Le riforme costituzionali in Italia: conseguenze e prospettive
Giovedì 29 Settembre 2005 si è tenuto il Seminario Quadrinet PA sulle “Le riforme costituzionali in Italia: conseguenze e prospettive”.
Con il seminario si è voluto contribuire al dibattito in corso, cercando di rispondere ad alcune delle domande che preoccupano molti cittadini: il nuovo progetto di riforma aiuterà l’Italia ad essere più coesa, forte e competitiva sulla scena internazionale? L’ulteriore affidamento di poteri e funzioni alle Regioni aumenterà o ridurrà la produzione normativa e la conseguente burocrazia pubblica? Il decentramento aumenterà o ridurrà i costi della Pubblica Amministrazione?
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Programma del Seminario
Le riforme costituzionali in Italia: conseguenze e prospettive
Centro Congresso “Gli Archi” Largo S.Lucia Filippini,20 (via delle Botteghe Oscure) Roma.
Giovedì 29 settembre 2005 ore 16,00-19,00.
La riforma costituzionale del 2001 modificando profondamente il titolo V della Costituzione ha innovato l’assetto delle istituzioni italiane e il rapporto tra Stato Regioni ed Autonomie Locali. La riforma approvata dal Parlamento ha mostrato nel giro di pochi anni di essere un Giano bifronte: da un lato ha riconosciuto soprattutto agli Enti Locali un elevato grado di autonomia prima loro mancante, alle Regioni una rilevante capacità legislativa su molte materie, dall’altro lato ha messo in evidenza una serie di limiti riguardanti l’aprirsi di un forte conflitto fra Stato e Regioni ed in alcuni casi la scarsa capacità di gestione delle nuove funzioni. Nella presente legislatura la maggioranza parlamentare sta portando avanti un nuovo progetto di riforma della Costituzione, non condiviso da tutto il Parlamento, che ha come scopo un ulteriore trasferimento di poteri alle Regioni ed una maggiore esaltazione del loro ruolo a discapito delle istituzioni Statali. Nell’attuale fase storica in cui il fenomeno della globalizzazione sta comportando veloci ed inediti cambiamenti negli scenari internazionali, in termini di: competizione economica, terrorismo, integralismi religiosi, rinascenti nazionalismi, ecc., l’Italia si presenta sulla scena europea e mondiale come un paese in forte difficoltà proprio negli aspetti fondamentali del suo essere nazione: l’identità condivisa, la capacità di competere efficacemente nell’industria e nelle nuove tecnologie, nonché la pessima salute dei conti pubblici, ecc..
Il seminario vuole quindi contribuire al dibattito in corso, evidenziando questi temi e cercare di rispondere ad alcune delle domande che preoccupano molti cittadini: il nuovo progetto di riforma aiuterà l’Italia ad essere più coesa, forte e competitiva sulla scena internazionale? L’ulteriore affidamento di poteri e funzioni alle Regioni aumenterà o ridurrà la produzione normativa e la conseguente burocrazia pubblica? Il decentramento aumenterà o ridurrà i costi della Pubblica Amministrazione?
Il Programma della giornata
Presentazione del Convegno |
Dott. Antonello Mori Presidente di Quadrinet PA |
Devolution: si può parlare di diritto regionale ? |
Prof. Alberto Gambino Ordinario diritto privato nell'Università di Napoli Parthenope |
Il "nuovo" sistema costituzionale delle autonomie e le prospettive di ulteriori riforme |
Prof. Avv. Giovanni Serges Ordinario diritto costituzionale - Università Roma 3 |
Le conseguenze della riforma sul mondo del lavoro e della produzione in Italia |
Dott. Giorgio Santini Segretario Confederale della CISL |
Il punto di vista delle giovani generazioni sulle riforme istituzionali |
Mattia Stella Segretario Associazione Giovani per la Costituzione |
Per informazioni e prenotazioni potete:
A richiesta verrà rilasciato un attestato di partecipazione al Seminario.
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