Novità del 7 Febbraio 2013 PDF Stampa E-mail
  • Pubblica Amministrazione: pronti i tagli
  • Mecenatismo Beni Culturali: il caso di Fontana di Trevi e la donazione Fendi
  • Pubblica Amministrazione: online stipendi e incarichi
  • Pubblica Amministrazione: Censimento subito per i dirigenti senza concorso
  • Pubblica Amministrazione: Crediti otto mesi «scoperti»
  • MIBAC: addio alla Settimana della Cultura

 

 

  • Inps: pagamenti con Iphone e Android
  • Pubblica Amministrazione: Per le bollette dell'acqua arriva il rimborso parziale post referendum, sarà 4-5 euro a famiglia
  • Pubblica Amministrazione: All'indennità di turno serve l'organizzazione preventiva
  • Scuola: boom di iscrizioni online, sito in tilt
  • Ministero del Lavoro: accesso alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi maturati prima del dicembre 1992
  • INPS: estensione per gli iscritti alla Gestione separata del periodo di spettanza dell’indennità di maternità/paternità

 

Pubblica Amministrazione: pronti i tagli

Come stabilito dal decreto sulla spending review, iniziano a prendere forma i tagli al settore pubblico che dovrebbero portare a risparmi fino a 337 milioni di euro annui. Gli esuberi stimati sono 7.576, e saranno coinvolti 76 amministrazioni centrali dello Stato.

Con la firma dei tre Dpcm, che dovranno essere attuati entro sei mesi, saranno notevoli i cambiamenti previsti per il pubblico impiego, tuttavia sono anche numerosi i metodi che saranno utilizzati per attuare i tagli: si parla, infatti, del prepensionamento ordinario e della mobilità volontaria, compresa la possibilità di passare al part-time. Come ultimo gradino, inoltre, c’è la messa in disponibilità per due anni con l’80% della retribuzione fissa, periodo di tempo che si conclude con il licenziamento o con la pensione.

«La riorganizzazione delle piante organiche è una riforma strutturale che rimane. Il prossimo governo potrà attuarla da subito poiché i presupposti giuridici ci sono già tutti. Ne scaturisce un disegno meditato sulle dimensioni ottimali delle amministrazioni centrali. E quando nel 2016 si sbloccherà il turnover si potranno così fare assunzioni là dove servono mentre sarà impedito di assumere là dove il fabbisogno ottimale è già coperto. Si tratta di un passo fondamentale anche per la gestione futura del personale e per realizzare in modo duraturo economie di spesa. Con questa riforma l’Italia scende sotto la media Ocse: ora nessuno potrà più dire che gli impiegati pubblici sono troppi. Si apre invece la questione della qualità del loro lavoro».

Così ha affermato il Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi. I Ministeri più coinvolti dai tagli saranno la Difesa, Sviluppo, Politiche agricole, Ambiente, Infrastrutture e Trasporti, Lavoro, Istruzione, Beni Culturali e Salute. Restano fuori per ora l’Interno, gli Affari Esteri (il decreto non dovrebbe tardare) e la Giustizia.

Fonte: pubblicaamministrazione.net

 

Mecenatismo Beni Culturali: il caso di Fontana di Trevi e la donazione Fendi

In un periodo di notizie prevalentemente negative arriva invece una buona notizia per il futuro dei Beni culturali, la sovrintendenza di Roma Capitale ha stipulato un accordo con la casa di moda Fendi che ha donato ben 2.500.000 di euro per il restauro di Fontana di Trevi (2.180.000,00) e il complesso delle Quattro Fontane (320.000,00).

Il mecenatismo, ricordiamo, consiste in elargizioni/donazioni di fondi economici da parte di facoltosi individui o di enti senza fine di lucro, al fine di consentire ad artisti, enti, associazioni, comitati, Pubbliche Amministrazioni finalizzati a sostenere attività ed iniziative di tipo culturale, sociale, solidaristico. Lo scopo del supporto finanziario non è la controprestazione con rilevanza economica anche indiretta, presente invece nelle sponsorizzazioni, ma la pura promozione delle iniziative in sé, soprattutto di tipo culturale. Il ritorno atteso dal mecenate rispetto al suo gesto di elargizione consiste unicamente nel miglioramento dell’ immagine o la dimostrazione per un ente senza fine di lucro, quali ad esempio le fondazioni, del corretto utilizzo delle somme affidategli a tale scopo dai propri donatori e/o sostenitori (Fonte: Il Dizionario dei principali termini del management pubblico, ed. Quadri-net 2012).

