News del 18 Aprile 2011 PDF Stampa E-mail
  • Quadri Charme 2011: 2-5 giugno viaggio nel Piemonte risorgimentale per i 150 anni dell’Unità d’Italia - Aperte le iscrizioni e le prenotazioni.
  • Attualità: Un super-sito per la PA: nasce il "portale degli italiani"
  • Attualità: Pagamento del TFR dal Fondo di garanzia INPS
  • INPDAP: proroga, al 31 dicembre 2015, del termine per l’esercizio dell’opzione per il TFR
  • Governo: proroghe a termini in scadenza per il Ministero del Lavoro
  • INPS: proroga del termine di trasmissione delle dichiarazioni dei titolari di prestazioni assistenziali
  • Min.Lavoro: comunicazioni obbligatorie telematiche, le nuove regole
  • Con Decreto direttoriale n. 1546 del 16 marzo 2011, il Ministero del Lavoro e delle Politiche
  • Consiglio di Stato: DURC e preclusione alla partecipazione alle gare di appalto di lavori e servizi pubblici
  • Pubblica Amministrazione: Il versamento segue alla verifica di conformità
  • Pubblica Amministrazione: Meno poteri ai sindaci nelle scelte sulla sicurezza
  • Pubblica Amministrazione: Denunciati dai Comuni 15mila evasori
  • Pubblica Amministrazione: Piano dei risultati in sette uffici su dieci
  • Pubblica Amministrazione: Legge 104, buona la risposta delle PA

 

 

Quadri Charme 2011: 2-5 giugno viaggio nel Piemonte risorgimentale per i 150 anni dell’Unità d’Italia - Aperte le iscrizioni e le prenotazioni.

 Il prossimo 2, 3, 4, 5 giugno 2011 Quadrinet Pa propone la consueta iniziativa sociale della Primavera, che quest’anno avrà come scenario il Piemonte, lungo un percorso che porterà alla scoperta dei principali luoghi del risorgimento italiano, a partire da Pinerolo, verso la fortezza di Fenestrelle, per poi assaporare le atmosfere e i luoghi di Torino e la preziosità della Reggia della Venaria.

Per il soggiorno è stata scelta una residenza alberghiera di quattro stelle superior a Pinerolo (pochi chilometri da Torino), eletta tra le città di charme d’Europa, con i suoi 3 km di portici coperti; con l’imperdibile Cattedrale di San Donato dell’XI secolo, i magnifici Palazzo del Senato, Palazzo Fittoni e il famoso “Museo Nazionale dell’Arma di Cavalleria”, dove sono conservate armi, uniformi, bardature e stendardi usati dai corpi di cavalleria italiani e stranieri, dal 1500 fino all’ultimo conflitto mondiale.

Il programma del viaggio, come sempre nella tradizione di Quadri-Charme ricco ed intenso, proseguirà con una serie di visite a Torino, la capitale del Risorgimento Italiano, la prima capitale del Regno d’Italia, tra cui la visita guidata a Palazzo Cavour, uno degli edifici storici più significativi della città, che ospita una mostra assolutamente unica nel suo genere, una sorta di “tuffo” nella vita risorgimentale, che culminerà con l’imperdibile evento “A tavola con Cavour”, una cena risorgimentale, riservata ai partecipanti di Quadrinet, che li vedrà protagonisti per una sera nelle auliche sale di Palazzo Cavour, a degustare menu dell’epoca, tra quelli prediletti dal Conte di Cavour. Ma Torino sarà anche l’occasione per visitare il museo Egizio, il museo del Cinema e non solo…

Tra gli altri eventi del soggiorno la visita alla fortezza di Fenestrelle: la "grande muraglia piemontese", a difesa del Piemonte e dell’Italia, che costituisce la più grande struttura fortificata d'Europa, un'opera colossale di tre forti e due batterie collegate da una scala di 4000 gradini.

Il trasporto avverrà in Pullman, a disposizione dei partecipanti durante l’intero soggiorno.

Il programma prevede l’arrivo nel pomeriggio di giovedì 2 giugno 2011, il soggiorno in mezza pensione, le escursioni, l’utilizzo di internet wireless gratuito in tutta la struttura alberghiera e l’accesso libero e gratuito alla sala fitness dell’hotel. Il soggiorno avrà termine domenica 5 giugno con il rientro a Roma.

