Editoriale: un paese in crisi tra la nuova aria dei referendum, Ministri che fuggono dalla realtà e parlamentari che insultano i dipendenti pubblici PDF Stampa E-mail

I Referendum dello scorso 12 e 13 giugno hanno segnato finalmente un primo stop allo tsunami delle privatizzazioni dei beni pubblici, effettuate dai governi di tutti i colori politici nel corso degli ultimi venti anni e che hanno determinato un impoverimento ed un arretramento generale dell’Italia a livello interno ed internazionale, rispetto ai decenni passati.

Si tratta di un segnale molto forte e profondo sul fatto che i cittadini hanno finalmente compreso che la progressiva privatizzazione dei beni e dei servizi pubblici non ha portato al miglioramento dei servizi, alla riduzione dei loro costi e a una maggiore efficacia ed efficienza, ma esattamente il contrario: corruzione diffusa, impoverimento collettivo, precarizzazione dei rapporti lavorativi e riduzione dei diritti dei cittadini e dei lavoratori, arricchimenti illeciti per cricche, furbetti vari ed organizzazioni criminali o in alternativa la chiusura di tanti settori ed aziende pubbliche e la svendita agli stranieri dei gioielli italiani.

In tutto ciò alcuni Ministri come il pirotecnico Ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta dopo averci ammannito per tre anni lezioni sul come si lavora al servizio dei cittadini per il miglioramento sociale, non accetta il confronto con dei lavoratori dipendenti e li insulta pesantemente definendoli “la peggiore Italia” per poi fuggire via da uno dei tanti convegni di plastica, finendo così per insultare tutto il pubblico impiego, che registra tali dimostrazioni di “verace” attestazione di stima.

Seguono poi sulla stessa scia purtroppo altri parlamentari della maggioranza che si lanciano in ulteriori insulti ai lavoratori pubblici, accusati di non fare mai “un cazzo per tutto il giorno” e di uscire sempre alle due (ma chi ormai?).

Parole che non meritano repliche ma che Quadrinet rimanda fermamente ai mittenti in nome dei propri soci e dei dipendenti della P.A., ormai stanchi di questa farsa continua, messa in scena da chi sta rovinando l’immagine dell’Italia e del suo prossimo futuro sulla scena internazionale.

News del 27 Giugno 2011

 

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