Si tratta quindi somme che giungono in un momento di difficoltà della finanza pubblica e pertanto importantissime per sostenere la manutenzione e la conservazione dei monumenti più importanti delle nostre città. Nel caso specifico come riportato dai comunicati stampa e dalla stampa l’operazione di mecenatismo si è resa possibile grazie alla delibera di Giunta Capitolina n. 101/2012 che favorisce le erogazioni liberali di denaro a favore di Roma Capitale da destinarsi alla conservazione dei beni culturali, affidando direttamente il compito alla Sovrintendenza Capitolina di stipulare accordi in tal senso. Infatti “motore” e guida dell’accordo e delle conseguenti procedure compresa l’indizione della gara è la Direzione amministrativa della struttura, che nelle prossime settimane porterà alla pubblicazione della stessa per l’avvio dei lavori di restauro integrale.

 

Pubblica Amministrazione: online stipendi e incarichi

Novità importanti in arrivo per i dirigenti della Pubblica Amministrazione, compresi i membri del Governo, assessori e consiglieri Regionali: il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il decreto attuativo della legge anticorruzione che obbliga alla completa trasparenza, pena pesanti sanzioni pecuniarie e blocco delle retribuzioni.

La normativa denominata "Freedom Act” - riprendendo i "Freedom of Information Acts (Foia)” statunitensi -, che ora attende il si del Garante della Privacy e della Conferenza Stato-Regioni, prevede l’obbligo di pubblicità sui siti istituzionali per i patrimoni dei politici, compresi quelli dei parenti fino al secondo grado, ma anche la completa trasparenza delle retribuzioni, di curricula e degli incarichi (in caso contrario si procederà con il blocco dello stipendio).

Per quanto concerne i concorsi pubblici, saranno annullati quelli che non saranno pubblicizzati, mentre vigerà la completa trasparenza sugli atti contabili e le note di spesa delle amministrazioni. Tutti potranno accedere all’archivio di documenti inerenti la PA. La trasparenza, infatti, è intesa come: «Accessibilità totale delle informazioni su ogni aspetto dell'organizzazione e dell'attività amministrativa, del perseguimento delle funzioni istituzionali e dell'utilizzo delle risorse pubbliche».

All’interno dei siti istituzionali della PA, inoltre, saranno create apposite sezioni denominate "Amministrazione trasparente”, facilmente identificabili e fruibili dagli utenti.

Fonte: pubblicaamministrazione.net

 

 

Pubblica Amministrazione: Censimento subito per i dirigenti senza concorso

Entro la fine del mese di gennaio tutte le amministrazioni pubbliche hanno dovuto comunicare al Dipartimento della Funzione Pubblica nomi, titoli e curricula dei soggetti a cui sono conferiti incarichi dirigenziali senza procedure selettive pubbliche.

Questa comunicazione è stata fatta dagli Organismi indipendenti di valutazione nell'ambito del monitoraggio che deve essere trasmesso annualmente, entro il 31 gennaio, da parte di ogni ente alla stessa Funzione pubblica sulle assunzioni flessibili e sul conferimento di incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, adempimento che da questo anno è pienamente operativo. È quanto prevede la legge anticorruzione (commi 39 e 40 della legge n. 190/2012). La disposizione riguarda sia gli incarichi di nuova attribuzione che quelli conferiti in precedenza e ancora in corso.

L'obbligo di comunicazione riguarda tutti gli incarichi dirigenziali che sono stati conferiti "discrezionalmente". Quindi negli enti locali si applica alle assunzioni effettuate ai sensi dell'articolo 110, commi 1 e 2, del Dlgs 267/2000, cioè sia per posti vacanti in dotazione organica che per posti extra dotazione organica. Per esplicita previsione, la disposizione stabilisce che le comunicazioni riguardino tanto i casi in cui questi incarichi sono stati conferiti a dipendenti dell'ente, quanto la individuazione di dipendenti di altre Pa, quanto il conferimento a soggetti esterni alla Pa. L'ambito di applicazione si deve ritenere esteso anche agli incarichi di responsabilità conferiti negli enti privi di dirigenti. La formulazione utilizzata esclude solo gli incarichi conferiti sulla base di «procedure pubbliche di selezione», formula che non sembra includere il mero confronto di curricula. Gli obiettivi della disposizione sono numerosi: individuazione nominativa dei dirigenti "fiduciari", accertamento dei loro requisiti, verifica della imparzialità, salvaguardia della distinzione delle competenze tra organi politici e dirigenti.

