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Pubblica Amministrazione: Licenziamento nel pubblico impiego, la polemica |
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Per la legge n. 183 del 12 novembre 2011, infatti, il licenziamento dei dipendenti statali è possibile, anche se a monte devono esserci alcune condizioni particolari, esigenze finanziarie, eccedenza funzionale o sovrannumero. Secondo l'articolo 16 della legge, in primis, ciascuna PPAA deve provvedere annualmente a effettuare una ricognizione delle dotazioni organiche, mirata a verificare se vi sono eccedenze di personale e, in tal caso, comunicarlo al Dipartimento Finanza Pubblica. Cosa avviene ai dipendenti statali in casi di dimostrato esubero? La prima strada possibile per gli statali è il ricollocamento all'interno dello stesso Ente, della stessa amministrazione o in amministrazioni diverse, anche in altre regioni. Se tuttavia questa soluzione non è fattibile, si tenta la strada della flessibilità, proponendo al lavoratore una forma di lavoro flessibile o, appunto, un trasferimento. Il collocamento in disponibilità, invece, è un periodo di aspettativa non superiore a 2 anni con lo stipendio ridotto del 20 per cento, assegno familiare e indennità integrativa. Al termine di questo periodo il licenziamento è inevitabile. Al centro della polemica intorno al possibile licenziamento degli statali si sono schierati il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, il quale ha definito concreta l'ipotesi che anche per il pubblico impiego sia finito il miraggio del "posto fisso", e Fonte: pubblicaamministrazione.net |
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