Pubblica Amministrazione: Province, tappa per tappa i due mesi decisivi per la riorganizzazione del personale PDF Stampa E-mail
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Il periodo che va dal 31 gennaio al 31 marzo sarà un periodo cruciale per le Province e per chi in esse lavora. Sulla base di quanto deciso nella legge di stabilità, le linee guida predisposte con la circolare 1/2015 del dipartimento della Funzione pubblica prevedono che le amministrazioni debbano deliberare la riduzione delle dotazioni organiche e delle

relative risorse finanziarie con ripartizione in relazione alle funzioni, mentre entro il 31 marzo occorre predisporre l'elenco nominativo del personale che resta nell'ente di area vasta e di quello destinatario delle procedure di mobilità. In questo lasso di tempo si aprono alcune questioni importanti che devono essere efficacemente gestite sia per il successo del processo di riordino, sia per evitare situazioni di conflittualità tra amministrazioni e dipendenti.

La procedura La prima questione è come si procede dalla definizione della dotazione organica all'individuazione dell'elenco nominativo del personale da trasferire. La seconda questione riguarda la possibilità o meno di fare delle mobilità del personale provinciale fino al 31 marzo. Per rispondere alla prima questione occorre in primo luogo chiarire che le scelte sulla dotazione organica e sul personale da mettere in mobilità sono decisioni effettuate in piena autonomia dagli enti in base ai principi del Dlgs 165/2001, in relazione alla riorganizzazione interna innescata dai processi di riordino. In questo contesto, il principio base che deve ispirare le decisioni di riorganizzazione degli enti, tanto logico dal punto di vista organizzativo quanto chiaramente espresso dalla legge 56/2014 e ribadito dalle linee guida, è che le risorse sono correlate alle funzioni. Partendo da questo principio: a) la ridefinizione della dotazione organica avviene nel contesto del piano di riassetto delle province da approvare entro il 1° marzo (e non entro il 31 gennaio); b) dal punto di vista quantitativo, la dotazione organica deve essere ridotta come spesa del 50% con riferimento della spesa del personale di ruolo alla data dell'8 aprile 2014; c) dal punto di vista qualitativo, sulla base del principio che le risorse seguono le funzioni, la ripartizione della spesa per le diverse funzioni tiene conto dell'articolazione della dotazione organica che sarà definita sulla base delle risorse umane già destinate alle diverse funzioni. Ciò vale tanto per le risorse destinate alle funzioni fondamentali che per quelle destinate alle funzioni diverse e conseguentemente soggette a procedure di mobilità; d) in relazione alla definizione della dotazione organica, da farsi entro il 1° marzo con il piano di riassetto, l'identificazione delle liste nominative, da effettuarsi entro il 31 marzo in sede di osservatorio regionale, avviene in maniera abbastanza "agevole", individuando il personale che effettivamente occupa le posizioni/profili previste in dotazione organica.

Gli elenchi degli «esuberi» L'elenco nominativo, previsto per il 31 marzo, tuttavia dovrà essere definito sulla base di quanto stabilito in sede di osservatorio (che gioca un ruolo cruciale nella partita del riordino) e tenuto conto delle linee guida della Funzione pubblica. In particolare gli osservatori dovranno stabilire i criteri, la quota di personale appartenente alle funzioni a suo tempo delegate (con relative risorse finanziarie) che può essere trasferita direttamente alla regione con aumento della sua dotazione organica. Questo personale costituirà un primo gruppo dell'elenco. Un secondo gruppo dell'elenco sarà costituito dal personale che svolgeva funzioni non fondamentali e non delegate dalla Regione, che potrà essere trasferito presso la Regione, i suoi enti e gli enti locali che dovranno assumere, anche con incremento della dotazione organica, in ragione delle loro facoltà assunzionali.

I casi particolari Sempre in tema di elenchi nominativi, le linee guida indicano logiche particolari in riferimento al personale della polizia provinciale, dei centri per l'impiego e del personale che sarà collocato in riposo entro il 31 dicembre 2016. Per essi l'indicazione è di non inserirli nell'elenco del personale in mobiltà, in quanto saranno oggetti di percorsi diversi, probabilmente oggetto di un prossimo Dpcm. Le informazioni ora descritte dovranno essere deliberate con il piano di riassetto organizzativo da approvare entro il 31 marzo.

La mobilità volontaria Da quel momento e per i prossimi due anni, sulla base dei criteri per la mobilità fissati con un Dpcm da approvare alla stessa data, si attiverà il processo di riordino. Nel prossimi due mesi la situazione del personale delle Province può tuttavia essere soggetta a variazioni. Se, infatti, a valere sulle risorse del 2015 e 2016 non sono consentite dalla norma e dalla circolare né la possibilità di bandire nuovi concorsi né quella di effettuare nuove mobilità, la circolare stessa prevede due ragionevoli eccezioni: • le procedure di mobilità volontaria avviate prima del 1° gennaio 2015 che possono essere concluse; • le procedure di mobilità riservata esclusivamente a personale di ruolo degli enti di area vasta, per il quale è consentito agli enti di indire specifici bandi. Queste due eccezioni, peraltro temporanee, hanno lo scopo evidente di favorire e accelerare il processo di ricollocamento del personale.

Fonte: ilSole24Ore.it 

 

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