News del 15 Dicembre 2011 PDF Stampa E-mail
  • Funzione Pubblica: Roma capitale, ecco le nuove competenze
  • Funzione Pubblica: Fatturazione elettronica: 3 miliardi di risparmi per la PA
  • Pubblica amministrazione: Ict leva anti-deficit: "La PA potrebbe risparmiare 43 miliardi"
  • Pubblica amministrazione: Illegittima carica consigliere regionale con quella di presidente e assessore provinciale e sindaco e assessore comunale
  • Pubblica amministrazione: Online a tappe le istanze delle imprese alla Pa
  • Pubblica amministrazione: Taglio del 10% ai segretari
  • Pubblica amministrazione: Censimento al rebus del co.co.co
  • Pubblica amministrazione: Disposizioni correttive ed integrative al codice del processo amministrativo
  • INPS: visite mediche di controllo domiciliare – verbale Informatico delle visite
  • INPS: misura degli interessi di mora per ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo

 

 

Funzione Pubblica: Roma capitale, ecco le nuove competenze

Maggiori funzioni e poteri in materia di beni culturali, paesaggistici e ambientali, turismo, protezione civile. E le competenze sul Teatro dell'Opera di Roma. Sono, in estrema sintesi, i punti principali del decreto su Roma capitale, approvato dal primo consiglio dei ministri del Governo Monti. E' il secondo decreto legislativo su Roma Capitale, ed è stato subito esaminato dal governo perchè era in scadenza. Soddisfazione da parte del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, mentre non mancano polemiche, in particolare da parte della Lega Nord, tradizionalmente critica su Roma capitale.

Ma al di là del dibattito politico vediamo di cosa si tratta. Una serie di competenze e funzioni attualmente dello Stato, per lo più del ministero dei Beni Culturali, passano al nuovo ente territoriale, così come una serie di poteri della Regione, da definire con un apposito provvedimento regionale. In genere, l'iter è ancora lungo, nel senso che il consiglio dei ministri ha approvato il decreto in prima lettura: ora si passa alle Camere, che possono eventualmente inserire modifiche, e quindi il provvedimento torna al Cdm per il via libera definitivo. A quel punto, ci saranno 90 giorni l'entrata in vigore del decreto e per approvare la legge regionale.

Il decreto disciplina il conferimento di tempo per delle funzioni a Roma capitale sulla base dell'art. 24 della legge 42/2009 sul federalismo fiscale, che stabilisce l’attribuzione a Roma capitale di «speciale autonomia, statutaria, amministrativa e finanziaria» ai sensi dell'art. 114, terzo comma, della Costituzione.

Il primo decreto su Roma capitale, approvato dal Cdm il 17 settembre 2010 (n.156/2010) aveva disegnato il profilo istituzionale del nuovo ente: il consiglio comunale è diventato assemblea capitolina, il sindaco partecipa al Cdm per essere ascoltato quando si discutono questioni importanti sul nuovo ente.

Questo secondo provvedimento, invece, stabilisce i poteri che lo Stato trasferisce al nuovo ente. In tema di beni storici, artistici, ambientali e paesaggistici, Roma Capitale acquisisce una serie di compiti amministrativi relativi alla valorizzazione: attività dirette a promuovere la «conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili», al servizio dello sviluppo della cultura, che comprende anche gli interventi di conservazione.

Roma capitale avrà anche una serie di compiti amministrativi relativi alla valorizzazione dei Beni Culturali, partecipando alla Conferenza delle Sovrintendenze (istituita dallo stesso decreto di Roma Capitale e formata da Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, Sovrintendenza capitolina e Soprintendenze statali aventi competenza sul territorio di Roma capitale), eseguendo verifiche, in concorso con gli uffici ministeriali, in caso di realizzazione di opere pubbliche, e ancora rilasciando autorizzazioni, nulla osta e pareri nonchè applicando sanzioni ad esempio in caso di abusi edilizi.

