e fiscali, nonché quelle relative al processo telematico. 
Con una sola password multiuso si accederà a servizi di diversi enti, compresi quelli locali. Il nodo da sciogliere riguarda la mancanza di interoperabilità dei sistemi informativi di alcuni enti che hanno sviluppato tecnologie non compatibili con gli standard. 
«È un rischio che abbiamo messo in conto - ha detto il ministro - ma contiamo di risolvere il problema utilizzando il sistema già adottato nella struttura del Sistema Pubblico di Connettività».
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: NUOVE LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE 
Il Gruppo Maggioli consolida la propria posizione di forza nel mercato della Pubblica Amministrazione Locale e lo fa con l'ennesima acquisizione di un'azienda operante nel comparto delle applicazioni software (dopo Eldasoft, Cedaf e StudioK). 
Grazie al know-how tecnologico di Saga SpA, società con 12 milioni di fatturato e 90 dipendenti, il gruppo Maggioli diventa lo sviluppatore di sistemi informativi che copre il più ampio ventaglio di servizi con una gamma di tecnologie (proprietarie e open source) completa e collaudata. 
Come fornitore della PA, attraverso l'unione delle due realtà aziendali, il gruppo raggiunge quota cinquemila clienti. L'offerta ora spazierà dall'informatica all'editoria, dalla formazione alla consulenza; in particolare la Pubblica Amministrazione potrà avvalersi delle soluzioni di e-government, dei sistemi di dematerializzazione, di quelli per il recupero dell'evasione tributaria, della gestione contabile, demografica dei tributi e del territorio, fino alle risorse umane, alla vigilanza e agli affari generali. 
La presenza di sedi e filiali delle due aziende andrà a coprire diverse province come Milano, Roma, Napoli, Bologna, Rimini, Brescia, Padova, Ascoli Piceno, Palermo e Catania. Oltre quindi alle attività e ai prodotti sinergici acquisiti dalle nuove strutture del gruppo, contestualmente Maggioli potrà disporre di realtà locali omogeneamente distribuite sul territorio nazionale garantendo, in questo modo, maggior presenza e qualità nei servizi offerti ai clienti. 
L'acquisita Saga è già leader nelle soluzioni per il recupero dell'evasione del tributo locale (ICI, Tarsu), posizione che il gruppo Maggioli avrà modo di sfruttare grazie all'esperienza maturata in cento anni di attività. 
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: IMPRODUTTIVITÀ PER IGNORANZA INFORMATICA NELLA PA
Già nel 1996 la Commissione Europea, in "Living and Working in the Information Society - People First", aveva sottolineato che nella nuova società dell'informazione in cui oggi stiamo vivendo è essenziale il ruolo svolto dal capitale umano assai più che la disponibilità delle infrastrutture. 
Il Ministro Brunetta, a pag.97 di "Rivoluzione in Corso", concorda pienamente con questa visione: «Innovare non significa procedere all'acquisto di macchinari, prevalentemente informatici, da mettere al servizio delle cose che già si fanno per continuare a farle sempre nello stesso modo. L'innovazione non è solo il servizio che la tecnologia rende a quanti sono addetti alla produzione, anzi, nel campo dei servizi e quindi della PA il soggetto principale dell'innovazione è il servizio stesso. E la testa di chi lo fornisce». Ne consegue che l'attenzione va alla formazione sia per chi è in cerca di occupazione, ma anche per chi è occupato e rischia di diventare "obsoleto" nonostante le qualifiche possedute. 
Danzinger, Jenning e Park (in "ICT Training; Center for research on ICT and Organizations" del 1999) sostengono che l'aumento della produttività è in funzione dell'uso che le persone fanno degli strumenti informatici. A questo punto abbiamo gli elementi logici necessari per approfondire la catena: INNOVAZIONE --- FORMAZIONE --- PRODUTTIVITA' -- SVILUPPO ECONOMICO. 
AICA ed SDA Bocconi hanno preso in considerazione la PA centrale per verificare i costi che l'ignoranza informatica dei dipendenti determina in termini di produttività mancata. Uno studio decisamente interessante e fondamentale per conoscere le cifre sul campo. Il punto iniziale da cui dobbiamo partire è sempre l'INNOVAZIONE che si qualifica tale se la spesa che la genera non determina ulteriore spesa, ma risparmi e aumento della produttività. Ma affinchè questo sia possibile è che chi decide di spendere conosca il processo lavorativo della PA e abbia una strategia di cambiamento adeguata. 