Il Costo di partecipazione, comprensivo del viaggio in pullman, è di € 320,00 per i soci, di € 330,000 per i soci ARVUC, di € 340,00 per i non soci accompagnatori. In caso di soggiorno in camera doppia uso singola è prevista una maggiorazione di €  60,00.

Entro il 26 aprile dovrà essere effettuata l’iscrizione, che rimarrà aperta fino ad esaurimento dei posti disponibili.

L’iniziativa verrà confermata solo in caso di raggiungimento della soglia minima di n. 25 partecipanti.

Al momento della prenotazione dovrà essere versata una quota di €  90,00, a titolo di acconto, tramite bonifico bancario o in alternativa tramite pagamento in contanti presso la Segretaria dell’Associazione, che rilascerà relativa ricevuta. Il saldo della quota andrà versato successivamente, entro dieci giorni prima della partenza. Il programma di dettaglio del soggiorno, verrà inviato ai soli iscritti.

Per informazioni e prenotazioni:

Tel. 3394550493.

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Attualità: Un super-sito per la PA: nasce il "portale degli italiani"

Un’unica “porta virtuale” per accedere ai servizi della PA. E’ il nuovo portale www.lineaamica.gov.it presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi dal ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta e realizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica, dal Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione tecnologica, da Formez PA e DigitPA.

“Nella PA ci sono più di 40mila siti con oltre un miliardo di documenti archiviati. Sui 40mila siti della PA abbiamo fatto un'operazione di pulizia. Abbiamo lanciato le linee guida nei mesi scorsi, abbiamo fatto la rottamazione dei siti morti e aumentato le funzionalità.” ha spiegato Brunetta ed ha continuato "Stiamo realizzando un universo di siti sempre più accessibili e fruibili. Lineaamica.gov.it è un portale di convergenza multicanale ma anche di strumenti, un sistema che mette dentro tutti i sistemi di valutazione, che si implementa complessivamente, dinamicamente nel tempo ma non è un progetto, già funziona. Abbiamo l'orgoglio di dire che si tratta del miglior portale di questo tipo esistente in Europa".

In particolare grazie al nuovo sito si potrà accedere al motore di ricerca della PA italiana, www.italia.gov.it, chiedere assistenza via mail o chiamare gli operatori di Linea Amica utilizzando Skype (numero verde 803.001) direttamente dal proprio Pc o via chat.

Sarà inoltre possibile leggere le informazioni contenute nell’Enciclopedia che raccoglie e suddivide per aree tematiche le domande e risposte più frequenti, conoscere i diritti esigibili dai cittadini e ricevere utili consigli per metterli in pratica. Sempre attraverso il portale si potrà scaricare la modulistica; valutare la PA attraverso “Mettiamoci la Faccia”, sistema di rilevazione della customer satisfaction, e MiaPA, social check-in della PA che consente tramite il proprio smartphone, di trovare l’ufficio pubblico più vicino, esprimere la propria valutazione e lasciare un commento sul servizio ricevuto.

A disposizione del cittadino altri utili strumenti quali la segnalazione di disservizi, il suggerimento di soluzioni per semplificare le procedure della PA, la partecipazione alle discussioni attraverso i forum, la verifica e il monitoraggio del funzionamento e dei costi della PA, le ultime notizie di pubblica utilità in formato testo e audio, la rubrica con oltre 1700 numeri verdi le mappe per la localizzazione degli uffici pubblici

La rete di Linea Amica vine integrata con un nuovo investimento tecnologico nel motore di ricerca elaborato da DigitPA, con la task force su trasparenza e semplificazione del Dipartimento della Funzione Pubblica e con i servizi di e-gov promossi dal Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione tecnologica.

"E' un portale – ha sottolineato Brunetta - che raggruppa direttamente e indirettamente tutti i siti della PA con un potente motore di ricerca, capace di navigare dentro questa enorme quantità di informazioni e di essere intelligente nel selezionare le informazioni ricercate".

I cittadini, le imprese e tutti i soggetti interessati avranno infine la possibilità di fruire e riutilizzare tutte le informazioni e i dati presenti sul Portale degli Italiani grazie a un apposita una licenza creata da FormezPA.

Fonte: corrieredellecomunicazioni.it

 

Attualità: Pagamento del TFR dal Fondo di garanzia INPS

Con sentenza n. 7585 del 1° aprile 2011 la Cassazione ha affermato che in caso di mancato pagamento, da parte del datore di lavoro, del TFR, questo deve essere corrisposto dal Fondo di garanzia INPS anche se non è stato dichiarato il fallimento del datore stesso.

