Editoriale 2011: Quali prospettive per il nuovo anno e il nuovo decennio. PDF Stampa E-mail

Il nuovo anno chiude un decennio e ne inaugura un’altro, secondo le previsioni astrologiche (a cui scarsamente crediamo) sarebbe un anno di rottura dei precedenti equilibri e di rimescolamento degli assetti sociali, economici, politici, ambientali, ecc..

Esattamente dieci anni fa vi fu l’attentato alle torri gemelle negli Stati Uniti, che aprì un periodo, che non è stato propriamente positivo per i diritti umani nel mondo, per la politica e per l’ambiente.

Dal punto di vista politico la situazione italiana si presenta con molte incertezze e la possibilità che nei prossimi mesi si vada a nuove votazioni per il Parlamento e forse anche per altre realtà locali…

Se si votasse presto certamente si andrà a chiudere un ciclo politico, che ha contrassegnato l’Italia degli ultimi anni ma in ogni caso anche con il rispetto delle normali scadenze elettorali (il 2013) il destino di una stagione politica e dei suoi principali protagonisti sembra ormai segnato.

 

Un forza politica la Lega, che ha un certo intuito politico ha sicuramente compreso lo schiudersi di nuovi scenari e teme fortemente per l’attuazione della riforma del federalismo fiscale, suo cavallo di battaglia, prima che una fase nuova inizi.

Dal punto di vista economico e dei diritti dei lavoratori le vicende del futuro della Fiat tengono “banco” in queste settimane. Anche qui sembra che si stia per schiudere una nuova fase nelle relazioni industriali e nell’assetto produttivo dell’Italia come del resto degli altri paesi occidentali, sempre più incalzati dai grandi paesi asiatici come la Cina e l’India in testa. In ballo c’è il forte rischio che questi paesi, ormai ben emersi ed in espansione, dapprima finiscano per soppiantare definitivamente i sistemi produttivi occidentali e poi di accaparrarsi la gran parte delle fonti di materie prime e di energia, trasformando l’Europa in un area di soli consumatori da conquistare poi a poco prezzo (acquisti di aziende, di immobili, attività, clonazione di prodotti, ecc. qualcuno sa che persino molti dei prodotti biologici tipici venduti in Italia e in Europa in realtà vengono prodotti in Cina? Prima di acquistare leggere bene le etichette sull’origine del prodotto e non solamente sul luogo ove è stato “imbustato” per la vendita al dettaglio…).

Dall’oriente proviene inoltre l’incognita della rinascente forza dell’antica Russia che si caratterizza per le inquietanti incertezze sul rispetto dei diritti umani, la forte criminalità presente e la rinnovata aggressività nei confronti dei vicini.

Dal Sud e dal Medio-Oriente, più che profilarsi, si evidenzia ormai con chiarezza l’aggressità crescente e la voglia di conquista dell’Islam nei confronti di un occidente, che appare sempre più fiaccato nella sua forza morale derivante dal Cristianesimo. Senza tenere conto degli attentati terroristici eclatanti e ormai continui in quasi tutti i paesi islamici, i cristiani sono soggetti a persecuzioni ormai quotidiane allo scopo di indurre le conversioni forzate o alla loro fuga in una logica pulizia etnica religiosa. Le comunità cristiane presenti in medio oriente da duemila anni  stanno velocemente scomparendo, come se fossero delle specie animali in via di estinzione.

Tornando alla nostra più stringente attualità con il 2011 si attua il blocco delle retribuzioni dei dipendenti pubblici per un triennio, che terminerà nel 2014. Come saremo tra tre anni?

Una cosa è certa sulla questione dei dipendenti pubblici in Italia è stata montata una vera e propria campagna denigratoria senza precedenti e con paragoni e confronti economici sulle retribuzioni palesemente falsi. Infatti negli altri paesi europei le retribuzioni medie dei lavoratori dipendenti del settore pubblico come di quello privato sono più elevate, ma ciò che avvantaggia i lavoratori dipendenti in questi altri paesi è lo stato sociale, la pressione fiscale e il mercato, tutti elementi così diversi da quelli Italiani, facciamo alcuni esempi.