Gli Organismi indipendenti di valutazione (Oiv) ed i Nuclei di valutazione, a dimostrazione dell'accentuazione del loro ruolo di strumento di controllo, vengono responsabilizzati direttamente alla effettuazione di questa comunicazione, ovviamente sulla base dei dati elaborati dagli uffici. Occorre ricordare che, sulla base delle previsioni di cui all'articolo 36 del Dlgs 165/2001, gli Oiv sono responsabilizzati ad accertare che nell'ente siano rispettati i vincoli, sia procedurali che di spesa, dettati dal legislatore per le assunzioni flessibili e per il conferimento di incarichi di collaborazione coordinata e continuativa. Spetta infatti ad essi sanzionare i dirigenti che hanno gestito in modo irregolare le assunzioni flessibili e/o gli incarichi di co.co.co con la mancata erogazione della indennità di risultato.

Anche se non sono stati ancora preparati i modelli da utilizzare per effettuare queste comunicazioni, gli enti locali e le Regioni sono comunque tenuti a raccogliere e trasmettere queste informazioni. Essi possono utilizzare i modelli che la Funzione pubblica ha realizzato per le amministrazioni statali e per gli enti pubblici nazionali.

Fonte: Sole24Ore.it

Pubblica Amministrazione: Crediti otto mesi «scoperti»

I meccanismi della certificazione dei crediti che permettono alle imprese in attesa di pagamenti dalle Pubbliche amministrazioni sono nei fatti appena partiti, ma già scontano un "buco" importante su uno dei fronti più caldi: quello della compensazione fra crediti commerciali e debiti erariali, che permette alle imprese di scontare dai ruoli a proprio carico una quota delle fatture ancora non liquidate dalla Pubblica Amministrazione.

Il problema è rappresentato dai limiti di calendario fissati dalle regole attuative, che imbarcano sull'altalena della compensazione solo i ruoli emessi fino al 30 aprile scorso. Lo spirito della norma sembra chiaro, ed è legato al fatto che tutto il sistema di certificazione e compensazione era stato pensato con lo scopo esplicito di gestire la montagna dell'arretrato, che aveva accumulato nei conti delle imprese impegnate con la Pubblica amministrazione (edilizia e sanità in testa) una montagna di crediti stimata fra i 70 e i 100 miliardi di euro a seconda dei conteggi. Per completare questo presupposto, però, occorreva immaginare da quel momento una maggior tempestività nei pagamenti pubblici, con una visione che appare ottimista anche dopo l'entrata in vigore delle nuove regole (Dlgs 192/2012) con cui la normativa italiana ha adottato il limite europeo dei 30-60 giorni. Così, naturalmente, non è stato, e i tempi tecnici necessari a far partire il meccanismo della compensazione hanno già accumulato un "buco" di 8 mesi sui ruoli: contando che ogni anno vengono emessi circa 15 milioni di cartelle esattoriali, è facile intuire la dimensione dei ruoli che sono a carico di operatori in credito con la Pubblica amministrazione, ma che non possono essere compensati perché emessi dopo il 30 aprile 2012.

Tutto il meccanismo nasce dall'articolo 28-quater inserito nel Dpr 602/73, che però aveva subordinato alle istruzioni di un decreto ministeriale le concrete modalità operative della compensazione. Le indicazioni sono arrivate piuttosto puntuali, con il decreto del ministro dell'Economia e delle finanze varato il 22 maggio 2012. Il decreto di Via XX Settembre non ha chiuso però la complessa partita dell'attuazione. Per far funzionare in pieno la certificazione è stato ovviamente indispensabile renderla pienamente utilizzabile all'interno del sistema bancario, con gli strumenti della certificazione pro solvendo (con rischio di inadempimento che rimane in carico al creditore) o pro soluto (in cui il rischio viene invece assunto dalla banca). Proprio l'estensione al meccanismo pro soluto, escluso dalle prime bozze della norma, ha richiesto alcuni passaggi ulteriori, e in particolar modo la tutela delle banche con il fondo di garanzia da 10 miliardi di euro. L'architettura, insomma, è stata completata davvero solo a fine anno, con i regolamenti tecnici per il funzionamento del fondo che tutela gli istituti di credito nell'assunzione dei rischi collegati alle cessioni dei crediti. La prova del nove arriva dalla proroga di un anno del protocollo d'intesa siglato fra Abi e Confindustria, che nel 2012 non ha potuto funzionare nei fatti perché mancava il terreno di gioco e che è stato di conseguenza rilanciato per altri 12 mesi.