La Suprema Corte ha asserito il principio secondo cui "ai fini della tutela della Legge n. 297/82 del lavoratore per il pagamento del TFR, in caso di insolvenza del datore, quest’ultimo se assoggettabile a fallimento ma, non può essere dichiarato fallito per l’esiguità del credito, va considerato non soggetto a fallimento e quindi, trova applicazione l’art. 2, comma 5, secondo cui il lavoratore può chiedere al Fondo il pagamento del trattamento di fine rapporto, essendo sufficiente che il lavoratore abbia esperito infruttuosamente una esecuzione forzata, salvo che risultino in atto altre circostanze che dimostrino l’esistenza di altri beni aggredibili con l’esecuzione forzata"

Fonte: dpl modena

Leggi: la Sentenza 7585del 2011

 

INPDAP: proroga, al 31 dicembre 2015, del termine per l’esercizio dell’opzione per il TFR

Con nota operativa n. 16 del 30 marzo 2011 l'INPDAP comunica la proroga, al 31 dicembre 2015, del termine per l’esercizio dell’opzione per il TFR.

Fonte: dpl modena

Leggi: 30-03-2011-notaop16.PDF

 

Governo: proroghe a termini in scadenza per il Ministero del Lavoro

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 74 del 31 marzo 2011 il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, il DPCM 25 marzo 2011 con il quale vengono disposte proroghe, al 31 dicembre 2011, a termini riguardanti disposizioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

In particolare:

  1. La proroga della disposizione in materia di disciplina del lavoro occasionale di tipo accessorio è motivata dalla necessità di continuare ad assicurare, per tutto l’anno 2011, in ragione della particolare congiuntura economica, l’insieme degli interventi volti a sostenere il reddito e a garantire l’occupazione regolare.
  2. La proroga, per tutto l’anno 2011, dell’incremento della misura dell’indennità ordinaria di disoccupazione per i lavoratori qualificati sospesi nonché per gli apprendisti (già prevista per il biennio 2009-2010 e successivamente prorogata al 31 marzo), è necessaria, in ragione della particolare congiuntura economica, per continuare a garantire ai lavoratori in questione un trattamento di sostegno al reddito equivalente a quello spettante ai lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali in deroga, assicurando pertanto il mantenimento dell’insieme degli interventi a sostegno dell’occupazione.
  3. La proroga della possibilità di adeguare le norme che disciplinano i Fondi di solidarietà dei settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni, mediante un decreto di natura non regolamentare, e dei relativi regimi giuridici, è motivata dalla particolare congiuntura economica. La norma ha già permesso, infatti, di attivare con la necessaria tempestività efficaci misure di sostegno al reddito per i lavoratori dei settori innanzi citati fortemente colpiti dalla crisi finanziaria in atto.

Fonte: dpl modena

 

INPS: proroga del termine di trasmissione delle dichiarazioni dei titolari di prestazioni assistenziali

Con messaggio n. 7991 del 4 aprile 2011 l'INPS comunica che il termine del 31 marzo 2011 per la trasmissione delle dichiarazioni di responsabilità da parte dei titolari di prestazioni assistenziali rispettivamente per l’accertamento della permanenza del requisito relativo alla condizione di ricovero – titolari di indennità di accompagnamento, indennità di frequenza, Assegno sociale e AS sostitutivo d’invalidità civile -, di mancato svolgimento di attività lavorativa – titolari di assegno mensile agli invalidi civili parziali - e della residenza effettiva in Italia - assegno sociale/pensione sociale e AS/PS sostitutivi d’invalidità civile - è prorogato al 30 giugno 2011.

Fonte: dpl modena

Leggi: INPS Messaggio numero 7991 del 04-04-2011

 

Min.Lavoro: comunicazioni obbligatorie telematiche, le nuove regole

Con Decreto direttoriale n. 1546 del 16 marzo 2011, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, , ha fornito le variazioni al sistema delle comunicazioni obbligatorie (COT) a cui i servizi informatici regionali dovranno adeguarsi. Gli aggiornamenti dovranno essere operativi dalle ore 19.00 del prossimo 30 aprile 2011.

