Pubblica Amministrazione: Tetto agli stipendi dei dirigenti PA, in Senato lo schema di DPCM PDF Stampa E-mail
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La Commissione affari costituzionali del Senato ha pronunciato parere favorevole sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente la definizione del limite massimo riferito al trattamento economico annuo omnicomprensivo dei pubblici dipendenti (n. 439).

Percorso analogo è previsto alla Camera in modo da rendere entrambi i pareri parlamentari. Nel corso del dibattito, il sen. Saltamartini (PdL), pur esprimendosi favorevolmente sui contenuti del provvedimento, ha auspicato opportune deroghe alla fissazione di un tetto alle retribuzioni al fine di tenere conto delle funzioni di alta e altissima amministrazione svolte da alcuni funzionari pubblici, come ad esempio il Capo della Polizia - Direttore generale della pubblica sicurezza.

Sulle Forse di Polizia si è soffermata anche la sen. Incostante (PD) che ha sottolineato, inoltre, l’opportunità di precisare che il tetto si riferisce alle retribuzioni nel loro complesso, esclusi i contributi previdenziali versati dal lavoratore. Opportuno, altresì, sarebbe l’ampliamento della norma definendo anche il numero massimo di incarichi cumulabili e l’introduzione di disposizioni per attenuare il rischio di appiattimento delle retribuzioni tra posizioni di responsabilità diversa. Da prevenire, tra l’altro, secondo la senatrice, i possibili effetti disfunzionali dell’applicazione a posizioni retributive già maturate per effetto di una progressione di carriera nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente ed esclusivi, continuativi e stabili. Anche Lauro (PdL) ha paventato gli effetti negativi sulla retribuzione del Capo della Polizia che è anche Direttore generale della pubblica sicurezza e che ricopre una posizione critica nella linea di comando delle Forze di Polizia.

Sui rapporti di impiego esclusivo con la pubblica amministrazione, diversi da quelli che essa intrattiene con collaboratori esterni, si è soffermata la sen. Adamo (PD) che ha chiesto, inoltre, chiarimenti al Governo sulla nozione di trattamento economico onnicomprensivo in riferimento alle parti accessorie della retribuzione. Sempre per il PD, è intervenuto il sen. Bianco che ha espresso un convinto apprezzamento per lo schema di decreto legislativo. Soffermandosi su alcuni aspetti critici, ha sottolineato la necessità di risolvere la questione dell'affidamento degli arbitrati ai magistrati, così come di limitare il cumulo di più incarichi. Si dovrebbe, inoltre, tenere conto delle esigenze peculiari del comparto della sicurezza. In conclusione, ha auspicato che siano introdotte poche e misurate deroghe al principio generale che il provvedimento intende introdurre. In replica, il relatore Vizzini ha sollevato l'opportunità di considerare anche alcune possibili correzioni della norma legislativa di riferimento, per precisare meglio il novero dei destinatari. In replica, è intervenuto anche il Ministro Patroni Griffi che ha sottolineato come lo schema di decreto legislativo debba intendersi immediatamente applicabile per quanto riguarda la riduzione delle retribuzioni che eccedono il limite massimo; il provvedimento, ha proseguito il Ministro, è stato adottato dal Governo in attuazione della norma di legge che si riferisce a un "parametro", corrispondente a una nozione diversa ma che se intesa in senso proprio potrebbe determinare molti inconvenienti applicativi. Una eventuale revisione delle retribuzioni inferiori, invece, potrà avvenire, eventualmente solo attraverso una rinegoziazione contrattuale.

Nell’area documenti Quadrinet: Atto del Governo N.439 e suo dossier

Fonte: legautonomie.it

 

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