Newsletter del 3 Novembre PDF Stampa E-mail
  • Pubblica amministrazione: Dirigenti pubblici, spoil system smascherato
  • Pubblica amministrazione: Tagli lineari per i fondi ai Comuni
  • Pubblica amministrazione: Cellulari, impianti di utilità pubblica
  • Attualità: Rendiconto 2010, il Senato approva
  • Pubblica amministrazione: Le Regioni decidono il taglio dei vitalizi ai consiglieri
  • Pubblica amministrazione: Business Intelligence la PA spenderà 110 milioni l'anno
  • INPS: riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi
  • Governo: risoluzione del rapporto di lavoro nelle PA in caso di permanente inidoneità psicofisica
  • Pubblica amministrazione: Pa e ambiente, idee innovative

 

 

Pubblica amministrazione: Dirigenti pubblici, spoil system smascherato

Il Tar del Lazio con la sentenza del primo agosto 2011, n. 6884 e, successivamente, con quella del 30 settembre 2011, n. 7636, si è pronunciato per la illegittimità del concorso bandito nel 2010 dall’Agenzia delle Entrate per assumere dirigenti amministrativi con riserva di posti ai funzionari interni che da diversi anni svolgevano funzioni dirigenziali pur privi di qualifica.

Il comportamento dell’Agenzia delle Entrate riflette una prassi diffusa nelle pubbliche amministrazioni, che consente di realizzare uno spoil system “mascherato”, saltando a piè pari le disposizioni normative che richiedono il concorso per soli esami per accedere alla qualifica dirigenziale.

Il Tar, tribunale amministrativo regionale, del Lazio ha motivato l’accoglimento del ricorso che ha annullato il provvedimento con la violazione dei principi generali che regolano l'accesso alla dirigenza.

In base al principio generale stabilito dall’art. 19, comma 6, del Dlgs 165/2001, è possibile per le PA reclutare dirigenti al di fuori della dotazione organica solo in casi eccezionali e per “riparare” alla conclamata assenza di professionalità tra i dirigenti in ruolo.

L’Agenzia delle Entrate è andata oltre i limiti dell’accettabile limitando a 376 i posti assegnati a dirigenti con qualifica su un totale di ben 1143 previsti in dotazione!

Dal combinato disposto dell’art. 97 c.3 della Costituzione Italiana e dell’art.28 del dlgs 165/2001, deriva l'indicazione dell'unica via del concorso pubblico per soli esami.

Come si può infatti definire “pubblico”, ossia aperto a tutti, un concorso che prevedendo la riserva di posti già predetermina una ristretta cerchia di candidati?

Ma anche l’art. 52, c.5, del dlsg 165/2001 è stato violato con una attribuzione illegittima di mansioni superiori attraverso la ripetuta assegnazione degli incarichi dirigenziali.

Secondo i giudici l'Agenzia avrebbe dovuto adottare una gestione diversa per risolvere il problema della carenza di figure dirigenziali. La strada da seguire era quella degli incarichi di «reggenza» ai propri funzionari in quanto la funzione di reggenza fa parte dei «contenuti professionali di base propri della terza area funzionale», come definiti dalla contrattazione nazionale collettiva del comparto delle Agenzie fiscali.

A cascata c’è il problema degli atti adottati dai dirigenti “incaricati”. Solo l’applicazione del principio dell’affidamento dei terzi sulla legittimità dell’azione amministrativa li può salvare dalla decadenza.

Il caso ci consente di allargare il discorso e di fare alcune riflessioni in merito al sistema dello “spoil system mascherato” attraverso la negazione del rinnovo dell’incarico dirigenziale indipendentemente dai risultati raggiunti. Si tratta in sostanza della situazione inversa rispetto a quella di cooptazione suindicata.

La Corte Costituzionale, con la sentenza n.81/2010, in continuità logica con quanto affermato nelle pronunce n. 103 del 2007 e n. 161 del 2008, ha ribadito nel merito che l'impossibilità di rinnovo dell'incarico dirigenziale deve essere motivata con riferimento agli scarsi risultati raggiunti dal dirigente.