Ha anche compiti di catalogazione dei beni culturali, di conservazione (anche con la collaborazione di università e istituti di ricerca), e in genere di promozione dei beni culturali.

Tutte le funzioni di competenza del ministero sul Teatro dell'Opera passano a Roma capitale.

In tema di turismo, previste attività di rappresentanza e promozione all'estero e il coordinamento di manifestazioni fieristiche.

Infine, Roma capitale può emettere ordinanze per interventi di emergenza in relazione a «eventi calamitosi», ferme restando «le funzioni attribuite al Prefetto di Roma dall’articolo 14 della legge 24 febbraio 1992, n. 225».

Fonte: pubblicaamministrazione.net

 

 

Funzione Pubblica: Fatturazione elettronica: 3 miliardi di risparmi per la PA

"Il pieno sviluppo della fatturazione elettronica significa più efficienza e sicurezza, ma soprattutto minori costi per le imprese e il Paese. Anche per questo è importante favorire la diffusione di questo strumento che, se adottato in modo capillare, può far risparmiare 3 miliardi alla sola Pubblica amministrazione e altrettanto ai suoi fornitori". Lo ha detto il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, aprendo i lavori del convegno "Cbi 2011: Corporate Banking e fattura elettronica" organizzato a Milano da Consorzio Cbi e Abi in occasione dei dieci anni dalla fondazione dell'allora Associazione per il Corporate Banking Interbancario, divenuta poi Consorzio Cbi.

Nel corso dell'incontro si è fatto il punto sullo stato di implementazione nazionale ed internazionale della fattura elettronica. Al centro del dibattito anche i nuovi progetti di collaborazione avviati dal settore bancario con la PA attraverso i servizi finanziari personalizzati definiti in ambito Cbi ed erogati tramite il Servizio di Nodo con cui le pubbliche amministrazioni dialogano in modo efficiente con l'intero sistema bancario. In questa direzione vanno: il progetto portato avanti con l'Agenzia del Territorio per consentire agli oltre 32 mila utenti del portale web dell'Agenzia di pagare i servizi tramite bonifico bancario; quello sviluppato col Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica (Dipe) per monitorare le grandi opere pubbliche ed evitare l'infiltrazione di capitali illeciti e con Equitalia Holding per la gestione del Fondo Unico Giustizia e la tesoreria del Gruppo.

Il Servizio di Nodo Cbi potrebbe inoltre rispondere in modo efficace anche alle nuove esigenze di riscossione evoluta manifestate dall'Agenzia delle Entrate, che bene si integrano con quanto già previsto dalla Finanziaria 2008 in tema di obbligatorietà della fattura elettronica per i fornitori che operano con amministrazioni ed enti pubblici. "A questo proposito - ha aggiunto Sabatini - è importante completare al più presto l'iter legislativo avviato con la Finanziaria attraverso l'emanazione del secondo Decreto Attuativo che fornirà le indicazioni definitive sui tempi e le modalità tecniche per lo scambio di fatture elettroniche tra imprese e PA centrali".

Fonte: corrierecomunicazioni.it

 

 

Pubblica amministrazione: Ict leva anti-deficit: "La PA potrebbe risparmiare 43 miliardi"

"In questo periodo di crisi, l’Ict può fare molto per contribuire alla riduzione del deficit pubblico e al rilancio dell’economia - ha affermato Andrea Rangone, responsabile degli Osservatori Ict del Politecnico di Milano – Stimiamo che possa garantire un risparmio alla Pubblica Amministrazione fino a 43 miliardi di euro l'anno, un valore pari circa all'80% del deficit dello Stato, e produrre un incremento del Pil italiano tra lo 0,4% e lo 0,9%. Si tratta di risultati che avrebbero un grande impatto in un'economia caratterizzata dai livelli record del debito pubblico e da previsioni di crescita prossime allo zero".

Nel dettaglio, gli Osservatori Ict&Management del Politecnico di Milano hanno stimato un risparmio possibile fino a 43 miliardi di euro l'anno per la Pubblica Amministrazione attraverso tre sole importanti azioni:

Riduzione della spesa per gli acquisti della Pubblica Amministrazione attraverso l’eProcurement: risparmio intorno ai 4 miliardi di euro l'anno.