In questo quadro, un nuovo intervento sulla data è necessario per "attualizzare" i meccanismi al loro concreto calendario di applicazione. Un'ipotesi più "radicale" passerebbe invece per la cancellazione tout court dei limiti temporali alla compensabilità fra crediti e debiti fiscali. L'articolo 28 quater, infatti, per la sua collocazione sistematica, sarebbe da intendersi come norma a regime. In pratica, anche per le transazioni concluse dopo il 1° gennaio 2013, nulla impedirebbe all'impresa di ottenere il pagamento con la semplice compensazione con debiti iscritti a ruolo. Fonte: Sole24Ore.it

 

 

MIBAC: addio alla Settimana della Cultura

Il Ministero dei Beni Culturali dice addio alla Settimana della Cultura, un’iniziativa ormai longeva che consentiva l’ingresso gratuito ai Musei statali in alcuni giorni dell’anno. A dare l’annuncio è la direttrice generale della Valorizzazione del Patrimonio culturale del Mibac, Anna Maria Buzzi, nel corso della presentazione a Roma dei risultati dell'indagine 'Il museo che vorrei'.

Il motivo di questo "taglio” va ricercato proprio nella volontà del Ministero di incentivare il turismo museale ma anche le risorse per la cultura, un concetto ben illustrato dalle parole della Buzzi: «Non si possono fare saldi in piena stagione.»

Una rinuncia che, tuttavia, sarà compensata con l’ingresso di un'altra iniziativa: l'ingresso ai musei e alle aree archeologiche statali sarà infatti gratuito l'ultima domenica di ogni mese, con la possibilità di aperture serali almeno una volta al mese.

«Una domenica al mese in cui l'ingresso sia gratuito, a fine mese, quando la gente ha meno soldi e anche il consumo del latte subisce un calo. Infine, dato che si è registrata una minor fruizione culturale, abbiamo deciso di offrire nel giorno degli innamorati, il 14 febbraio, due entrare pagando un solo biglietto.»

È proprio dall’indagine/questionario 'Il museo che vorrei' che sono emerse le esigenze e le preferenze degli italiani in merito alla fruibilità dei luoghi della cultura statali. Il 75,96 per cento degli intervistati, infatti, ha affermato di ritenere corretto il pagamento di un biglietto di ingresso per i musei statali, sebbene per il 57 per cento le tariffe non siano adeguate ai servizi offerti.

Il 78,28 degli interpellati, infine, sostiene l’importanza delle aperture serali o nei festivi, fondamentali per avvicinare i cittadini alla cultura.

Fonte: pubblicaamministrazione.net

 

 

Inps: pagamenti con Iphone e Android

L’applicazione INPS Servizi Mobile si arricchisce con il nuovo servizio "Pagamenti Riscatti Ricongiunzione e Rendite”, nato al fine di consentire il versamento di questi contributi anche attraverso apposite App create per Iphone e Android.

Si tratta di un nuovo servizio che permette di effettuare sia il pagamento delle singole rate, sia in un’unica soluzione, grazie al collegamento della propria carta di credito al Pos Virtuale del gruppo bancario Intesa San Paolo.

Per accedere al servizio è sufficiente avere a disposizione il codice fiscale e i proprio PIN: la App è disponibile, gratuitamente, su Itunes per gli utenti Apple/iPhone, e su Google play (per gli utenti Android).

Per chi ha già installato la App è sufficiente effettuare l’aggiornamento per ottenere i nuovi servizi.

Fonte: pubblicaamministrazione.net

 

Pubblica Amministrazione: Per le bollette dell'acqua arriva il rimborso parziale post referendum, sarà 4-5 euro a famiglia

Arriva il rimborso per le bollette idriche del secondo semestre 2011 per effetto del referendum del 12-13 giugno 2011. L'Autorità per l'energia e il gas, che dal marzo 2013 si occupa anche della regolazione idrica, ha approvato una delibera con cui si prevede che la componente tariffaria del servizio idrico integrato relativa alla "remunerazione del capitale" sia restituita direttamente all'utente senza passare per un conguaglio di fine anno. Il rimborso dovrebbe ammontare mediamente a un massimo di 4-5 euro per famiglia, anche se la stessa Autorità evita di fare, al momento, qualsiasi stima.

