Pubblica Amministrazione: Con la digitalizzazione la sanità risparmierà 15 miliardi PDF Stampa E-mail
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 Il ministro Brunetta spinge l'acceleratore sull'innovazione in sanità. "Siamo al punto di non ritorno nel processo di digitalizzazione della sanità italiana - ha detto intervenendo al Forum Meridiano Sanità in corso a Cernobbio -. Una rivoluzione che ci porterà a risparmiare almeno 15 miliardi, il 10% dell'attuale spesa sanitaria".

"Il più è stato fatto - assicura il ministro ricordando lo stato dell'arte della riforma. "A oggi i certificati inviati complessivamente sono 1,2 milioni, 106 mila solo nell'ultima settimana, con un flusso giornaliero di 20 mila certificati - ha ricordato -. Il 2 novembre, per fare un esempio, ne sono stati inviati 32.600. Ogni giorno sulla via telematica viaggiano ormai il 61% dei certificati e l'89% dei medici di famiglia risulta abilitato". Il record va alla Lombardia con un flusso di 521 mila certificati digitali, seguita dal Lazio con 94 mila.

"Entro un mese o due avremo anche la ricetta digitale tanto che la rivoluzione potrebbe raggiungere il traguardo entro la metà del 2011, quando l'obiettivo che ci eravamo prefissati era il 2012 - ha annunciato -. Per l'estinzione della ricetta rossa manca solo un decreto-circolare del ministero dell'Economia e delle finanze che definisca le regole, e potrebbe arrivare già a giorni".

Intesa raggiunta intanto fra l'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione e la Beijing Science and Technology Commission per la realizzazione di un Centro Italia-Cina per il trasferimento tecnologico alle imprese nei settori della sostenibilità ambientale, dell'e-Government e del design industriale e delle scienze della vita.

L'intesa e la prossima realizzazione del Centro sono stati annunciati oggi dal ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, al Forum italo-cinese sull'Innovazione promosso oggi a Roma dal ministero di Palazzo Vidoni all'Auditorium della Tecnica di Confindustria, alla presenza del ministro cinese per la Scienza e la Tecnologia, Wan Gang.

"Questo Forum apre una nuova era nei rapporti fra l'Italia e la Cina" ha detto Brunetta aprendo i lavori del summit alla presenza del vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani e del presidente della Fondazione Italia-Cina, Cesare Romiti. Il Forum è stato aperto dalla Vice presidente di Confindustria e presidente per la Ricerca e Innovazione, Diana Bracco, in videocollegamento da Milano.

Al Forum partecipano 250 rappresentanti italiani e 100 cinesi di imprese, istituzioni e università. Il Forum, ha detto ancora Brunetta, rafforza il progetto 'Italia degli Innovatori', ricordando che a "Shanghai sono stati realizzati incontri ad altissimo livello" e che si aprono ora "progetti di scambio tecnologico fra i due Paesi per consentire all'Italia di "entrare nello sterminato mercato della Cina".

"Siamo tornati dall'Expo di Shanghai e, in particolare, grazie all'iniziativa 'Italia degli Innovatori', con una messe importante di incontri tra imprese italiane e cinesi" ha detto ancora Brunetta aggiungendo che "gli incontri che hanno caratterizzato i 15 giorni in cui si è svolta questa iniziativa sono stati tutti di altissimo livello, hanno coinvolto le istituzioni cinesi e hanno dato alla Cina una rappresentazione dell'Italia all'altezza del ruolo che il nostro Paese deve svolgere in questo mercato".

La collaborazione fra Cina e Italia "è cresciuta in tutti i campi, dall'economia agli scambi culturali" e l'Italia punta ad essere sempre più "un partner privilegiato per la Cina, puntando soprattutto su ricerca e innovazione". Così il vicepresidente di Confindustria e presidente del progetto speciale ricerca e innovazione, Diana Bracco.

"La grande partecipazione di imprese italiane qui oggi - ha sottolineato la Bracco - è la conferma più evidente di un interesse diffuso su cui tutti noi dobbiamo costruire. Ricerca e innovazione sono leve essenziali per creare sviluppo in ogni parte del mondo. Nei prossimi 5-10 anni tutti i settori produttivi subiranno un cambiamento radicale per l'emergere delle tecnologie pervasive: dai materiali avanzati, alla micro e nanotecnologia, dalla biotecnologia alla fotonica alla micro e nano elettronica".

"Incentivare lo sviluppo di tutte queste tecnologie - ha aggiunto il vicepresidente di Confindustria - è assolutamente strategico perché siamo consapevoli che solo i Paesi che riusciranno ad averne padronanza potranno assicurare crescita e benessere sostenibile e diffuso".

Il vice presidente Vicario di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Ennio Lucarelli, nel concludere la sessione sull’E-government del Forum dell’Innovazione Italia-Cina ha fra l'altro dichiarato: "Le imprese italiane di Information Technology, molto attive nello sviluppo di sistemi per l’E-government, sono impegnate in un complesso processo di innovazione digitale, per rafforzare la loro capacità di competere e cooperare a livello internazionale in tutti i settori in cui il "Made in Italy e Made in Europe" sono in grado di produrre prodotti e servizi di eccellenza".

In particolare, "grande attenzione viene dedicata ai sistemi della sanità elettronica e ai sistemi di controllo delle emergenze sanitarie e ambientali - aggiunge Lucarelli - Queste applicazioni richiedono performance evolute, risposte in tempo reale, continuità del servizio, capacità di intervento in aree con un’alta concentrazione di popolazione: obiettivi, questi, che le aziende italiane sono pienamente in grado di conseguire".

"Sono fiducioso che la Cina nei prossimi anni aumenterà gli investimenti nei sistemi di e-Government e che ciò costituirà una grande opportunità per le imprese italiane, le quali sono in grado, fin da oggi, di offrire qualificati contributi, basati su best practices, know how tecnologico e sull’esperienza concreta realizzata in Italia negli anni più recenti".

"In questo senso - chiude Lucarelli - mi sembra molto importante e utile l’iniziativa di aprire un Centro per le Pmi a Pechino, annunciata nei giorni scorsi dal vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, nell’ambito della "Comunicazione sulla politica industriale integrata nell’era della globalizzazione"”.

Fonte:il corriere delle comunicazioni

News del 16 Novembre 2010

 

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