La Corte ha stabilito che è costituzionalmente illegittimo l’art. 2, c. 161, del decreto legge n. 262/2006 (“Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria”), nella parte in cui afferma che gli incarichi conferiti al personale di cui al c. 6, dell’art. 19 del Dlgs n. 165/2001, conferiti prima del 17 maggio 2006, “cessano ove non confermati entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto” perché in contrasto con gli artt. 97 e 98 della Costituzione, in quanto lesiva del principio dell’imparzialità e del buon andamento e del principio di continuità dell’azione amministrativa.

La Corte ha ribadito che il principio costituzionale alla base dell’azione dei dipendenti e dirigenti pubblici è costituito dall’imparzialità, con la regola fondamentale secondo cui i pubblici impiegati sono "al servizio esclusivo della Nazione".

Fonte: corrierecomunicazioni.it

  

Pubblica amministrazione: Tagli lineari per i fondi ai Comuni

Il 30 settembre è scaduto l'utilizzo dei criteri di virtuosità al fine di differenziare i tagli ai trasferimenti statali (ora fiscalizzati) nel 2012, per cui ora subentra il meccanismo sostitutivo del taglio proporzionale.

La manovra correttiva dell'estate scorsa (articolo 14 del decreto legge 78/2010) aveva stabilito per il 2012 il taglio degli assegni statali destinati ai Comuni soggetti al Patto di stabilità di 1 miliardo, in aggiunta all'importo di 1,5 miliardi decurtato nel 2011 (per le Province rispettivamente 300 e 500 milioni). La ripartizione sarebbe dovuta avvenire secondo i criteri fissati in sede di Conferenza Stato città e autonomie locali, tenendo conto dei parametri relativi a: rispetto del patto di stabilità interno, minore incidenza percentuale della spesa per il personale rispetto alla spesa corrente e conseguimento di adeguati indici di autonomia finanziaria. Nell'ipotesi di mancata intesa entro il termine del 30 settembre, il decreto legge fissa il criterio proporzionale, già utilizzato per i tagli del 2011 (decreto Ministro dell'Interno 9 dicembre 2010). Responsabili finanziari e amministratori, nell'attesa dell'uscita del decreto del Ministero dell'Interno (programmato entro il 30 ottobre), possono ora determinare i tagli per il 2012: verosimilmente, applicando alla quota di entrate statali venute a mancare nel 2011 il coefficiente del 66,67%. Per gli enti che rinnoveranno il consiglio va aggiunto il taglio di 118 milioni connesso ai costi della politica (articolo 2, comma 183 legge 191/2009). L'importo sarà decurtato dal fondo sperimentale di riequilibrio dove andrà a compensarsi, con segno opposto, anche l'effetto della fiscalizzazione del l'addizionale comunale sul l'energia elettrica prevista dal decreto sul fisco municipale (articolo 2, comma 6 del Dlgs 23/2011). Per conoscere l'ammontare esatto del fondo sperimentale di riequilibrio occorre però attendere il decreto di riparto, previsto entro il 30 novembre (articolo 2, comma 7 del Dlgs 23/2011); non è detto, infatti, che la distribuzione avvenga con gli stessi criteri adottati nel 2011, quando non si era avviata, per esempio, la rilevazione dei costi standard (anche se è improbabile che siano pronti già per quella data).