Tra le modifiche apportate:

• “Unificato Lav”: dovrà essere fornita l'indicazione sull’alloggio del lavoratore straniero e l’impegno a pagare il rimpatrio;

• “Unificato Urg”: distinzione tra le Urg "ordinarie" e le comunicazioni del turismo;

• “Unificato Somm”: introduzione della data di inizio e fine della somministrazione.

Fonte: dpl modena

Leggi: Rev.027 - CO Modelli e Regole Aprile 2011

Leggi: COT_decreto1546-11

 

Consiglio di Stato: DURC e preclusione alla partecipazione alle gare di appalto di lavori e servizi pubblici

Con sentenza del 4 aprile 2011 n. 2100, la VI Sezione del Consiglio di Stato afferma che, ai fini della partecipazione alle gare di appalto di lavori e servizi pubblici risulta condizione preclusiva l’aver commesso anche solo una violazione; non è conseguentemente necessario, per l’effetto preclusivo, che vengano accertate una pluralità di violazioni alle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali.

La “definitività” dell’accertamento dell’inosservanza degli obblighi di contribuzione assume rilievo nei soli casi in cui, in sede amministrativa o giudiziaria, sia insorta controversia su addebiti ascritti all’imprenditore e si renda, quindi, necessario attendere l’esito della contenzioso instaurato.

La violazione contributiva risulta “grave” quando supera i limiti di tolleranza stabiliti dall’art. 8, co.3 del DM 24/10/2007.

Il requisito di corretezza contributiva va posseduto alla data di scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione e non esplica effetto sanante la sua regolarizzazione in data successiva.

Fonte: dpl modena

Leggi: CdS Sez VI n. 2100 del 04-04-2011 - Violazioni gravi e definitivamente accertate

 

Pubblica Amministrazione: Il versamento segue alla verifica di conformità

I pagamenti delle prestazioni rese negli appalti di beni e servizi possono essere effettuati solo dopo la verifica di conformità dell'esecuzione e i collaudi. Il principio è già tradotto in varie disposizioni in materia di contrattualistica pubblica e ora viene a essere rafforzato dall'esplicita previsione contenuta nell'articolo 307, comma 2 del regolamento attuativo del codice dei contratti pubblici (che entrerà in vigore il prossimo 9 giugno).

La disposizione, infatti, stabilisce che le operazioni per il versamento del corrispettivo all'appaltatore devono essere attuate nel termine indicato dal contratto, previo accertamento da parte del direttore dell'esecuzione (confermato dal responsabile del procedimento) della prestazione effettuata, in termini di quantità e qualità, rispetto alle prescrizioni previste nei documenti contrattuali.

In questa fase anche l'appaltatore è garantito, in quanto può presentare contestazioni scritte e, in caso di ritardi, è tutelato dalla decorrenza degli interessi di mora secondo le regole del Dlgs 231/2001.

La clausola relativa ai pagamenti deve avere una struttura articolata, al fine di precisare i vari passaggi preliminari, le condizioni per la maturazione del credito e le eventuali eccezioni: se, a esempio, una fornitura viene resa solo parzialmente, il suo completamento è essenziale per poter considerare assolto l'obbligo prestazionale (e la regolazione contrattuale deve prevedere l'applicazione delle penalità).

La verifica di conformità dell'esecuzione positiva costituisce quindi il presupposto essenziale per consentire al prestatore dei servizi o al fornitore dei beni di emettere la fattura, che, una volta ricevuta dalla stazione appaltante, determina la maturazione del credito (salve alcune eccezioni previste esplicitamente dalla normativa fiscale, che, nel caso, è opportuno evidenziare, soprattutto quando determinano l'accompagnamento della fornitura con la fattura). Da questo momento decorrono i termini entro i quali il procedimento di pagamento deve essere portato a termine, con il materiale trasferimento delle risorse sul conto corrente dell'appaltatore.

Tale percorso comprende una sub-fase molto delicata, nella quale la stazione appaltante deve verificare la regolarità contributiva del creditore, mediante l'acquisizione del Durc, peraltro ora facilitata dalle nuove funzionalità dello sportello unico previdenziale (con le procedure descritte dall'Inail nella circolare22 del 24 marzo 2011). In caso di irregolarità rilevata per due volte consecutive, l'articolo 6 del Dpr 207/2010 prevede che l'amministrazione sia tenuta ad avviare la procedura di risoluzione del contratto. Tuttavia il Durc deve indicare anche i lavoratori per i quali l'appaltatore non ha versato i contributi e le relative somme, in modo tale da consentire al soggetto pubblico di detrarre tali somme dal pagamento e di versarli direttamente all'ente previdenziale interessato, svolgendo così il ruolo di sostituto contributivo (secondo quanto previsto dall'articolo 4 dello stesso Dpr 207/2010).

