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Pubblica Amministrazione: Slitta la riforma della riscossione per gli enti locali |
Pubblica Amministrazione |
Prende quota la proroga della riforma della riscossione locale, che secondo il calendario fissato nel 2005 avrebbe imposto ai comuni dal 1° gennaio la gestione diretta della raccolta delle tasse o l'affidamento con gara. Troppi nodi irrisolti, segnalati nelle settimane scorse da Anci, Upi e Ascotributi Locali, ostacolano ancora l'avvio di una concorrenza vera nel settore: in particolare, gli operatori locali continuano a segnalare una disparità di poteri nell'accesso ai dati e nell'esecuzione rispetto a Equitalia, che continua a essere l'unico soggetto che può utilizzare il ruolo, mentre agli altri soggetti è lasciata la «vecchia» ingiunzione. Il peso specifico del milleproroghe è comunque legato a doppio filo all'esito del voto di fiducia di oggi. L'obiettivo di Palazzo Chigi, comunque vada a finire in Parlamento, è quello di chiudere prima di Natale, con l'ipotesi di licenziare il decreto già venerdì prossimo. Tra le oltre 200 proposte recapitate dai ministeri alla Presidenza del consiglio i tecnici ne hanno selezionate una quarantina, e nelle prossime ore saranno inviate all'Economia per l'analisi, soprattutto in relazione al vincolo di invarianza dei saldi di finanza pubblica. A entrare con ragionevole certezza saranno dunque le proroghe tecniche. Così troverà posto nel decreto il rifinanziamento del 5 per mille e il rinvio dell'abrogazione degli Ato acqua e rifiuti. Ci sarà anche il differimento a marzo dell'approvazione degli studi di settore, per consentire all'amministrazione finanziaria di tenerli in linea con gli effetti della crisi economica. Per il pubblico impiego trova conferma la proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici, che alla luce del blocco delle assunzioni disposte dalla manovra economica di questa estate rischierebbero di incorrere nel limite di decadenza triennale. Mantenerle in vita potrebbe consentire alle amministrazioni di attingere dalle graduatorie di concorsi pubblici già effettuati, con l'evidente risparmio di spese che questo potrebbe consentire. Una proroga tecnica in arrivo anche per assicurare la chiusura delle procedure dei concorsi i dipendenti dell'Ispra, che nei giorni della manovra d'estate erano saliti ripetutamente sui tetti per ottenere garanzie sul loro posto di lavoro. Le procedure sono in dirittura d'arrivo e la proroga da inserire nel Dl eviterebbe che per una manciata di giorni lo scadere dell'anno vanifichi le procedure di assunzione. Meno certezze, invece, per lo slittamento del termine per l'accatastamento delle "case fantasma". Anche se per Cosimo Izzo, presentatore alla Camera dell'Ordine del giorno G-111, già accolto dal governo, «ci sarà un emendamento governativo nel milleproroghe, perché gli uffici del territorio sono in difficoltà a gestire le pratiche e molti cittadini non sanno ancora di questo adempimento. Prorogando di soli sei mesi, inoltre, si salverebbe anche il gettito Ici per il 2011». Fonte: il Sole 24 Ore News del 15 Dicembre 2010 |
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