Dovrebbero invece essere dissipate dalla legge di stabilità le nebbie che circondano i vincoli di finanza pubblica con un primo ordine di chiarimenti afferenti la virtuosità che dividerà in classi i comparti degli enti locali. Molto probabilmente nel 2012, primo anno di applicazione dei nove indicatori previsti dall'articolo 20 del decreto legge 98/2011, dovrebbero entrare in vigore solo quattro di essi e cioè: rispetto del patto di stabilità interno (probabilmente dell'ultimo triennio); rapporto fra entrate correnti riscosse ed entrate accertate; autonomia finanziaria; equilibrio di parte corrente (come anticipato nel Sole-24 Ore del 3 ottobre). A essi dovrebbe comunque aggiungersi il riconoscimento delle azioni poste in essere per il recupero dell'evasione erariale. Agli enti primi della classe sarà concesso il premio dell'azzeramento delle manovre ai fini del patto di stabilità, compresa quella subita nell'anno 2011. Esse saranno compensate all'interno del comparto con un peggioramento degli obiettivi assegnati agli enti non virtuosi.

Sempre nella legge di stabilità dovrebbe trovare conferma l'applicazione del meccanismo della Robin Tax, arrivato per dare fiato agli enti locali sotto forma di un abbattimento del sacrificio ai fini del patto. Per i Comuni la riduzione potrebbe attestarsi intorno ai 500 milioni rispetto alla manovra di 1,7 miliardi.

Attenzione però all'effetto sui bilanci delle sanzioni collegate alla mancata istituzione del consiglio tributario entro il 31 dicembre 2011. Gli enti che entro fine anno non avranno istituito l'organismo, già previsto come obbligatorio dal decreto legge 78/2010, non potranno beneficiare dello sconto sulla manovra del patto finanziato con la Robin Tax. Come seconda sanzione, inoltre, non avranno diritto ad incamerare, per il periodo 2012- 2014, l'intero gettito recuperato grazie alla partecipazione all'accertamento dei tributi erariali, in luogo del 50% stabilito dal decreto sul fisco municipale (mentre con la manovra dell'estate 2010 era passato dal 30% al 33%).

Fonte: Sole24Ore

  

Pubblica amministrazione: Cellulari, impianti di utilità pubblica

È illegittimo il «no» del Comune alla domanda di installazione di un impianto di telefonia mobile, se il rifiuto è motivato con l'incompatibilità tra l'impianto e la destinazione urbanistica della zona, qualificata come zona in espansione e da attuarsi mediante un piano urbanistico.

Così ha deciso il Tar Emilia Romagna - Bologna, sezione II, 4 ottobre 2011, n. 691, che ha interpretato la nuova normativa statale sulla telefonia mobile, e ha indicato le linee di comportamento dei Comuni su questi problemi. Il caso riguardava una società di telecomunicazioni che aveva chiesto al Comune l'autorizzazione all'installazione di una stazione radio base di telefonia mobile. Il Comune aveva negato l'autorizzazione, sostenendo che vi era incompatibilità tra l'impianto progettato e la disciplina urbanistica della zona in cui esso sarebbe stato installato. La società aveva però impugnato il diniego davanti al Tar, che ha accolto il ricorso, per diversi motivi.

La precedente disciplina normativa stabilita nella legge 22 febbraio 2001, n. 36 è stata in parte modificata, e il problema deve ora essere considerato sulla base delle norme del Codice delle comunicazioni elettroniche (Dlgs 1° agosto 2003, n. 259), il quale all'articolo 86, comma 3, stabilisce che le «infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione (…) sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria (…)».

Di conseguenza, gli impianti di telefonia mobile (considerati opere di pubblica utilità) sono ora ricondotti alle opere di urbanizzazione, e la loro installazione è svincolata dalla destinazione urbanistica di zona, che prevedeva l'approvazione di uno strumento urbanistico attuativo.

Da questo deriva l'illegittimità del provvedimento che ha negato l'autorizzazione, per la mancata pianificazione dell'area mediante questo strumento urbanistico attuativo.

La sentenza è esatta ed è puntualmente motivata. Essa ha chiarito alcuni problemi sull'installazione degli impianti di telefonia mobile, che ora ogni Comune potrebbe prevedere e risolvere, adottando il regolamento (previsto dall'articolo 8 della legge 36/2001) per «assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l'esposizione della popolazione della popolazione ai campi elettromagnetici».