In relazione ai versamenti di corrispettivi contrattuali di valore superiore ai 10mila euro, le amministrazioni pubbliche sono tenute a effettuare un'ulteriore riscontro presso Equitalia (attraverso il sito www. acquistinretepa.it), al fine di verificare se il beneficiario del pagamento sia inadempiente all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle esattoriali.

Per rispettare i termini di pagamento stabiliti, infine, la stazione appaltante deve fare attenzione anche agli eventuali slittamenti derivanti dai tempi di esecuzione dei bonifici, concordati nell'ambito delle convenzioni di tesoreria.

Fonte: Sole24Ore

 

Pubblica Amministrazione: Meno poteri ai sindaci nelle scelte sulla sicurezza

Un freno alle deriva securitaria delle politiche della giustizia. Lo mette la Corte costituzionale che, con la sentenza n. 115/2011, depositata ieri e scritta da Gaetano Silvestri, ha dichiarato la parziale illegittimità della norma del testo unico dell'ordinamento degli enti locali (articolo 54, comma 4) nella versione modificata nella primavera del 2008 dal pacchetto sicurezza. La disposizione prevedeva che «il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana».

Una norma che aveva fatto molto discutere e che ha di fatto portato sul territorio a una proliferazione di provvedimenti che, nella pretesa di rafforzare la sicurezza, ha condotto a un mosaico disorganico di sanzioni. Significativo, a suo modo, il caso adesso approdato all'esame della Corte: il sindaco di un piccolo comune del Veneto aveva infatti emanato un provvedimento per vietare l'accattonaggio, molesto e insistente, sanzionandolo con una misura pecuniaria. La Consulta, nell'esaminare la legittimità della norma, dopo che la questione era stata sollevata dal Tar del Veneto, sottolinea che la disposizione attribuisce ai sindaci il potere di emanare ordinanze di ordinaria amministrazione, le quali, pur non potendo derogare a norme legislative o regolamentari vigenti, si presentano come esercizio di una discrezionalità praticamente senza alcun limite.

Ma le ordinanze sindacali contestate incidono, per la natura degli obiettivi (incolumità pubblica e sicurezza urbana) e per i destinatari (le persone presenti in un dato territorio), sulla sfera di libertà dei singoli e delle comunità amministrate, disponendo prescrizioni di comportamento, divieti, obblighi di fare e di non fare, che hanno un indubbio contenuto impositivo disciplinando, in maggiore o minore misura, restrizioni ai soggetti considerati. Però, «la Costituzione italiana, ispirata ai principi fondamentali della legalità e della democraticità, richiede che nessuna prestazione, personale o patrimoniale, possa essere imposta, se non in base alla legge».

Una riserva di legge che non può essere considerata rispettata, nella valutazione della Consulta, dal decreto del ministero dell'Interno 5 agosto 2008 con il quale è stata meglio precisata la nozione di incolumità pubblica e sicurezza. Il decreto serve a regolare i rapporti tra autorità centrale e periferiche nella materia, ma non a circoscrivere la discrezionalità amministrativa nei rapporti con i cittadini.

A volere tacere poi del fatto che la disposizione ha anche la conseguenza di introdurre un'irragionevole disparità di trattamento perché la stessa condotta può essere considerata lecita o illecita a seconda del territorio comunale nel quale è posta in atto. Per il minsitro dell'Interno Roberto Maroni «la bocciatura del potere di ordinanza dei sindaci da parte della Corte costituzionale è un errore. Si tratta di un fatto formale: ci vuole una legge e non un decreto amministrativo e noi rimedieremo per ripristinare questa norma importante».

Fonte: Sole24Ore

Leggi: Leggi la 115/2011 della Corte Costituzionale

 

Pubblica Amministrazione: Denunciati dai Comuni 15mila evasori

L'alleanza fra agenzia delle Entrate e Comuni nella lotta all'evasione dei tributi erariali prende ritmo, e comincia a moltiplicare le segnalazioni dei sindaci sui concittadini infedeli al Fisco.

