News del 2 novembre PDF Stampa E-mail
  • Pubblica Amministrazione: Boom di precari nella PA: SSN in primo piano
  • Governo: Decreto-legge n. 179/2012 - ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese
  • Pubblica Amministrazione: Fatture elettroniche obbligatorie per la PA
  • Pubblica Amministrazione: Dipendenti pubblici, al via la consultazione sulla semplificazione
  • Pubblica Amministrazione: Parere tecnico obbligatorio su ogni delibera del Comune
  • Pubblica Amministrazione: Sindaco e controllore, ok al raddoppio
  • Pubblica amministrazione: Escluse le cessioni a privati e verso la Pa
  • Governo: disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012
  • Governo: le misure presenti nella Legge di Stabilità
  • Consulta: illegittima la riduzione del trattamento economico dirigenti e manager pubblici
  • INAIL: riconoscimento di una quota del 40% della rendita al figlio superstite di genitore divorziato
  • INAIL: assegno per l'assistenza personale continuativa, richiesta oltre i termini revisionali
  • INPS: riscatti, ricongiunzioni e trasferimenti onerosi per i Salvaguardati
  • Invalidità professionale per uso del cellulare

 

Pubblica Amministrazione: Boom di precari nella PA: SSN in primo piano

Il numero dei lavoratori precari nella Pubblica Amministrazione è cresciuto notevolmente negli ultimi 10 anni: se i contratti interinali hanno subito un incremento pari al 262,9%, il tempo indeterminato è a sua volta aumentato del 19,5%.

Sono cifre importanti che arrivano direttamente dalla relazione 2012 della Corte dei Conti relativa al costo del lavoro pubblico, e che illustrano come l’aumento dei lavoratori precari nella PA sia concentrato soprattutto all’interno delle Regioni e all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.

Entrando più nel dettaglio dei dati, se nel 2001 i lavoratori assunti a tempo determinato ammontavano a 87.273, nel 2010 erano 104.339. L’incremento è molto evidente anche per quanto concerne i contratti interinali, con un salto da 3.542 a 12.856.

Solo tra il 2008 e il 2010 sembra essersi verificata un’inversione di tendenza, con un calo del precariato nella PA pari al 13%, un fenomeno dovuto all’introduzione di un programma straordinario di stabilizzazione che ha ridotto sensibilmente le assunzioni diverse dal quelle a tempo indeterminato.

In merito ai settori della PA maggiormente caratterizzati dal precariato, in cima alla lista balza il Servizio Sanitario Nazionale con 32.931 lavoratori a termine nel 2010, un dato che si discosta poco dai 32.750 lavoratori precari che hanno popolato gli Enti Regionali.

Fonte: pubblicamministrazione.net

 

 

Governo: Decreto-legge n. 179/2012 - ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese

Sul Supplemento Ordinario n. 194 alla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 19 ottobre 2012 il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, il Decreto Legge n. 179 del 18 ottobre 2012 con le ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese.

Di particolare interesse, per la materia lavoro, è l'articolo 28 che dispone la possibilità, in caso di costituzione di una start-up innovativa, di instaurare rapporti a tempo determinato fino ad un massimo di 4 anni e senza l'obbligo dello "stop and go".

Nell’area documenti Quadrinet: 179-12 decreto legge - Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese

Fonte: dpl modena

Pubblica Amministrazione: Fatture elettroniche obbligatorie per la PA

La fatturazione elettronica diventa obbligatoria per gestire le forniture della Pubblica Amministrazione: con il secondo decreto attuativo in tema di fatturazione elettronica il Consiglio di Stato ha detto si alla nuova normativa, che ora attende la conferma del Consiglio dei Ministri.

Le PA, quindi sono obbligate a rifiutare le fatture emesse o trasmesse in forma cartacea, e non possono procedere al pagamento fino all’invio della fattura in forma elettronica. Una novità che riguarda da vicino anche il comparto amministrativo dei fornitori, che devono gestire le fatture in formato elettronico non solo nella fase di trasmissione ma anche in quella di conservazione.