Fonte: Sole24Ore

 

Sviluppo: il Decreto all'esame del Governo

In allegato la bozza del D.L. Sviluppo. Il testo, articolato in 146 articoli, è così suddiviso: Infrastrutture e trasporti; valorizzazione del patrimonio ed edilizia, ambiente, energia; semplificazione normativa e amministrativa; interventi territoriali, innovazione, digitalizzazione. Si ricorda che il testo pubblicato non è ancora la stesura definitiva, che, comunque, non dovrebbe essere varato dal Cdm prima della fine del mese.

Nell’area documenti Quadrinet: Dl sviluppo  - 18 ottobre 2011.pdf

Fonte: legautonomie.it

 

 

Attualità: Rendiconto 2010, il Senato approva

L’Assemblea del Senato ha dato via libera al Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2010, con 152 voti favorevoli e 113 contrari. Il testo passa ora alla Camera dove il Presidente Fini si dovrà pronunciare sull’ammissibilità del riesame di un provvedimento sostanzialmente identico a quello recentemente respinto.

Nell’area documenti Quadrinet: Il Disegno di Legge, rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2010

Fonte: legautonomie.it

 

 

Pubblica amministrazione: Le Regioni decidono il taglio dei vitalizi ai consiglieri

Le Regioni sono pronte a tagliare i vitalizi ai consiglieri regionali. E questo, a partire dalla prossima legislatura. La conferenza dei presidenti delle Regioni ha, infatti deciso, insieme con la conferenza delle assemblee legislative regionali, di avviare un percorso condiviso, entro sei mesi.

Fonte: Sole24Ore

  

Pubblica amministrazione: Business Intelligence la PA spenderà 110 milioni l'anno

La stima è stata messa nero su bianco in un rapporto a firma di Nomisma con la collaborazione di Iconsulting e il patrocinio di DigitPA. La Business Intelligence vale un quinto della spesa complessiva per il software applicativo 110 milioni di euro all'anno di Business intelligence. Questa la spesa che la pubblica amministrazione centrale e locale sosterrà nel prossimo triennio, per un totale di non meno di 350 milioni di euro, pari a circa un quinto della spesa complessiva per il software applicativo. E' quanto risulta dalle stime contenute nel rapporto "La Business Intelligence nella Pubblica Amministrazione" di Nomisma con contributo di Iconsulting e con il patrocinio di DigitPA.

La situazione della spesa in dotazioni informatiche della pubblica amministrazione è in leggera contrazione a fronte però di un sostanziale mantenimento dei costi. Come dice il rapporto: "La stima della spesa informatica complessiva, ottenuta sommando la spesa esterna (per l’acquisizione di beni e servizi) ai costi interni (rappresentati dal solo personale Ict), è sintetizzata dalla tavola 5.1. I costi interni, che nel 2010 costituiscono il 21,9% della spesa informatica complessiva (27,3% nelle amministrazioni centrali e 10,3% negli enti) diminuiscono dello 0,8% rispetto al 2009 (in valore assoluto circa 3,7 milioni di euro). La spesa esterna, che rappresenta il restante 78,1% della spesa informatica complessiva (72,7% nelle amministrazioni centrali e 89,7 negli enti), si riduce dell’1,9% rispetto a quella 2009 (in valore assoluto circa 32,2 milioni di euro)."

Il settore della raccolta e gestione dei dati e il loro governo attraverso strumenti di Business Intelligence è però uno dei principali fattori di crescita. Spiega ancora il rapporto infatti che "le previsioni di crescita nel prossimo biennio riguardano proprio l’incremento delle dimensioni delle basi dati; l’ampliamento del numero e della complessità dei servizi erogati in via telematica; la progressiva unificazione delle basi dati tra e dentro le amministrazioni; l’implementazione di storage evoluti per sostenere la business intelligence."

