Pubblica Amministrazione: Vecchia e nuova carta acquisti convivono, ma non nella stessa famiglia PDF Stampa E-mail
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Vecchia e nuova social card convivranno, almeno fino alla fine del 2013. La carta acquisti nata nel 2008 è stata rifinanziata con il decreto del ministero dell'Economia del 19 dicembre 2012, attraverso il quale sono stati sbloccati 185 milioni di euro donati da Eni Spa ed Eni Foundation. La donazione, che si sommava allo stanziamento iniziale della carta acquisti, era destinata ad aiutare i titolari di social card che avevano anche un'utenza gas, che grazie a Eni ed Eni Foundation avrebbero avuto 20 euro in più a bimestre sulla social card per pagare le bollette del gas.

I fondi donati ammontavano a 200 milioni, ma solo 25 milioni sono stati effettivamente utilizzati. Grazie ai restanti 185 milioni – e al decreto del ministero dell'Economia dello scorso dicembre – le social card continueranno a essere finanziate, fino a esaurimento dei fondi.

Alle vecchie carte acquisti si affiancheranno, tra pochi mesi, le nuove card sperimentali, che saranno distribuite in 12 grandi città e che saranno in funzione per un anno.

Spetterà ai Comuni gestire la concessione dello strumento: i Comuni dovranno, infatti, emanare un bando pubblico per invitare le famiglie a richiedere la carta acquisti, e dovranno poi stilare la graduatoria dei nuclei aventi diritto, verificando il possesso dei requisiti.

Sempre al Comune spetterà il compito di attuare progetti personalizzati volti al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all'inclusione sociale, che dovranno interessare un gruppo di famiglie pari ad almeno metà e non oltre i due terzi del totale dei beneficiari.

Per fare questo i Comuni dovranno attivare un sistema coordinato di interventi e servizi sociali che comprendano servizi di segretariato sociale per l'accesso; servizio sociale professionale per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo e la presa in carico; equipe multidisciplinare; interventi e servizi per l'inclusione attiva, inclusi servizi comunali di orientamento al lavoro, assistenza educativa domiciliare, sostegno al reddito complementare alla carta acquisti, sostegno all'alloggio.

I progetti personalizzati per le famiglie dovranno essere monitorati dall'Inps, e a questo scopo il Comune dovrà inviare periodicamente tutte le informazioni all'Istituto.

Nel decreto si specifica che queste attività "sono svolte dai Comuni nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziare disponibili a legislazione vigente e nell'ambito degli equilibri di finanza pubblica programmati".

La vecchia social card convive con la nuova carta sperimentale, ma non nella stessa famiglia: se il nucleo familiare che ottiene il nuovo strumento è già in possesso di quello vecchio, dovrà restituirlo per poter accedere alla sperimentazione. Cosa che risulterà comunque conveniente, visto che la vecchia carta viene finanziata con 40 euro mensili, mentre la nuova social card prevede un beneficio più ricco, che varia in base al numero di componenti del nucleo familiare e che va da 231 euro mensili per le famiglie di due persone fino a 404 euro mensili per i nuclei con cinque o più familiari.

Fonte: Sole24Ore

 

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