Segnalazioni in crescita

Il nuovo censimento dell'amministrazione finanziaria, aggiornato al 31 marzo scorso, parla di 15.461 «segnalazioni qualificate» inviate all'Agenzia dagli enti locali. La rilevazione a inizio dicembre si era fermata poco sopra quota 11 mila, per cui negli ultimi quattro mesi i sindaci hanno indirizzato all'amministrazione finanziaria una media di mille segnalazioni al mese. Fino a oggi, il 14% di queste sono state passate al vaglio e confermate dagli uffici del Fisco, trasformandosi in 21,5 milioni di maggiore imposta accertata e in 19,4 milioni di sanzioni.

Le somme in gioco sono ancora contenute, ma occorre considerare due aspetti: le indicazioni dei Comuni sui sospetti evasori si concretizzano in «segnalazioni qualificate», che cioè non hanno bisogno di ulteriori elementi per trasformarsi in accertamenti. Almeno, nelle intenzioni della norma. Ma non sempre questo si realizza, tanto che l'ultima parola sulla "bontà" dell'indicazione di evasione arrivata dal territorio spetta ovviamente all'Agenzia. Proprio per questo, la maggior parte delle indicazioni comunali sono ancora sotto esame degli uffici finanziari. Le mille segnalazioni al mese, poi, arrivano da una platea che al momento non raggiunge i 300 Comuni, ma che è destinata ad ampliarsi con il nuovo programma di formazione messo in campo dalle Entrate e dall'Ifel, l'istituto dell'Anci per la finanza e l'economia locale. I più attivi sono i comuni del centro-nord, con al primo posto quelli dell'Emilia Romagna, tra cui Bologna e Rimini.

I settori sotto la lente

Il mattone si conferma l'argomento forte da setacciare per l'alleanza tra Fisco e Comuni, e abbraccia da solo il 64% delle segnalazioni, seguiti dalle indagini basate sul confronto fra tenore di vita e redditi dichiarati (18,8% delle indicazioni comunali) e da quelle che rimandano al capitolo di commercio e professioni (7,7%).

Sul piano della sostanza, in termini cioè di maggiore imposta accertata, la gerarchia cambia e vede i frutti più importanti nelle indagini sulla capacità contributiva che spingono il fisco a usare gli accertamenti sintetici, come per esempio il possesso di auto di lusso non "giustificate" dal reddito o da altri fattori. Una tendenza che non potrà che essere confermata dal nuovo redditometro, introdotto dalla manovra estiva, che arruola obbligatoriamente i sindaci e impone loro di segnalare tutti gli elementi utili a indicare il reddito effettivo del contribuente sottoposto a questo tipo di controllo. Il primato di questa tipologia, che da solo totalizza il 39,5% della maggiore imposta emersa finora, è insidiato dai controlli sugli obblighi urbanistici, che per ora sono meno numerosi ma hanno raccolto il 34% dell'evasione scoperta.

I premi per i Comuni

Il nodo cruciale per le amministrazioni locali, ora, è la traduzione di queste emersioni nei premi promessi dalla normativa. Venerdì scorso (si veda Il Sole 24 Ore del 2 aprile) è stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» il decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze che detta i tempi per individuare gli incentivi sul 2011 (saranno distribuiti entro la fine del maggio 2012), ma manca ancora il provvedimento chiave sul nuovo paniere di tributi su cui calcolare i premi. L'iter è comunque vicino al traguardo, ma il primo provvedimento si concentrerà sui tributi statali: di quelli regionali o devoluti (Irap, Iva e addizionali) si dovrebbe occupare un secondo provvedimento, dopo la pubblicazione in Gazzetta del nuovo fisco regionale. «Sciogliere questi nodi – sottolinea Angelo Rughetti, segretario generale Anci – è essenziale per far fare il passo decisivo alla lotta congiunta all'evasione. Serve un piano nazionale e la creazione di un'anagrafe del contribuente locale, come quella tributaria, che superi la gestione centralista dei dati e permetta ai sindaci di superare il ruolo di semplici segnalatori».

Fonte: Sole24Ore

 

Pubblica Amministrazione: Piano dei risultati in sette uffici su dieci

A 15 mesi dalla riforma Brunetta la Pa rende conto dei risultati. La Civit (Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche), istituita con il Dl 150/2009 proprio per seguire l'attuazione delle regole, ha condotto un'indagine per valutare lo stato di avanzamento della riforma, in particolare per quel che riguarda l'istituzione dell'organismo indipendente di valutazione, il piano delle performance, il programma di trasparenza e la definizione degli standard minimi di qualità.