A confortare l'Autorità su questa decisione un parere del Consiglio di Stato, richiesto dalla stessa Autorità. L'organo di regolazione non aveva chiesto se la restituzione andasse fatta, cosa data per scontata sul piano giuridico, ma a chi spettasse attivare la procedura per la restituzione presso gli enti di ambito locale (e in ultima istanza presso i gestori idrici): all'Autorità le competenze in materia erano state trasferite infatti soltanto dal 1° marzo 2012 e si era creato un vuoto di competenze per il periodo successivo al referendum. Il Consiglio di Stato ha risposto che può essere la stessa Autorità a imporre agli enti di ambito i criteri di calcolo – entro 120 giorni – della quota da restituire che dovrebbe risultare piuttosto limitata.

La restituzione riguarda infatti il solo periodo 21 luglio-31 dicembre 2011 e la sola componente della remunerazione del 7% del capitale investito. Quindi non il 7% della bolletta (che pure ammonta mediamente in un anno a meno di 200 euro a famiglia) ma una quota più bassa, ancora non quantificabile. Al momento l'Autorità non azzarda cifre sull'ammontare della restituzione e attende appunto dagli enti di ambito le valutazioni del caso. Occorre ricordare che la restituzione riguarderà soltanto il 65% degli utenti, quelli cioè che sono serviti dal Servizio idrico integrato, mentre il restante 35% paga ancora tariffe con il "metodo Cipe" relativo a gestioni per lo più di carattere pubblico. L'Autorità ha messo a punto – come primo atto del nuovo corso - un metodo tariffario che, in via transitoria, sarà applicato da giugno prossimo retroattivamente per l'intero biennio 2012-2013.

Fonte: Sole24Ore.it

 

 

Pubblica Amministrazione: All'indennità di turno serve l'organizzazione preventiva

L'indennità di turno può essere riconosciuta solo se l'ente ha prima deliberato un modello organizzativo che la preveda, e se i dipendenti ruotano in misura equilibrata tra i vari turni. Sono questi i principi affermati dal Consiglio di Stato, quinta sezione, con la sentenza 11/2013. La sentenza si caratterizza per il carattere vincolante che assume la preventiva attivazione del servizio, scelta che non può avere carattere retroattivo. Occorre inoltre aggiungere, come condizione per il riconoscimento di questo compenso, la non interruzione del servizio nell'arco temporale di almeno 10 ore.

I giudici amministrativi negano che «l'indennità di turnazione sarebbe dovuta per il solo e mero dato di fatto dello svolgimento dell'attività di servizio secondo, appunto, una turnazione». Occorre dimostrare «l'esistenza di una corrispondente organizzazione del relativo apparato amministrativo da parte degli organi di governo dell'ente: l'organizzazione delle prestazioni di lavoro deve avvenire attraverso la predisposizione di orari e turni, mediante la programmazione dei piani di lavoro e prescrivendo la loro verifica con sistemi obiettivi di controllo degli orari di servizio, tali da assicurare che dette prestazioni siano rese». In altri termini, solo dopo che le Giunte hanno deliberato l'organizzazione di un servizio in modo da soddisfare i requisiti previsti dai contratti per la turnazione, matura il diritto alla erogazione di questo compenso. A rafforzamento di tale tesi viene chiarito che prima di questa deliberazione «le turnazioni eventualmente già esistenti sul mero piano fattuale sarebbero state prive di rilevanza giuridica».

La semplice presenza di un orario di servizio che si articola per almeno 10 ore giornaliere consecutive non giustifica la erogazione di questo compenso; occorre infatti verificare che le modalità di effettivo svolgimento di questa attività da parte dei singoli dipendenti siano rispondenti al requisito della rotazione in modo equilibrato nell'arco del mese. Viene chiarito che non è sufficiente la mera appartenenza a strutture che comportino un'erogazione continuativa di servizi per almeno dodici ore, occorrendo anche, e soprattutto, il presupposto dell'effettiva partecipazione individuale a delle turnazioni. In altre parole, l'indennità spetta solo se vi siano state rotazioni del personale interessato tra i turni predisposti dall'amministrazione. Se, invece, un'amministrazione organizza un proprio servizio in più turni, ma i dipendenti assegnati ad esso non ruotano, bensì operano sempre nello stesso arco temporale, ai medesimi non può essere riconosciuta alcuna maggiorazione. Dal che se ne deve trarre la conclusione che, nell'ambito di un servizio che preveda l'articolazione in turni, ma non per tutti i dipendenti, la indennità di turnazione spetta solamente a coloro che ruotano in modo bilanciato tra la mattina, il pomeriggio e, eventualmente, la notte.

