Pubblica Amministrazione: Per le bollette dell'acqua arriva il rimborso parziale post referendum, sarà 4-5 euro a famiglia PDF Stampa E-mail
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Arriva il rimborso per le bollette idriche del secondo semestre 2011 per effetto del referendum del 12-13 giugno 2011. L'Autorità per l'energia e il gas, che dal marzo 2013 si occupa anche della regolazione idrica, ha approvato una delibera con cui si prevede che la componente tariffaria del servizio idrico integrato relativa alla "remunerazione del capitale" sia restituita direttamente all'utente senza passare per un conguaglio di fine anno. Il rimborso dovrebbe ammontare mediamente a un massimo di 4-5 euro per famiglia, anche se la stessa Autorità evita di fare, al momento, qualsiasi stima.

A confortare l'Autorità su questa decisione un parere del Consiglio di Stato, richiesto dalla stessa Autorità. L'organo di regolazione non aveva chiesto se la restituzione andasse fatta, cosa data per scontata sul piano giuridico, ma a chi spettasse attivare la procedura per la restituzione presso gli enti di ambito locale (e in ultima istanza presso i gestori idrici): all'Autorità le competenze in materia erano state trasferite infatti soltanto dal 1° marzo 2012 e si era creato un vuoto di competenze per il periodo successivo al referendum. Il Consiglio di Stato ha risposto che può essere la stessa Autorità a imporre agli enti di ambito i criteri di calcolo – entro 120 giorni – della quota da restituire che dovrebbe risultare piuttosto limitata.

La restituzione riguarda infatti il solo periodo 21 luglio-31 dicembre 2011 e la sola componente della remunerazione del 7% del capitale investito. Quindi non il 7% della bolletta (che pure ammonta mediamente in un anno a meno di 200 euro a famiglia) ma una quota più bassa, ancora non quantificabile. Al momento l'Autorità non azzarda cifre sull'ammontare della restituzione e attende appunto dagli enti di ambito le valutazioni del caso. Occorre ricordare che la restituzione riguarderà soltanto il 65% degli utenti, quelli cioè che sono serviti dal Servizio idrico integrato, mentre il restante 35% paga ancora tariffe con il "metodo Cipe" relativo a gestioni per lo più di carattere pubblico. L'Autorità ha messo a punto – come primo atto del nuovo corso - un metodo tariffario che, in via transitoria, sarà applicato da giugno prossimo retroattivamente per l'intero biennio 2012-2013.

Fonte: Sole24Ore.it

 

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