Cosa cambia per gli enti pubblici? Tutte le strutture informatiche e i sistemi di contabilità interna dovranno progressivamente adeguarsi alla nuova legge, predisponendo quindi la ricezione delle fatture in formato elettronico ed eliminando tutto il cartaceo.

Il decreto comporta numerosi oneri anche per i fornitori privati, che devono adattarsi alle nuove procedure introducendo programmi di elaborazione e gestione elettronica delle pratiche amministrative.

Una novità che si allinea con quanto stabilito dalla UE (Direttiva 2010/45/UE) e che rappresenta un passo in avanti nella completa digitalizzazione della PA: il decreto rende effettiva una legge esistente dal 2008 e relativa proprio all’obbligo della fatturazione elettronica nei rapporti tra i fornitori e le Pubbliche Amministrazioni.

L’abbandono del cartaceo anche in questo ambito è stato inoltre recentemente auspicato dalla School of Management del Politecnico di Milano, che ha redatto una valutazione relativa ai vantaggi per la PA portati dal Decreto Crescita. Il testo ha infatti messo in evidenza il ritardo dell’Italia nel favorire l’innovazione rendendo effettive le regole sulla fatturazione digitale.

Fonte: pubblicamministrazione.net

 

 

Pubblica Amministrazione: Dipendenti pubblici, al via la consultazione sulla semplificazione

I dipendenti pubblici sono chiamati a dire la loro in materia di semplificazione all’interno della Pubblica Amministrazione: con la consultazione pubblica online "SemplificaPA. Libera le Risorse”, infatti, il Ministero della Semplificazione e della PA invita gli "operatori del settore” a rendere note idee e suggerimenti per attuare i nuovi regolamenti di semplificazione previsti dal decreto Semplifica Italia.

Una consultazione virtuale inerente tutti gli oneri amministrativi che incombono sulle amministrazioni pubbliche e che, analogamente a quanto accaduto in occasione della Spending Review, mira a coinvolgere i lavoratori statali: attraverso appositi moduli online presenti sul sito del Ministero, infatti, è possibile indicare soluzioni di semplificazione e sottolineare i vantaggi sia per l’amministrazione sia per gli utenti.

Come si legge sul portale del Ministero della Funzione Pubblica, il contributo dei dipendenti pubblici è indispensabile sia per individuare gli "adempimenti obsoleti” sia le duplicazioni e le procedure poco lineari o inutili al fine di tutelare gli interessi pubblici.

I risultati della consultazione, realizzata in collaborazione con Anci, Upi e Conferenza dei Presidenti delle Regioni, resterà aperta fino al 15 dicembre 2012. Il Ministro Filippo Patroni Griffi ha illustrato l’importanza e i benefici di questo progetto:

«Le soluzioni per semplificare procedure inutilmente complicate spesso possono essere suggerite dall'esperienza diretta e quotidiana di chi lavora per la pubblica amministrazione. È essenziale valorizzare l'apporto dei dipendenti pubblici alla nuova politica di semplificazione, indispensabile per liberare risorse per la crescita del Paese e garantire effettività ai diritti di cittadinanza.»

SemplificaPA è accessibile da questo link: http://www.magellanopa.it/semplificare/consultazionePA.asp

Fonte: pubblicamministrazione.net

 

 

Pubblica Amministrazione: Parere tecnico obbligatorio su ogni delibera del Comune

Ogni delibera di Giunta o Consiglio deve essere accompagnata dal parere tecnico del responsabile del servizio interessato e dal via libera del responsabile dei servizi finanziari in tutti i casi in cui comporti «riflessi diretti e indiretti» sulla situazione economico-finanziaria o anche sul patrimonio dell'ente.