Aumento della produttività del personale della PA, grazie ad un miglioramento dell’efficienza: risparmio intorno ai 15 miliardi di euro l'anno.

Riduzione dei “costi di relazione” tra la PA e le imprese attraverso la digitalizzazione di alcuni processi burocratici (risparmio intorno ai 23 miliardi di euro l’anno) e una più snella gestione dei pagamenti (risparmio di 1 miliardo di euro l'anno).

Un incremento del Pil dallo 0,4% allo 0,9% invece sarebbe immediatamente realizzabile con i seguenti interventi: aumento del peso degli investimenti in innovazione Ict nella PA di 150 milioni di euro; stimolo agli investimenti Ict delle imprese per 150 milioni di euro in più rispetto al valore attuale, attraverso defiscalizzazione e co-finanziamenti pubblici; investimenti nella banda larga mobile (finalmente sbloccati dopo l'asta Lte) pari a circa 1,5 miliardi di euro l'anno e sblocco degli investimenti per la ultrabroadband fissa, ipotizzati in circa 1 miliardo di euro l'anno; aumento degli investimenti in start-up hi-tech per 150 milioni di euro in più rispetto a quelli attuali.

Gli investimenti delle imprese: la necessità di auto-finanziarsi.

In questo contesto, qual è il budget Ict a disposizione delle imprese, quali sono le principali aree di investimento e quali le trasformazioni organizzative da affrontare nel 2012? A queste domande ha risposto la survey realizzata dal Politecnico di Milano sui temi caldi per le Direzioni Ict per il 2012 su un campione di 119 imprese di grandi dimensioni (fatturato superiore ai 250 milioni di euro) e 54 imprese di medie dimensioni (fatturato tra 100 e 250 milioni di euro) classificate in quattro macro settori: Banche e Assicurazioni, Servizi e Media, Utility e Industria.

Ne emerge una previsione di leggera crescita del budget Ict rispetto all’anno in corso in particolare per il settore delle Utility e quello delle Banche e Assicurazioni, con le grandi aziende per lo più stabili (45% di aziende dichiarano invarianza nel trend di budget Ict) e le medie aziende con una maggiore inclinazione ad investire (il 17% dei rispondenti esprime un aumento a tassi sostenuti). La spesa Ict, tuttavia, si rivela sostanzialmente rigida per i limitati investimenti in nuove soluzioni rispetto alla quota parte di spesa allocata alla gestione dell’esistente.

Dall’esame delle principali aree di investimento per il 2012 emergono due trend principali: la riduzione dei costi interni delle Direzioni Ict (attraverso soluzioni di consolidamento e razionalizzazione dei sistemi informativi, principalmente sviluppo dei Data Center, 34%, e investimenti in soluzioni di Cloud Computing, 30%) e la riduzione dei costi di Business Process innanzitutto attraverso soluzioni di digitalizzazione dei processi e la Unified Communication & Collaboration. “Questi due trend evidenziano come, attraverso il recupero di risorse, le Direzione Ict stanno cercando di “auto-finanziare” l’innovazione - afferma Mariano Corso, responsabile scientifico della Management Academy for Ict Executives del Politecnico di Milano - nell’ottica di avvicinarsi al business ed alle sue esigenze contribuendo ad una maggiore efficacia decisionale e ad un ripensamento delle relazioni interne ed esterne all’impresa".

Ne sono un esempio le azioni in ambito dematerializzazione che dimostrano già benefici concreti: tra 1 e 3 euro a documento con payback entro i 12 mesi nel caso di conservazione sostitutiva delle fatture attive, tra 30 e 80 euro per ciclo con payback entro i 12 mesi nel caso della completa integrazione e dematerializzazione del ciclo dell’ordine (Fonte: Osservatorio Fatturazione elettronica e dematerializzazione).

