Stato, Enti Locali e cittadini: il Governo Monti prepara una nuova stangata sulle prime abitazioni per non introdurre la patrimoniale PDF Stampa E-mail
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Ieri in Senato il nuovo Presidente del Consiglio ha annunciato una stangata sulle prime case per le quali verrà reintrodotta l’ICI, insieme alla rivalutazione delle rendite catastali e alla già prevista introduzione di un imposta sulle abitazioni pari al 2 per mille del valore catastale destinata ai servizi urbani, quali l’illuminazione, l’illuminazione stradale, ecc.

Tale imposta è divenuta obbligatoria in mancanza della volontà di introdurre un’imposta sui grandi patrimoni che frutterebbe somme ben più consistenti, ma andrebbe inevitabilmente a colpire i ceti più ricchi.

L’entità della nuova imposta integrata sulla casa (trattandosi di più voci la definiamo così) probabilmente oscillerà tra i 600 e i 1500 euro l’anno. Una somma che potrà far andare in crisi parecchie famiglie e soprattutto quelle monoreddito, che con l’aumento della disoccupazione sono anch’esse aumentate.

Ci domandiamo dove sia l’equità dichiarata dal nuovo governo in una misura del genere che per di più colpirà tutti coloro che hanno acquistato le abitazioni con i mutui immobiliari. Infatti, l’acquisto con il mutuo della prima abitazione comporta l’ipoteca bancaria sull’immobile e tenuto conto che solamente una parte del valore dell’immobile è effettivamente detenuto da chi ha acquistato con questa modalità.

 

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