È questo il primo cambio di rotta nell'attività dei Comuni determinato dall'entrata in vigore, l’11 Ottobre, del decreto enti locali approvato il 4 Ottobre scorso, che fa scattare anche il conto alla rovescia per l'attuazione dei costi della politica nelle Regioni. Con le regole pubblicate sulla «Gazzetta Ufficiale» diventano operativi anche i rafforzamenti dei controlli esterni, sia sulle Regioni sia sugli enti locali, che però cominceranno a mostrare le loro ricadute operative solo nei prossimi mesi. I primi effetti concreti, da questo punto di vista, sono sulle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, investite di nuovi compiti e che, in base al decreto, potranno utilizzare anche uomini della Guardia di finanza (d'intesa con il ministero dell'Economia) e di magistrati delle sezioni giurisdizionali della stessa Corte.

Il primo dato applicativo con l'entrata in vigore del decreto si concentra sui controlli interni e continui nell'attività dei Comuni. I politici locali, in pratica, potranno dribblare i pareri dei responsabili tecnici solo con «adeguate motivazioni espresse», mentre il responsabile dei servizi finanziari vede crescere drasticamente il numero di atti su cui dovrà vigilare in via preventiva. Prima il passaggio sulla sua scrivania era obbligatorio solo per gli atti che comportassero «impegno di spesa o diminuzione di entrata», mentre ora il riferimento a qualsiasi effetto diretto o indiretto su conti o patrimonio lo porterà a mettere gli occhi preventivamente su quasi tutte le scelte (sono esclusi solo gli «atti di mero indirizzo»). Insieme al responsabile dei servizi finanziari, di cui viene sancita meglio l'autonomia dagli organi politici, si vedono ampliati i compiti di controllo anche il segretario, il direttore generale (dove c'è) e i revisori dei conti, che dovranno estendere per legge il loro monitoraggio anche alle società partecipate.

In vigore dall’11 Ottobre anche il fondo rotativo anti-dissesto: la dotazione finanziaria iniziale non è elevata (30 milioni di euro per il 2012, 100 milioni per il 2013 e 200 milioni all'anno dal 2014 al 2020), ma per il 2012 è accompagnato a un maxi-assegno da 500 milioni per pagare spese correnti e di personale negli enti in difficoltà. Il primo destinatario dell'incentivo appare il Comune di Napoli, dove però nei giorni scorsi il sindaco Luigi De Magistris ha avuto parole molto dure nei confronti del nuovo strumento, anche perché l'attivazione del fondo è subordinata al taglio di spese e all'avvio di controlli stringenti sul piano di rientro quinquennale che può prevedere anche l'aumento al massimo di tasse e tariffe.

Manca poco, infine, alla scadenza per attuare le norme sui costi della politica regionale: entro il 30 novembre le Regioni dovranno tagliare posti, indennità e fondi ai gruppi, e avranno sei mesi di tempo dall’11 Ottobre solo se la sforbiciata dovrà passare da modifiche statutarie.

Fonte: Sole24Ore

 

Pubblica Amministrazione: Sindaco e controllore, ok al raddoppio

La validità e la tenuta dell'adozione dei modelli organizzativi 231 da parte di una società trova il suo punto fondamentale nell'attività dell'organismo di vigilanza (Odv).

Dal 1° gennaio 2012, a seguito delle modifiche introdotte dalla legge di stabilità (n. 183/2011), nelle società di capitali le funzioni dell'Odv possono essere svolte anche dal collegio sindacale o dal consiglio di sorveglianza (se si adotta il modello dualistico) o dal comitato per il controllo della gestione (sistema monistico), tenendo però ben presenti le differenze connesse alle diverse modalità di nomina e revoca dei due organi, alle distinte competenze tecniche a essi richieste, nonché al diverso regime di responsabilità.

Inoltre, nelle società di minori dimensioni, l'Odv può essere costituito da un solo membro, ricorrendo al responsabile di una funzione interna dotata di sufficiente autonomia e indipendenza o ad un consulente esterno. Nella maggior parte dei casi, però, l'Odv è un organo collegiale e spesso si compone di tre membri, qualcuno dei quali può svolgere la duplice funzione di sindaco e componente dell'Odv. Tale circostanza, secondo il Cndcec, è da valutarsi con favore soprattutto se entrambi gli organi sono collegiali e la situazione di sovrapposizione riguarda un solo membro: il duplice ruolo, infatti, eviterebbe onerose duplicazioni di attività e contribuirebbe a una razionale pianificazione e gestione del sistema dei controlli interni.

