Pubblica Amministrazione: Dipendenti, arriva il codice comportamentale PDF Stampa E-mail
Pubblica Amministrazione
Il Dpr contenente le norme che riguardano il nuovo codice comportamentale dei dipendenti pubblici, compresi i dirigenti, ha ricevuto il via libera della Conferenza unificata e attende ora il si del Consiglio di Stato.

Il testo contenete il codice di comportamento che tutti i lavoratori statali devono rispettare, prevede una serie di disposizioni che mettono in atto quanto previsto dall' articolo 54 dlgs 165/2001 relativo alla lotta contro la corruzione nella Pubblica Amministrazione.

Per i dipendenti pubblici scatta l’obbligo di tracciabilità documentale, vale a dire la certificazione di tutto l’iter decisionale, compreso l’onere di informare la propria amministrazione in caso di adesione ad associazioni e organizzazioni che presentano interessi simili a quelli dell’ufficio.

Gli statali, inoltre, devono comunicare i rapporti di collaborazione intercorsi negli ultimi tre anni con privati o familiari, fino al secondo grado di parentela, mentre sono considerati illegittimi gli incarichi di collaborazione accettati dai soggetti che hanno percepito dividendi economici da parte dell’ufficio che ha proposto l’incarico.

Un capitolo a parte disciplina la legalità e l’illegalità dei "regali” nell’ambito della PA: il decreto fissa a 150 euro il valore massimo di un regalo destinato a un dipendente pubblico. In caso di presenti di valore superiore, quest’ultimo è tenuto a restituire quanto ricevuto.

Fermo restando che i dipendenti sono tenuti a rispettare il piano di prevenzione della corruzione, denunciando all’autorità giudiziaria qualsiasi situazione di illecito, tutte le infrazioni alle nuove norme di comportamento possono essere punite anche con l’espulsione, ma in ogni caso la sanzione deve essere proporzionata al livello di gravità della violazione stessa.

Il nuovo codice comportamentale prevede, alla base, il rispetto dei principali valori espressi nella stessa Costituzione (integrità, buona fede, obiettività, equità), ma entrano in gioco anche altre regole che toccano da vicino la necessità di limitare la spesa pubblica, con l’obbligo di garantire efficienza e ridimensionamento dei costi.

Fonte: pubblicaamministrazione.net

 

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