Pubblica Amministrazione: Piano E-gov, il 2010 chiude in chiaroscuro PDF Stampa E-mail
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A che punto è E-gov 2012? A dare conto dello stato di avanzamento del piano telematico nazionale lanciato dal ministro per la PA e Innovazione, Renato Brunetta, il Rapporto E-gov Italia 2010, curato dal Dipartimento per la Digitalizzazione e Innovazione tecnologica della Pubblica Amministrazione (Ddi) e da DigitPA, su mandato della Commissione permanente per l’innovazione tecnologica delle Regioni e degli enti locali.

Tre i punti salienti del report l’analisi sulla diffusione della Pec. Che non fa registrare i risultati sperati dal ministro. Sono infatti 20mila le caselle registrate in Ipa (Indice delle Pubbliche Amministrazioni) mentre poco oltre il 40% dei Comuni ha una casella Pec, con punte di eccellenza del 90% in Umbria e del 75% in Friuli Venezia Giulia e percentuali ancora basse - non oltre il 20% - in Calabria, in Abruzzo, in Basilicata e in Sardegna. Oltre la metà dei Comuni pubblica – come previsto dalla legge – l’indirizzo Pec sul proprio sito web. Tra i cittadini il servizio Postacertificat@ si sta progressivamente diffondendo, con 450.000 richieste di attivazione, già cresciute negli ultimi 15 giorni di circa il 20%.

Punto debole della digitalizzazione anche quello dei servizi alle imprese. Nonostante il il piano e-Gov 2012 abbia provato a mettere in campo strumenti di semplificazione, questi sono decollati soprattutto nei comuni capoluogo che, per il 40%, dispongono di Sportello Unico per le Attività Produttive (Suap) online. Meno rosea – di contro - la situazione negli enti più piccoli: poco più di un terzo dei Comuni italiani offre servizi on-line rivolti alle imprese. Nel caso del Suap meno di un terzo dei Comuni ha predisposto la disponibilità di un accesso on-line.

Meglio le performance registrate sul fronte della sanità il rapporto rileva come siano stati “realizzati interventi per la digitalizzazione dei processi base”. “Da qualche mese è operativo l’obbligo di invio telematico dei certificati di malattia da parte dei medici – si legge nello studio - Il 90% dei medici di medicina generale si è abilitato per l’utilizzo della nuova procedura”.

Grazie alla nuova procedura, in qualche mese sono pervenuti all’Inps per via telematica oltre 2 milioni di certificati di malattia online. Il confronto con i dati dell’anno precedente indica come nei primi mesi la percentuale di copertura del nuovo servizio ammonta a oltre il 60%.

Rilevanti anche le iniziative settore della scuola: nel complesso sono state consegnate oltre 22.300 Lavagne Interattive Multimediali (3.300 da parte del Ddi; oltre 17.000 dal Miur, 900 dalle Regioni). È stato inoltre realizzato il portale ScuolaMia che permette alla scuola di erogare servizi digitali alle famiglie. In pochi mesi, oltre 2.800 scuole di ogni ordine e grado su tutto il territorio nazionale hanno spontaneamente aderito all’iniziativa.

“Ad oggi, Innovascuola, portale che consente l’accesso a contenuti multimediali, dispone di quasi 1.190 contenuti gratuiti dedicati alle Scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado – proseguono gli esperti di Brunetta - Al portale risultano registrati oltre 2.000 utenti, di cui 751 docenti e 1.287 studenti”.

In merito all’innovazione nel settore scolastico “da gennaio i 250.000 supplenti delle scuole italiane avranno la posta elettronica certificata (Pec) e riceveranno via mail le richieste di sostituzione dei maestri e dei professori in malattia” ha detto Brunetta annunciando per domani al consiglio dei ministri l'approvazione del codice di amministrazione digitale (Cad).

Nelle università sono state attivate iniziative per incrementare la copertura WiFi e l’adozione di servizi online in 55 università. Oggi i servizi sono disponibili per circa il 90% dell’intera popolazione studentesca. Inoltre è stata impressa una forte accelerazione al processo di digitalizzazione e semplificazione amministrativa attraverso l’iscrizione online, la verbalizzazione elettronica degli esami, il fascicolo personale dello studente, l’automazione dei flussi informativi nonché l’adozione di servizi Voip.