In ogni caso, va evitato che tra i componenti dell'Odv figurino soggetti che, per le funzioni svolte all'interno della società, possano rivestire il duplice ruolo di controllori e controllati o siano privi dei requisiti professionali e di onorabilità: in tal caso, infatti, le funzioni dell'organismo sarebbero vanificate e il giudizio di idoneità del «modello 231» da parte dell'autorità giudicante sarebbe negativo.

All'Odv competono solo compiti di controllo, finalizzati ad assicurare il funzionamento e l'osservanza del modello e non già a impedire il compimento degli illeciti. I compiti dell'Odv consistono nella verifica dell'effettività e adeguatezza del modello adottato, vigilando sulla rispondenza tra quanto previsto dallo stesso e i comportamenti concretamente tenuti dai soggetti obbligati al suo rispetto, nonché nella valutazione della capacità del modello di prevenire i comportamenti illeciti. In caso di violazioni del modello, l'Odv è tenuto a comunicarle agli amministratori, affinché questi ultimi possano applicare le sanzioni previste. L'Odv deve poi verificare la solidità e la funzionalità nel tempo del modello, verificando che esso mantenga i propri requisiti di validità e sollecitarne l'aggiornamento.

Per la tipologia dei controlli cui è tenuto, il Cndcec esclude la possibilità di configurazione in capo ai singoli membri di una responsabilità penale (articolo 40, comma 2, Codice penale), sempre che gli stessi non abbiano preso parte direttamente, attraverso l'omissione delle proprie funzioni di vigilanza, a un illecito compiuto da altri.

Fonte: Sole24Ore

 

 

Pubblica amministrazione: Escluse le cessioni a privati e verso la Pa

Le esclusioni dall'Iva per cassa riguardano le operazioni effettuate nell'ambito di regimi speciali, nei confronti di chi non agisce nell'esercizio di impresa, arte o professione, nei confronti di chi assolve l'imposta con il reverse charge e nei confronti della Pa (articolo 6, comma 5, del Dpr 633/72).

In relazione a queste ultime, la circolare 20/E/2009 (relativa al precedente regime disciplinato dall'articolo 7 del Dl 185/2008) aveva precisato che non c'è interferenza con il regime previsto per le cessioni agli enti pubblici, in quanto è il “sistema” ordinario applicabile senza ulteriori adempimenti.

Nel reverse charge, invece, il debitore d'imposta è chi acquista. Pertanto il differimento del l'Iva da parte del cedente risulta oggettivamente inapplicabile. Analogamente, il regime non opera per cessioni intracomunitarie o esportazioni, per le quali il cedente non è debitore dell'imposta. Così come, in relazione al diritto alla detrazione, il differimento è escluso se l'Iva è assolta con il reverse, negli acquisti intra e nelle importazioni.

La norma, poi, esclude le operazioni effettuate nei confronti dei privati consumatori. Per gli imprenditori individuali e professionisti, l'Agenzia aveva chiarito che solo gli acquisti business to business consentono di differire l'esigibilità. L'indicazione della partita Iva (con l'esposizione in fattura) dovrebbe essere garanzia sufficiente. Nel caso, poi, di enti non commerciali, la circolare aveva precisato che l'Iva è differibile se il soggetto agisce nell'esercizio di impresa, anche quando l'acquisto sia parzialmente destinato all'attività istituzionale.

Infine, le Entrate hanno individuato i regimi speciali in quelli monofase (come, tra gli altri, monopoli, editoria), nel margine e nelle agenzie di viaggio. Per l'applicazione dell'Iva per cassa limitatamente a una o più attività separate, la relazione illustrativa apre questa possibilità - previa separazione ai sensi dell'articolo 36 del Dpr 633/72 - per chi applica il regime ordinario oltre a quello speciale.

Fonte: Sole24Ore

 

 

 

Governo: disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012

Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 237 del 10 ottobre 2012, il Decreto Legge n. 174/2012 con le disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012.