Dal punto di vista legislativo, a oggi il Paese risulta diviso in due: nove Regioni e le due Province autonome hanno recepito la riforma con una legge, ma 11 Regioni sono ancora indietro, o perché la delibera è all'esame del consiglio (è il caso di Abruzzo, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Umbria, Piemonte e Veneto) o perché si è in una fase preparatoria (Molise, Calabria, Campania, Sicilia e Sardegna).

Quanto agli organismi indipendenti di valutazione, la Civit ne ha guidato il processo di costituzione in 83 amministrazioni, ovvero tutti i ministeri, oltre il 90% degli enti pubblici (tra enti previdenziali, di ricerca e università) e un ordine professionale. Dall'indagine condotta su 50 di queste amministrazioni, è emerso che questo organismo viene supportato da una struttura tecnica permanente con il compito di dare un sostegno operativo. Nel 74% degli enti le strutture sono ritenute adeguatamente competenti e le lacune riscontrate riguardano conoscenze di tipo tecnico-economico e informatico.

È stato adottato da oltre il 70% delle amministrazioni il piano delle performance, anche se meno della metà lo ha pubblicato: lo si può trovare sul sito internet del 75% degli enti previdenziali, ma solo del 33% dei ministeri.

Sul fronte della trasparenza, invece, sembra esserci qualche difficoltà in più: il 50% dei ministeri non ha ancora predisposto il programma triennale, mentre va meglio negli altri enti. Si punta soprattutto sulla chiarezza verso i cittadini, anche se questo comporta una nuova organizzazione a partire dalle procedure di accesso ai documenti amministrativi.

Dopo il test sull'attuazione dei piani, spiega Antonio Martone, presidente della Civit, si passerà a una fase di «verifica, in concreto, del miglioramento dei servizi ai cittadini». «La domanda che ci poniamo – spiega – è appunto se le amministrazioni pubbliche hanno attuato gli standard di qualità».

In effetti, di particolare importanza per i cittadini è proprio la definizione degli standard di qualità dei servizi: a questi, infatti, si fa riferimento nei casi di una class action nel settore pubblico. La commissione Civit ha emanato le linee guida, ma solo 14 amministrazioni su 53, meno del 30%, hanno provveduto a definire questi standard. Secondo le amministrazioni, ci sono difficoltà nel definire il livello minimo di qualità per alcuni aspetti. 

Fonte: Sole24Ore

 

Pubblica Amministrazione: Legge 104, buona la risposta delle PA

Oltre 15 milia amministrazioni pubbliche su 22.036 hanno risposto nel 2010 alle legge 104, attraverso la quale 206.000 pubblici dipendenti hanno usufruito complessivamente di 3.692.303 giornate lavorative. Sono stati 488.955,76 permessi personali e 3.203.347,24 pemessi per assistenza a parenti o affini, che rappresentano ancora un dato parziale reso disponibile mediante una nota del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione.

Mancano all'appello 5.245 pubbliche amministrazioni che devono ancora completare l'inserimento dei dati, mentre ulteriori 6.733 devono provvedere ancora alla prima comunicazione delle informazioni.

Dai dati attualmente giunti al Ministero, sulla base di una media retributiva dei dipendenti (pari a 33.000 euro/anno su 220 giornate lavorate all'anno) la stima dei costi evidenzia un totale di 553.845.450 euro, che potrebbe facilmente giungere al miliardo grazie ai dati che perverranno dalle PA mancanti.

Fatte le dovute proporzioni, dei circa 3,5 milioni di dipendenti pubblici si può dire che complessivamente 30.000 dipendenti pubblici non ha mai lavorato perché in permesso ex lege 104. Un dato estremamente significativo, che evidenzia la presenza di innumerevoli abusi e che ha determinato la necessità di un monitoraggio più stringente per agevolare la fruizione di un giusto diritto, ma solo per i veri disabili e le loro famiglie.

Si prevede che i dati raccolti possano essere pubblicati, con il dettaglio della singola amministrazione, nella sezione "Operazione trasparenza" del sito del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione.

Fonte: pubblicamministrazione.net

 

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