Nella PA il rapporto tra computer installati e dipendenti informatizzabili è di 1,3. Dall'indagine di AICA-SDA emerge che il 51% degli impiegati pubblici passa più del 60% del proprio tempo lavorativo a contatto con un computer. Inoltre, il 14% della forza lavoro trascorre più dell'80% del proprio tempo lavorativo sul computer. La media generale si attesta al 61% del tempo trascorso al PC. 
Per tradurre in valore il costo della improduttività durante il lavoro con il computer occorre conoscere che, secondo i dati della Ragioneria Generale dello Stato, il costo annuale medio di un dipendente della PA centrale ammonta a 45.000 ? l'anno. Poichè i dipendenti pubblici risultano perdere circa 1 ora e 10 minuti alla settimana, corrispondente al 3,2% del tempo lavorativo settimanale di 36 h, il valore annuale di perdita ammonta a 1.439 ? annui per dipendente. Più nello specifico, il costo dell'ignoranza corrisponde ad una parte del tempo perso al PC(35%). Si tratta infatti della non conoscenza degli strumenti e dell'help dato ai colleghi in difficoltà che in valore ammontano a 504 ? annui per dipendente. 
Ovviamente, in termini globali le cifre sono da capogiro: accettando la definizione di PA centrale fornita dal CNIPA (vedi la "Relazione annuale sullo stato dell'ICT nella Pubblica Amministrazione Centrale 2008") il costo si avvicina a 280 milioni di ? annui. Come il CNIPA dichiara nel Rapporto 2008 (p.56): «Le postazioni di lavoro disponibili (desktop in uso ai dipendenti, desktop in uso all'esterno e portatili) sono complessivamente circa 600mila, con un lieve incremento (+25.000) rispetto al 2007. In particolare, cresce dell'5,3% il numero di personal computer desktop in uso ai dipendenti con una crescita del 7,5% per le amministrazioni centrali, mentre il dato è in calo del 5,8% per gli enti». La conclusione non può che essere la seguente: occorre investire in formazione piuttosto che in infrastruttura (ovviamente senza dimenticare il problema dell'obsolescenza). 
Nelle indagini condotte da AICA-SDA su imprese industriali, nel settore sanitario e in quello bancario, emerge una relazione di causa-effetto tra formazione informatica ed aumento di produttività da una parte e riduzione dei costi dovuti all'ignoranza informatica. Per quanto attiene al settore pubblico, AICA-SDA individuano nell'indagine una riduzione media del tempo di lavoro in seguito alla frequenza di Corsi di formazione ECDL del 5%. Di converso, si tratta di un aumento di produttività del 5% che, sulla base del costo medio di un dipendente pubblico, può essere valorizzata in 1374 ? l'anno per addetto. Estrapolando al sistema PA la cifra diventa decisamente importante: 715 milioni di euro sulla base della definzione di PA del CNIPA. 
A fronte di questo incremento di produttività occorre considerazione la riduzione del livello di ignoranza che, come abbiamo suindicato, era valorizzabile in 504 ? in termini di costo. Dopo la frequenza ai Corsi di formazione è possibile riscontrare una riduzione pari a 146 ?. Il totale beneficio ammonta pertanto a 1374 + 146 = 1500 ? annui per dipendente. Per il calcolo del ROI (Return on investment) dobbiamo rapportare la cifra di 1500 (che posssiamo estendere in un triennio) al costo una tantum per dipendente del corso di formazione: ( 1500 x 3 ) / 300 = 15. In sostanza il 1500%
Il ritorno economico dell'investimento in formazione è evidente ed indica una priorità nell'azione di chi deve stabilire la strategia della "Rivoluzione in corso".
INPDAP: MODALITÀ OPERATIVE PER L'ASSISTENZA FISCALE - MOD. 730/2010
Con la nota operativa n. 4 del 5 marzo 2010, l'INPDAP fornisce i chiarimenti operativi sui tempi e modalità di presentazione dei modelli 730/2010 e sulle relative scadenze, tenuto conto che l'Istituto, anche per il corrente anno, espleta il servizio di assistenza fiscale diretta ai propri pensionati e dipendenti. .
Leggi il testo della Circolare N.4 del 5 Marzo 2010 
Fonte: dpl modena.

 

 

 

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