Nell’area documenti Quadrinet: 174-12 DL SISMA

Fonte: dpl modena

 

 

Governo: le misure presenti nella Legge di Stabilità

Il Consiglio dei Ministri ha definito le misure che saranno presenti nella Legge di Stabilità. Per quanto riguarda, direttamente o indirettamente, la materia lavoro, queste sono le novità:

IRPEF: dal 2013 viene ridotta l'aliquota sul primo e sul secondo scaglione: dal 23 scende al 22% (fino a 15.000 euro), dal 27 al 26% (fino a 28.000 euro). Sotto i 7.500 euro, resta tutto invariato. Per quanto riguarda le detrazioni e le deduzioni, dai 15.000 euro ci saranno alcuni tagli, ad iniziare dal tetto di 3.000 euro alle detrazioni e per molte deduzioni (ma non su quelle per la sanitarie). Viene, infine, introdotta una omogeneizzazione alla franchigia di 250 euro.

STATALI: viene confermato il blocco dei contratti fino al 2014. Per gli anni 2013 e 2014 non sarà erogata neanche l'indennità di vacanza contrattuale. Dal 2015 l'indennità di vacanza contrattuale sarà calcolata sulla base dell'inflazione programmata.

SALARIO PRODUTTIVITÀ: nel 2013 gli aumenti salariali aziendali saranno tassati al 10% entro il limite di 3.000 euro lordi. Inoltre, viene finanziata la defiscalizzazione dei salari di produttività per 1.600 milioni nel biennio 2013-2014.

ASSISTENZA DISABILI: stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 per il disabile o per la cura di parenti affetti da handicap. La retribuzione per i giorni di permesso (3 al mese) scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della Pubblica Amministrazione o per l'assistenza ai figli o al coniuge. Sono esclusi dal pagamento intero i permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili.

Esodati: annunciato l'istituzione di un Fondo di salvaguardia, alimentato con 100 milioni nel 2013. Il ministro dell'Economia ha affermato che il governo ha "approfondito, analizzato e identificato tutti gli individui che si trovano o si troveranno in questa situazione".

Patronati: previsto un taglio di 30 milioni di euro nel 2014 e di altri 30 milioni nel 2015

Fonte: dpl modena

 

 

Consulta: illegittima la riduzione del trattamento economico dirigenti e manager pubblici

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 223 depositata l'11 ottobre 2012, ha ritenuto illegittimi i commi 2 e 22 dell’art. 9 del d.l. n. 78 del 2010 che prevedevano la riduzione del trattamento economico complessivo, del 5% una volta superati i 90.000 euro annui lordi, e del 10% una volta superati i 150.000 euro, per i dirigenti e manager pubblici ed i magistrati, perché violano il principio di eguaglianza.

Nell’area documenti Quadrinet: la Sentenza n. 223

Fonte: dpl modena

 

 

INAIL: riconoscimento di una quota del 40% della rendita al figlio superstite di genitore divorziato

L’INAIL, con circolare n. 55 dell'11 ottobre 2012, a seguito della sentenza n. 86 del 27 marzo 2009, con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l'articolo 85, comma 1°, n. 2, del D.P.R. 30 giugno 1965 n. 1124, nella parte in cui nega il diritto dell'orfano di un solo genitore naturale a disporre del 40% della rendita nel caso di infortunio mortale dell'assicurato, ha precisato che - per tutte le controversie ancora in fase istruttoria ovvero quelle per le quali è in corso un contenzioso, che non risultino prescritte ovvero che non siano state decise con sentenza passata in giudicato - la misura della rendita spettante è pari al 40% anche nei casi di orfani superstiti di genitore divorziato.