Per poter implementare queste soluzioni – prosegue Mariano Corso - la Direzione Ict si vede costretta a cambiare il proprio assetto organizzativo riducendo il nucleo operativo, puntando all’outsourcing e investendo sulla relazione con i clienti sia interni sia esterni. Ed infatti, proprio lo sviluppo di ruoli e processi per il Demand Management risulta al primo posto tra le sfide organizzative per il 2012, indicata dal 42% degli intervistati".

Fonte: corrierecomunicazioni.it

 

 

Pubblica amministrazione: Illegittima carica consigliere regionale con quella di presidente e assessore provinciale e sindaco e assessore comunale

Pubblichiamo la sentenza n. 310/2011 della Corte Costituzionale relativa alle deroghe a disposizioni statali in materia di pubblico impiego, che stabilisce, tra le altre cose, l'illegittimità della carica di consigliere regionale con quella di presidente e assessore provinciale e sindaco e assessore comunale: "il Consigliere regionale che svolge contestualmente anche l’incarico di Presidente o Assessore della Giunta Provinciale, di Sindaco a Assessore Comunale deve optare e percepire solo una indennità di carica".

Nell’area documenti Quadrinet: sentenza 310-2011

Fonte: legautonomie.it 

Pubblica amministrazione: Online a tappe le istanze delle imprese alla Pa

Tutti gli scambi di informazioni e documenti fra imprese e pubbliche amministrazioni, così come le istanze delle aziende alla burocrazia, devono traslocare su Internet, ma solo a partire dal 1° luglio del 2013. Per arrivare pronti a quella data con la completa «informatizzazione» delle procedure, le amministrazioni dello Stato devono concertare con le imprese un piano di digitalizzazione progressiva, con il cronoprogramma a tappe di spostamento sul canale telematico delle procedure. Il calendario è fissato dal Dpcm sull'attuazione del Codice dell'amministrazione digitale (Dlgs 82/2005) pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale».

Per procedere con lo scambio telematico di documenti, naturalmente, non occorre aspettare due anni, dal momento che l'avvio della Posta elettronica certificata ha già aperto il canale informatico. La procedura prevista dal decreto serve soprattutto a chiudere progressivamente le tradizionali strade cartacee; di qui il cronoprogramma a tappe, che ogni amministrazione dovrà pubblicare sul proprio sito istituzionale indicando l'elenco dei procedimenti amministrativi coinvolti in ogni tappa; una volta pubblicate le procedure che vanno online, ci saranno 60 giorni di tempo per attuare le previsioni. Un altro decreto, inoltre, è chiamato a disciplinare i casi in cui le istanze devono essere accompagnate da firma digitale.

Per rendere più stringente l'obbligo di scandire a tappe il processo di digitalizzazione, il decreto segue le previsioni del Codice dell'amministrazione digitale prevedendo la stretta sulle retribuzioni di risultato negli uffici che tardano ad abbracciare i percorsi telematici. La mancata attivazione dei cronoprogrammi, infatti, peserà negativamente sulla valutazione della performance organizzativa e individuale.

Fonte: Sole24Ore

 

 

Pubblica amministrazione: Taglio del 10% ai segretari

L'indennità di direzione generale attribuita ai segretari comunali va decurtata del 10 per cento. Sembra questa la tesi prevalente delle Sezioni regionali della Corte dei conti, nonostante un'interpretazione differente da parte della Ragioneria generale dello Stato.

La manovra estiva del 2010 (Dl 78/10) potrebbe, infatti, applicarsi a tale compenso sulla base di due disposizioni. L'articolo 6, comma 3, prevede, un taglio del 10% alle indennità, compensi, gettoni e retribuzioni corrisposte ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, consigli di amministrazione e a organi collegiali comunque denominati ed ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo. L'articolo 9, comma 2, prevede invece, una riduzione del 5% per i compensi sopra i 90mila euro e del 10% per quelli oltre i 150mila euro. L'indennità di direzione generale corrisposta al segretario rientra anch'essa in tali limitazioni? In caso di risposta affermativa quale delle due norme si deve applicare?