Fonte: corrieredellecomunicazioni.net

 

 

INPS: congedo parentale e permessi calcolati a ore 

L'INPS, con il messaggio n. 19772 del 18 ottobre 2011, ha chiarito che i giorni festivi, le domeniche e i sabati (in caso di settimana corta) che ricadono all'interno del periodo di ferie, malattia o assenze ad altro titolo, non sono in alcun caso indennizzabili per il computo dei giorni di congedo parentale. Unica eccezione sussiste se il lavoratore è titolare di due o più rapporti di lavoro a part time orizzontale o misto. In questo caso, il lavoratore ha la possibilità di astenersi a titolo di congedo parentale da uno dei due, proseguendo l'attività dell'altro.

Fonte: dpl modena

 

 Governo: risoluzione del rapporto di lavoro nelle PA in caso di permanente inidoneità psicofisica

E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 20 ottobre 2011, il Decreto del Presidente della Repubblica 27 luglio 2011, n. 171, con il quale è stato emanato il Regolamento di attuazione in materia di risoluzione del rapporto di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche dello Stato e degli enti pubblici nazionali in caso di permanente inidoneità psicofisica, a norma dell'articolo 55-octies del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

Nell’area documenti Quadrinet: http://www.gazzettaufficiale.it/guridb//dispatcher?task=attoCompleto&service=1&datagu=2011-10-20&redaz=011G0212&connote=false

Fonte: dpl modena

  

INPS: riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi 

L'INPS, con la circolare n. 139 del 27 ottobre 2011, comunica che, in attuazione dell'art. 23 della legge 4 novembre 2010, n. 183 – recante delega al Governo per il riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi - è stato emanato il decreto legislativo n. 119 del 18 luglio 2011 che prevede, agli artt. 2 e 8, alcune novità riguardanti i congedi e permessi riconosciuti alle lavoratrici ed ai lavoratori dipendenti in occasione dell’evento di maternità/paternità.

Nell’area documenti Quadrinet: leggi la circolare n.139

Fonte: dpl modena

  

Pubblica amministrazione: Pa e ambiente, idee innovative

Dal mangiare a km zero alla ristorazione a basso impatto ambientale fino agli alberghi attenti al risparmio energetico. Sono molteplici gli esempi di idee innovative che colgono una ormai consolidata attenzione alla sostenibilità ambientale, con un uso intelligente delle risorse naturali e alimentari. Spesso le proposte riguardano la creazione di un marchio nazionale o regionale. Ad esempio, la Regione Emilia Romagna ha annunciato l'intenzione di proporre, con la Confesercenti, un marchio per la ristorazione a basso impatto ambientale. Un marchio riconosciuto a livello europeo con attenzione sia all’alimentazione (biologica), sia alle tecnologie per ridurre il consumo energetico delle cucine professionali e all’attenzione dei materiali degli arredi e dei detersivi usati.

Passiamo a un settore importante per l'economia italiana come quello del turismo. Un' iniziativa che si può segnalare è quella di alcune imprese balneari del Cilento (Marina di Camerota, Palinuro, ecc..) che hanno puntato su una differenziazione di offerta imperniata sulla gestione eco-sostenibile (docce di pochi secondi, vietato l’uso del sapone, ombrelloni con utilizzo di materiali riciclabili).

Infine, un'originale modo di applicare la raccolta differenziata. Ha iniziato qualche anno fa il comune di Castelbuono, in provincia di Palermo, e ora l'esempio è seguito anche da un piccolo centro del salernitano, Cuccaro Vetere. In questi posti, per la raccolta dei rifiuti vengono usati degli asini. A Castelbuono la soluzione ha permesso di risolvere il problema rappresentato dalle viuzze del centro, ricche di pregio storico ma difficili da raggiungere. E così ci sono alcuni asini che, dotati di ceste per la raccolta differenziata, passano a raccogliere i rifiuti.

L'esempio è stato seguito da Cuccaro Vetere, un paese in cui gli asini sono fra l'altro protagonisti ogni anno del "Palio del ciuccio". L'utilizzo dei somarelli permette di contenere i costi della raccolta differenziata, e può anche rappresentare un interessante volano turistico.

Fonte: pubblicaamministrazione.net

 

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