Pubblica Amministrazione: Nuove regole per i dirigenti apicali PDF Stampa E-mail
Pubblica Amministrazione

Il 31 ottobre prossimo scade il termine entro cui le amministrazioni interessate dalla nuova disciplina dell'accesso alla dirigenza dovranno programmare su base triennale il numero di posti da mettere a concorso. Il D.Lgs. 150/2009 (noto come riforma Brunetta) ha inteso trasformare il dirigente della PA in un manager. E ora siamo in prossimità della scadenza dei due anni indicata dal decreto in oggetto.

Con esclusione dei dirigenti con rapporti di lavoro di natura privatistica, nonché i capi dipartimento e i segretari generali, le PA dovranno programmare su base triennale il numero di posti da mettere a concorso. In relazione al corrente anno è possibile scegliere se calcolare le posizioni dirigenziali disponibili sul triennio 2011-2013 o fino al 2014.

La direttiva n.11/2011 del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, datata 9 agosto 2011, è stata resa nota contestualmente alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (n.184 del 9/8/2011) del DPR 21 giugno 2011 n. 134 sulla formazione all'estero dei neo dirigenti di prima fascia.

L’art. 62, comma 1- ter del D.Lgs. 150/2009 ha infatti stabilito che «per l'accesso alle posizioni economiche apicali nell'ambito delle aree funzionali è definita una quota di accesso nel limite complessivo del 50 per cento da riservare a concorso pubblico» sulla base di un corso bandito dalla Scuola superiore della pubblica amministrazione con la finalità di rendere più imparziale l’azione amministrativa.

La Direttiva 11/2011 ha in seguito definito gli indirizzi sull’applicazione del D.P.C.M.26 ottobre 2010 che ha disciplinato le modalità di calcolo dei posti disponibili e lo svolgimento dei concorsi, per titoli ed esami, alla qualifica di dirigente di prima fascia.

E’ indubbio che si tratta di una novità importante dato che si introduce per la prima volta il concorso pubblico per accedere al più alto livello della dirigenza (prima fascia) nelle amministrazioni statali, anche ad ordinamento autonomo, nelle agenzie e negli enti pubblici non economici.

A ciò si aggiunge il conferimento dell’incarico dirigenziale generale ai vincitori delle procedure selettive pubbliche, subordinato all'effettuazione di un periodo di formazione, non inferiore a sei mesi, presso uffici amministrativi di uno Stato dell’Unione Europea o di un organismo comunitario o internazionale.

La Direttiva indica che nella gestione delle procedure concorsuali le PA devono impiegare le procedure informatiche e la Posta Elettronica Certificata, onde modernizzare procedure che spesso hanno rappresentato uno spreco di risorse pubbliche e di perdita di capitale umano.

In pratica vediamo cosa dovrebbe accadere entro il 31 ottobre 2011.

Innanzitutto va stabilita la base dei posti disponibili a partire dal primo gennaio 2011 su cui calcolare la riserva del 50%. Per i posti vacanti anteriormente al primo gennaio le PA possono scegliere se mantenere su quei posti il regime precedente alla riforma oppure «utilizzarli a compensazione per realizzare l'obiettivo della riserva al concorso».

Il 50% dei posti dirigenziali di prima fascia resi disponibili deve quindi andare a concorso per la stipulazione di contratti a tempo indeterminato.

Il concorso deve essere effettuato anche nel caso in cui le amministrazioni, in sede di determinazione del fabbisogno, necessitino di professionalità particolari. In questo caso la quota sarà pari alla metà della riserva suindicata e verrà coperta con contratti di diritto privato, a tempo determinato, da assegnare sempre con concorso pubblico.

I dirigenti di seconda fascia, con direzione di uffici dirigenziali generali per almeno cinque anni senza essere incorsi in ipotesi di responsabilità, transitano invece di diritto nella prima fascia della dirigenza pubblica.

A tal proposito occorre rilevare che ai sensi dell'art. 24, c.3, d.lgs. n.150 del 2009, la collocazione nella fascia di merito alta, di cui all'articolo 19, c.2, del medesimo d.lgs., per tre anni consecutivi, ovvero per cinque annualità anche non consecutive, costituisce titolo rilevante ai fini della progressione di carriera.

L'altra data importante è quella del 31 gennaio, entro cui va definita la programmazione dei fabbisogni su base triennale indicando il numero dei posti di funzione dirigenziale di livello generale disponibili per la contemporanea cessazione dal servizio dei dirigenti di prima fascia. E solo per quest'anno le pubbliche amministrazioni potranno scegliere se programmare per il triennio 2011-2013 oppure ampliare il proprio ambito temporale fino al 2014.

Fonte: pubblicamministrazione.net

 

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