Secondo la recente deliberazione 215/2011 della Corte dei conti dell'Emilia Romagna, in analogia con le deliberazioni 315 e 554/2011 della Lombardia, il compenso per la direzione generale non può sfuggire all'ambito di applicazione del taglio secco del 10% previsto all'articolo 6; si opta infatti per una applicazione generalizzata della decurtazione comprendendovi la remunerazione delle funzioni di direttore generale attribuite al segretario, alla luce dell'espresso riferimento letterale ai titolari di incarico di qualsiasi tipo.

Chi la pensa diversamente è la Ragioneria generale dello Stato. In risposta a una specifica domanda del Comune di Ferrara viene affermato, in una nota del 4 ottobre 2011, che non appare applicabile a tali compensi il taglio del 10% in quanto l'articolo 6, comma 3, non riguarda i redditi da lavoro dipendente, ma la remunerazione per l'attività prestata in organi collegiali o nello svolgimento di incarichi di qualsiasi tipo. E la Rgs ritiene che l'indennità per lo svolgimento della funzione di direzione generale da parte del segretario sia una voce che concorre a determinare il trattamento economico complessivo del soggetto in questione, con il conseguente assoggettamento a quanto previsto dall'articolo 9, comma 2.

C'è disparità di vedute anche su un altro tema affine. Ci si è infatti chiesti se anche i diritti di rogito debbano rientrare nel monte retribuzioni oggetto del taglio del 5% se superiori a 90mila euro o del 10% se superiori a 150mila euro. La Corte dei conti del Veneto ha ritenuto che tale compenso non sia da assoggettare alla riduzione, in quanto la Sezione autonomie – con la deliberazione 16/2009 – ha escluso tali voci tra quelle utili ai fini del calcolo della spesa di personale.
Per la Rgs le cose non stanno così, dato che la finalità della disposizione è totalmente differente. In risposta a un quesito posto dal Comune di Bologna si precisa che i diritti di segreteria relativi all'attività rogatoria dei contratti nell'interesse dell'ente rientrano nella nozione di trattamento economico complessivo. Infatti l'articolo 37 del Ccnl dei segretari comunali e provinciali del 19 luglio 2001 li menziona tra le voci che contribuiscono a determinare la struttura della retribuzione in godimento. In conclusione, tale emolumento va incluso nel trattamento economico su cui operare le decurtazioni previste dall'articolo 9, comma 2, del Dl 78/2010.

Fonte: Sole24Ore

 

 

Pubblica amministrazione: Censimento al rebus del co.co.co

Con un recente interpello la direzione regionale delle Entrate dell'Emilia Romagna prende posizione sulla qualificazione fiscale dei compensi erogati ai rilevatori del censimento, anche se resta irrisolto il nodo del corretto inquadramento contrattuale dei rilevatori esterni.

La Dre, nell'escludere che le somme erogate ai rilevatori possano essere inquadrate tra i compensi per l'esercizio di pubbliche funzioni di cui all'articolo 50, comma 1, lettera f) del Tuir, ne riconduce il trattamento fiscale al corrispondente modello contrattuale (si veda anche Il Sole 24 Ore del 23 novembre): i compensi erogati a dipendenti dell'ente rientrano sempre tra i redditi da lavoro dipendente, i compensi erogati a soggetti esterni, quando questi vengano reclutati con contratti di prestazione d'opera occasionale, rientrano tra i redditi diversi di cui all'articolo 67, comma 1, lettera l) del Tuir. La Dre non si esprime nel caso di contratti di co.co.co, ma è evidente che in questo caso i compensi rientrerebbero tra i redditi assimilati a lavoro dipendente (articolo 50 punto c-bis del Tuir).

