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Pubblica Amministrazione: Forum PA, il punto sulla sanità digitale |
Pubblica Amministrazione |
Sanità digitale, fascicolo sanitario elettronico, ricette digitali: questi sono solo alcuni dei temi caldi discussi nel corso della conferenza internazionale promossa nell’ambito del Forum PA, alla quale è intervenuto il Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin.
A che punto sono le strutture sanitarie nazionali in materia di digitalizzazione e innovazione? Quali sono gli obiettivi da raggiungere per allinearsi con gli standard europei? Se il raggiungimento del cosiddetto livello 7 (vale a dire la completa dematerializzazione della documentazione clinica cartacea) è prerogativa solo dello 0,1% degli ospedali europei, in Italia sono stati fatti solo deboli passi in avanti. Nel corso dell’evento è stato infatti presentato lo studio condotto su 560 strutture sanitarie valutate con il metodo internazionale "Emram” (Electronical medical record adoption model), dal quale si evince come nella penisola non sia stato ancora raggiunto il livello massimo di digitalizzazione, tanto che sette strutture su dieci si limitano a immettere i dati nel sistema digitale senza tuttavia portare avanti il processo. È la stessa Lorenzin a fare il punto della situazione: «Sul fronte della sanità digitale siamo assolutamente in ritardo rispetto a Europa e Usa, ma molto è stato fatto considerando il punto di partenza. Uno dei problemi per la sanità elettronica è che, come avviene per la sanità italiana in generale, abbiamo una situazione che nelle regioni è a macchia di leopardo.» A essere carente, secondo il Ministro, è il conseguimento dell’uniformità di procedure elettroniche a livello regionale al fine di consentire la condivisione tra strutture sanitarie diverse, ma c’è ancora molto da fare anche nell’ambito della promozione di nuove professionalità, indispensabili per portare avanti i progetti innovativi. Dal punto di vista economico, infine, l’attuazione di tutti i progetti inerenti la sanità digitale - dalle ricette elettroniche alle nuove tecnologie finalizzate alla deospedalizzazione - renderebbe possibile un risparmio pari a sette miliardi di euro. Fonte: pubblicaamministrazione.net |
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