Nel campo della Giustizia civile sono stati realizzati rilevanti interventi innovativi diffusi su quasu tutto il territorio nazionale. Il processo di digitalizzazione è decollato in quasi tutte le realtà nazionali con livelli diversi di implementazione nei singoli distretti. Il sistema di consultazione dei registri di cognizione è ormai disponibile in tutti i distretti, mentre meno diffusi risultano i sistemi di consultazione dei registri di esecuzione, dei fascicoli Polis Web Pct-Sicid e Siecic.
In via di sperimentazione con modalità e tempi differenti la consultazione delle informazioni relative allo stato dei procedimenti risultanti dai registri di cancelleria; la consultazione dei fascicoli virtuali relativi ai procedimenti di interesse; la trasmissione di comunicazioni e notifiche; il deposito di atti e documenti.

I servizi Ict legati al trasporto pubblico e privato sono diffusi soprattutto nelle città medio-grandi, seppure non manchino casi di interesse in alcuni centri di media dimensione. “Quasi i due terzi dei capoluoghi di provincia dispongono di varchi elettronici con telecamere per l’ingresso nelle Zone a Traffico Limitato (Ztl) – enuncia il report - In circa il 40% dei capoluoghi di provincia è possibile pagare la sosta con carta intelligente prepagata, ma solo nel 3% dei centri urbani si può provvedere alla ricarica online

Il quadro relativo alle principali banche dati pubbliche (anagrafe popolazione, territorio e fisco) risulta, nel complesso, consolidato. Vi è un buon grado di informatizzazione di base, tanto a livello centrale, quanto relativamente alle pubbliche amministrazioni locali. Anagrafi e gestione dei tributi risultano informatizzati in quasi tutti i Comuni e le dotazioni tecnologiche più complesse possono dirsi sufficientemente diffuse anche nei Comuni di media dimensione. A livello di Comuni, la messa a disposizione in rete di informazioni agli utenti è abbastanza diffusa: più del 50% dei Comuni rende disponibili online informazioni e servizi relativi alle banche dati. Capillare è il collegamento alle banche dati centrali

Il protocollo informatico, il collegamento a Internet e la gestione del personale sono ormai largamente informatizzati nei Comuni; sufficientemente diffuse sono le connessioni a banda larga e firma digitale, mentre Intranet e Voip sono disponibili in una quota ancora modesta di Comuni

In diverse regioni i Comuni presentano un livello di informatizzazione pari al 100%. Da evidenziare, nel dettaglio, le procedure relative al personale in Sardegna; la gestione degli atti amministrativi nelle Marche; l’Intranet e le connessioni a banda larga in Trentino-Alto Adige; la firma digitale in Toscana; il protocollo informatico in Umbria; il Voip in Emilia-Romagna

E “last but not least” la banda larga, Ad oggi sono coperti da banda larga circa 55 milioni di Italiani. “L’8,4% della popolazione italiana è in digital divide, contro il 13% del 2009, considerando sia il servizio a banda larga fissa, sia mobile – conclude il rapporto - Dal 2009 ad oggi, il piano di interventi realizzato ha portato la banda larga a ulteriori 2 milioni di persone. Entro la metà del 2011 un altro milione di Italiani sarà raggiunto.

Nelle città il grado di copertura è in linea con quanto si registra negli altri Paesi europei. Problemi si rilevano ancora nelle aree scarsamente abitate. In alcune aree del Paese il divario digitale è particolarmente allarmante, come nel caso del Molise (dove il digital divide sfiora il 35%), della Basilicata (oltre il 20%), del Veneto e dell’Umbria (17%).

I progressi fatti dal nostro Paese sono stati riconosciuti anche da Bruxelles. “L'Italia guida la classifica europea per disponibilità online dei servizi della pubblica amministrazione – dice il ministro - In generale il nostro Paese tra i paesi con la migliore performance per l'e-Government. In particolare per la disponibilità on line dei servizi ha raggiunto il 100% (rispetto all'82% della media europea) con un miglioramento significativo dell'indicatore nell'ultimo anno (era al 69% nel 2009).

Fonte: Corriere delle Comunicazioni

News del 1 gennaio 2011

 

 

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