Secondo la Dre, la resa del servizio statistico è un obbligo che deriva dalla legge, ma le modalità del suo espletamento sono lasciate alla discrezionalità dell'ente. Sembra quindi che la Dre non ritenga sufficiente, ai fini dell'attribuzione della speciale qualificazione reddituale, la generica citazione della categoria dei rilevatori nell'articolo 50 del Dl 78/2010. Ciò premesso, la Dre non entra nel merito della correttezza della forma contrattuale adottata per il reclutamento dei rilevatori esterni, affermando che «si presume che siano stati stipulati dei contratti di lavoro autonomo occasionale, secondo quanto previsto dagli articoli 2222 e seguenti del Codice civile».

Non trova soluzione, però, uno dei problemi principali che gli uffici del censimento si trovano ad affrontare nel reclutare i rilevatori esterni, il loro corretto inquadramento contrattuale: infatti, i compiti normalmente richiesti ai rilevatori, nonché la durata dell'incarico, mal si conciliano con la fattispecie della prestazione d'opera occasionale di cui all'articolo 2222 del Codice civile, che si potrebbe configurare solo quando l'attività fosse svolta in completa autonomia, senza coordinamento con la struttura del committente, nessuna sottoposizione al l'ingerenza del committente, senza inserimento nel ciclo produttivo e con una attività che si esaurisce, di norma, con un'unica prestazione a esecuzione "istantanea". Più idonea appare, in gran parte dei casi, la collaborazione coordinata e continuativa, tenuto conto che i compiti generalmente affidati ai rilevatori hanno quelle caratteristiche di continuità, coordinazione con gli uffici dell'ente e personalità della prestazione richieste dalla giurisprudenza perché si configuri un rapporto di co.co.co. (per tutte Cassazione, sentenza n. 23897/2004).

Fonte: Sole24Ore

 

 

Pubblica amministrazione: Disposizioni correttive ed integrative al codice del processo amministrativo

Il Decreto legislativo n.195 del 15 novembre 2011 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, serie generale, n.273 del 23-11-2011. Il Decreto è relativo a "Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, recante codice del processo amministrativo a norma dell'articolo 44, comma 4, della legge 18 giugno 2009, n. 69".

Il provvedimento entrerà in vigore l'8 dicembre 2011.

Nell’area documenti Quadrinet: decreto codice processo amministrativo

Fonte: legautonomie.it

 

 

INPS: visite mediche di controllo domiciliare – verbale Informatico delle visite

Con circolare n. 150 del 28 novembre 2011 l'INPS comunica le nuove modalità di redazione e comunicazione dei verbali relativi alle visite mediche domiciliari.

Sui certificati di malattia opera il sistema Data Mining per l’individuazione di quelli che suggeriscono l’invio di visita medica di controllo domiciliare; tale sistema è in grado di recepire anche le visite mediche di controllo domiciliare richieste tramite Portale. Al termine della visita, i medici di controllo, attraverso l’utilizzo di personal computer portatili, di cui saranno dotati dall’INPS, redigeranno presso il domicilio del lavoratore l’apposito “verbale informatico” che sarà trasmesso in tempo reale ai sistemi informatici dell’Istituto. In tal modo, l’esito della visita risulterà immediatamente disponibile per le attività di competenza dell’INPS e reso contestualmente accessibile dal datore di lavoro che l’abbia eventualmente richiesta. I medici saranno dotati anche di un’apposita stampante portatile per fornire al lavoratore le previste copie del verbale.

Le nuove modalità di redazione e comunicazione dei verbali relativi alle visite mediche di controllo domiciliari consentiranno così un netto miglioramento di rapporto con l’utenza globalmente intesa.

Nell’area documenti Quadrinet: Circolare numero 150 del 28 Novembre 2011

Fonte: dpl modena

 

 

INPS: misura degli interessi di mora per ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo

Con circolare n. 151 del 2 dicembre 2011 l'INPS, in considerazione del provvedimento prot. n. 2011/95314 del 22/06/2011 dell’Agenzia delle Entrate, ha disposto la riduzione dell'attuale misura degli interessi di mora per ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo al 5,0243 % in ragione annuale.

Nell’area documenti Quadrinet: Circolare numero 151 del 02 Dicembre 2011

Fonte: dpl modena

 

 

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