Nell’area documenti Quadrinet: Circolare n. 55 dell'11 ottobre 2012

Fonte: dpl modena

 

 

INAIL: assegno per l’assistenza personale continuativa, richiesta oltre i termini revisionali

L’INAIL, con circolare n. 56 del 12 ottobre 2012, ha risposto ad alcuni quesiti, relativamente alla concedibilità dell’assegno per l’assistenza personale continuativa nei confronti di assicurati i quali - titolari di rendita, consolidata dopo l’ultimo procedimento revisionale con postumi di grado inferiore al 100% (eventi antecedenti al 1° gennaio 2007) - hanno successivamente richiesto l’erogazione della suddetta prestazione per intervenuto aggravamento dell’invalidità.

L'estratto della risposta: 

"...Per quanto sopra esposto, a rettifica delle disposizioni precedentemente impartite si dispone che l’assegno per l’assistenza personale continuativa venga concesso anche nel caso in cui il raggiungimento della percentuale del 100% dei postumi permanenti avvenga oltre i termini revisionali.

Si conferma, invece, che l’aggravamento delle condizioni fisiche dell’assicurato deve essere in diretto nesso eziologico con gli esiti dell’infortunio (o della malattia professionale) e che non deve trattarsi di menomazioni discendenti da altre cause, pur se prese in considerazione in sede di accertamento postumi.

Si precisa, inoltre, che il termine prescrizionale del diritto all’assegno di cui si tratta decorre, per gli infortuni verificatisi e le malattie denunciate antecedentemente al 1° gennaio 2007, dal momento in cui l’inabilità permanente assoluta, conseguente a menomazioni indicate nella tabella allegata n. 3 al Tu, renda indispensabile un’assistenza personale continuativa.

Per gli infortuni verificatisi e le malattie denunciate dal 1° gennaio 2007, il suddetto termine decorre dal momento in cui insorga una delle predette menomazioni che renda indispensabile un’assistenza personale continuativa.

Sul piano operativo, le presenti istruzioni si applicano ai casi futuri, a quelli in istruttoria o che comunque non siano prescritti o coperti da giudicato, nonché ad eventuali istanze, opposizioni o ricorsi presentati nei termini prescrizionali.

Con separata lettera verranno impartite le necessarie istruzioni procedurali."

Nell’area documenti Quadrinet: Circolare n. 56 del 12 ottobre 2012

Fonte: dpl modena

 

 

INPS: riscatti, ricongiunzioni e trasferimenti onerosi per i Salvaguardati

L'INPS, con il messaggio n. 16828 del 17 ottobre 2012, ha fornito le istruzioni in merito alla valutazione dei periodi oggetto di pratiche di riscatto, ricongiunzione, trasferimento in corso, ai fini della maturazione dei requisiti previsti per la salvaguardia, così come previsto dopo le modifiche introdotte al regime previdenziale con il D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito in legge n. 214/2011.

L'Istituto, in pratica, chiarisce che ai fini della comunicazione di accesso al beneficio per i salvaguardati, verranno valutati i periodi oggetto di riscatto e ricongiunzione anche se non ancora completamente perfezionati.

La salvaguardia è subordinata al regolare versamento dell'onere di riscatto o di ricongiunzione, a pena della decadenza dal beneficio.

La precisazione riguarda riscatti, ricongiunzioni, trasferimenti onerosi nel fondo pensione lavoratori dipendenti (Fpld) e nei fondi speciali telefonici, elettrici e volo nelle ipotesi di accoglimento di domande riguardanti periodi che determinino o concorrano a determinare la maturazione dei requisiti previsti per la salvaguardia.

Fonte: dpl modena

 

 

Invalidità professionale per uso del cellulare

Con Con sentenza n. 17438/2012 la Cassazione ha affermato che l’utilizzazione continuata, per motivi di lavoro, del telefono cellulare può essere definita come concausa di alcuni tumori. Nel caso di specie, ha riconosciuto una rendita per malattia professionale con invalidità dell’80% stabilita dalla Corte di Appello di Brescia, ritenendo che tra la individuazione di un tumore benigno al nervo trigemino sinistro e l’utilizzazione del cellulare per motivi di lavoro per dodici anni e per cinque – sei ore di lavoro al giorno del dirigente di una multinazionale vi fosse una stretta correlazione.

Fonte: dpl modena

 
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