Fonte: Sole24Ore.it

 

 

Scuola: boom di iscrizioni online, sito in tilt

Al via le iscrizioni a scuola per l’anno 2013-2014, per la prima volta gestite interamente online: secondo le prime stime poco dopo la mezzanotte del 21 gennaio si contavano già 1500 iscrizioni.

Non sono mancati, tuttavia, i primi intoppi, forse causati proprio dal sovraffollamento di utenti sul portale messo a disposizione dal MIUR per accedere alle iscrizioni online (iscrizioni.istruzione.it/). Sono in molti, infatti, a segnalare disservizi e malfunzionamenti del sito proprio nella prima giornata di iscrizioni.

Ma è la stessa modalità esclusivamente online imposta dal Ministero a essere oggetto di critica da parte, ad esempio, delle associazioni dei consumatori, che segnalano come solo poco più del 43% delle famiglie italiane possieda un collegamento alla Rete. Gli istituti, proprio per andare incontro ai genitori poco tecnologici, hanno l’obbligo di fornire assistenza per l’inoltro delle domande, con il rischio di causare un sovraccarico di lavoro sulle spalle delle segreterie.

C’è anche chi teme, inoltre, che le scuole non riescano a gestire le interfaccia connesse con il portale del MIUR. Il Ministero ha provveduto a creare un archivio virtuale al’interno del portale Scuola in Chiaro (cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/) contenente le schede delle scuole pubbliche e paritarie della penisola, consultabile dagli utenti che devono ancora scegliere l’istituto per i propri figli.

È lo stesso MIUR, infine, a ricordare che le iscrizioni scadono il 28 febbraio e che la formazione delle classi non prenderà in considerazione l’ordine di arrivo delle domande: in caso di eccedenze, infatti, gli istituti dovranno rifarsi ai criteri stabiliti a priori (residenza delle studente ecc…). fermo restando che nella maggioranza dei casi il modulo di iscrizione consente di esprimere tre preferenze.

Fonte: pubblicaamministrazione.net

 

 

Ministero del Lavoro: accesso alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi maturati prima del dicembre 1992

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha dato il proprio ‘via libera’ a una circolare dell’INPS che chiarisce il quadro circa il mantenimento del diritto di alcune decine di migliaia di lavoratori ad accedere alla pensione di vecchiaia con i requisiti contributivi di 15 anni previsti dalla cosiddetta ‘riforma Amato’ del 1992.

La circolare riguarderà persone - in particolare donne - la cui vita lavorativa è stata caratterizzata da discontinuità (ad esempio lavoratori addetti a servizi domestici e familiari, lavoratori agricoli e lavoratori dello spettacolo), che hanno maturato diversi anni di contribuzione prima del dicembre 1992, per poi uscire dal mercato del lavoro con la prospettiva di poter fruire della pensione di vecchiaia una volta raggiunto il necessario requisito anagrafico.

In definitiva, con questo atto si conferma l’attenzione posta dal Ministero del Lavoro nei confronti delle esigenze di lavoratori a particolare rischio di disagio sociale.

Fonte: dpl modena

 

 

INPS: estensione per gli iscritti alla Gestione separata del periodo di spettanza dell’indennità di maternità/paternità

Con il messaggio n. 1785 del 30 gennaio 2013 l'INPS in forza di sentenza della Corte Costituzionale n. 257 del 22 novembre 2012 estende alle lavoratrici/lavoratori iscritti alla Gestione separata di cui all'art. 2, comma 26, Legge n. 335/1995, il periodo di spettanza dell’indennità di maternità/paternità da 3 a 5 mesi nei casi di adozione ed affidamento preadottivo.

Nell’area documenti Quadrinet: Messaggio numero 1785 del 30-01-2013

Fonte: dpl modena

 
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