Lo Stato sociale: negli altri paesi europei garantisce le famiglie in generale con servizi dedicati all’infanzia veramente capillari (asili nido, scuole, assistenza, ecc), basti pensare che in Francia viene garantita l’assistenza domiciliare gratuita alle coppie con bambini nella fascia 0-3 anni, per consentire ai genitori di continuare a lavorare, ecc, i servizi sanitari sono efficienti e gratuiti e non c’è bisogno di andare dal privato (costoso) per farsi curare, le pensioni sono adeguate, i servizi agli anziani anche.

Il mondo del lavoro è più aperto, è più facile se non normale trovare un’occupazione senza dover necessariamente conoscere o essere parente di qualcuno, il confronto è effettivamente basato sul merito, la capacità e la competenza, gli ordini professionali non vi sono e i laureati possono esercitare liberamente le professioni senza limitazioni, che siano legate ad altro che alla propria voglia e bravura.

Il fisco è equo: la gran parte pagano le tasse e lo ritengono giusto (come da noi…), ciò fa si che la pressione fiscale sia significativamente più bassa, in Spagna ma anche in altri paesi l’Iva è al massimo al 10% ovvero la metà di quella italiana. Ciò significa che i prodotti di consumo costano molto meno. In questi paesi la tanto declamata riduzione delle retribuzioni dei dipendenti pubblici del 4-5% ha comunque nella migliore delle ipotesi mantenuto un vantaggio competitivo delle loro retribuzioni con quelle italiane del 5-6%. Per questo stanno meglio e nonostante ciò i lavoratori sono capaci di protestare di più di quanto non avvenga in Italia.

Gli immobili. Comprare una casa nella media degli altri paesi europei risulta un evento sostanzialmente non complicato, infatti il costo delle case è circa il 50% di quelle italiane, così come recentemente ci è stato detto sulle assicurazioni auto…e senza contare che non essendoci in Europa gli ordini professionali per acquistare una casa sono sufficienti poche centinaia di euro per un avvocato che registra l’atto, piuttosto che le migliaia di un notaio in Italia.

Ma il 2011 è anche l’anniversario glorioso dei 150 anni dell’Unità d’Italia, un traguardo prestigioso per la nostra nazione di cui tutti dobbiamo andare orgogliosi, che si rivela ancora più importante nell’attuale contesto storico e mondiale in cui stiamo vivendo perché per rimanere “a galla” occorre un paese grande, forte e creativo, capace di affrontare le difficoltà presenti e future con energia e sicurezza e non una realtà statale divisa, fiacca e litigiosa. Quando nei secoli passati l’Italia è stata divisa essa è stata sempre preda dei paesi stranieri che l’anno sottomessa, sfruttata ed impoverita. Ancora oggi molti dei limiti e dei difetti che viviamo sono l’eredità lontana di tali piaghe. Per questo bisogna guardare con rinnovata fiducia al nostro futuro e credere che la Nostra Nazione ha ancora un grande futuro di fronte a se, solo se noi lo vogliamo.

Al di la della retorica è per tale ragione che è necessario ricordare le nostre generazioni che ci hanno preceduto dove tanti uomini, la gran parte giovani hanno dato la vita per consentirci oggi di vivere in un paese libero, unito e nonostante tutto in una realtà di benessere diffuso.

Nel 2011 si compie un’altro anniversario molto meno importante ma per noi comunque significativo: il decennale della nascita dell’Associazione Quadrinet Pa. Infatti nel dicembre del 2001 a Roma un gruppo di soli dieci funzionari del Comune di Roma autotassandosi con una somma di 100,00 euro ciascuno, diedero vita all’Associazione, con la speranza che essa potesse portare avanti un’attività di tutela e valorizzazione del personale di area apicale della Pubblica Amministrazione. Oggi l’Associazione conta 250 iscritti e circa 1.000 registrati al sito internet distribuiti in tutta Italia. Quadrinet è una realtà piccola ma sicuramente di qualità nelle iniziative che in questi anni sono state svolte tra tante difficoltà e che speriamo continuerà ancora a svolgere per molto tempo.

Un grande augurio di buon anno 2011 a tutti gli iscritti ed in particolare un saluto ai nuovi Quadri di Roma Capitale che hanno superato le selezioni esterne e con l’augurio che quanti si trovano idonei nelle graduatorie, possano prossimamente anch’essi passare di qualifica.

 

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