Il Senato della Repubblica salva le pensioni d’oro dei parlamentari rinviando al futuro i tagli (ridotti) mentre per i cittadini si tagliano retroattivamente i diritti pensionistici – l’opinione “indignata” della Segretaria di Quadrinet PA PDF Stampa E-mail
Attualità

E’ di oggi la scandalosa notizia che mentre il Governo si appresta per l’ennesima volta a cancellare i diritti acquisiti dei lavoratori condannandoli a rendite pensionistiche povere nel futuro, prevedendo inoltre l’allungamento rilevante dell’età dell’obbligo lavorativo il Senato nella giornata di ieri ha deliberato che i tagli ai vitalizi dei Senatori partiranno solamente dalla prossima legislatura, salvando in questo modo anche quella dell’onorevole Cicciolina.

Non solo i tagli saranno comunque contenuti in quanto non si toccano le diarie e buona parte delle forme di assistenza sanitaria per milioni di euro, senza contare che i Senatori continueranno a far gravare sulla collettività la metà del costo dei loro pasti, considerandosi evidentemente come dei poveri indigenti che necessitano di un contributo mensa.

Senza considerare la possibilità che la prossima reintroduzione dell’ICI sia collegata al livello del reddito dichiarato, che come tutti sappiamo è solamente quello dei lavoratori dipendenti, ovvero l’ennesima fregatura in quanto gli evasori coglieranno ulteriori detrazioni e riduzioni fiscali compresa il pagamento dell’ICI agevolata!!

Basta con queste misure che stanno portando all’insofferenza sociale nei confronti delle caste italiane!!

Al riguardo pubblichiamo di seguito la lettera che riceviamo dalla storia Segretaria di Quadrinet Pa , che si dichiara anch’essa indignata.

 

Carissimi,

approfitto di questi ultimi avvenimenti accaduti e riguardanti le nostre pensioni per  condividere con voi  la mia  umiliazione, ed INDIGNAZIONE.

Quando siamo stati assunti al Comune di Roma tutti noi abbiamo firmato un contratto che prevedeva una  serie di certezze e garanzie.

Che al raggiungimento degli anni di servizio necessari per andare in pensione (35) oppure con il limite di età dei 60 per le donne e dei 65 per gli uomini  e con il sistema retributivo potevi godere di  una dignitosa pensione.

Poi ci dissero che  cambiava il sistema retributivo e che si passava al sistema contributivo e le OO.SS. di comune accordo con il Governo decisero che bastava aver raggiunto i  18 anni e sei mesi di servizio per mantenere il retributivo, (perché la scelta è stata di 18 anni e non 10 o 5 o 2).

Lo scorso anno è arrivato il ministro poco alto che ha modificato il tetto previsto per le donne, i 60 anni  di età portando all’equiparazione con gli uomini previsto per i 65 anni di età (lo chiede l’Europa!!!....)

Ora l’Europa ci chiama ancora all’ordine dandoci un ultimatum sulle pensioni ed  invitando il governo a prendere decisioni per un ulteriore  aumento dell’età pensionabile e cioè fino ai 67 per tutti senza alcuna garanzia di prendere la pensione, che ricordo sono i nostri soldi versati, e… sicuramente senza liquidazione.

Il Governo nella persona del nostro premier e di altri salvatori della patria si stanno attivando per quanto richiesto dall’Europa.

Farebbe bene il governo italiano ai diktat dell’Europa di adoperarsi affinché vengano  equiparati  gli stipendi  dei lavoratori italiani ai lavoratori francesi, tedeschi e quant’altro.

Procedere a  diminuire i membri della Camera e del Senato, a diminuire le consulenze,  i doppi incarichi, ecc..

I sacrifici per sanare la situazione economica dell’Italia non dipende solo dai lavoratori che ogni volta devono rimboccarsi le maniche per portare un pezzo di pane e dare certezze ai propri figli, ma anche da coloro che cambiano sono bravi a cambiare le leggi  per il popolo ma che non modificano le loro.

Perché un deputato anche se con un giorno di presenza in Parlamento ha diritto  dopo 35 mesi alla pensione o “vitalizio” come amano chiamarlo.

Perché i consiglieri regionali dopo il loro mandato elettorale hanno diritto ad avere la pensione?

Ma non è già un privilegio servire e lavorare per lo Stato?

Perché i partiti devono avere i finanziamenti dello Stato?

Perché i giornali devono avere anche loro i finanziamenti dello Stato?

 

Vogliamo poi parlare dei privilegi che molti di loro hanno e delle gratuità di cui usufruiscono: aereo, treno, teatro, stadio, assistenza sanitaria gratuita anche per i familiari, telefoni cellulari, parrucchiere per non parlare della mensa, le macchine blu a disposizione anche per i loro familiari, già anche loro sono genitori e devono accompagnare i loro figli a casa, sono mariti e quindi accompagnare la moglie dal parrucchiere, ecc..

Perché  i loro diritti sono intoccabili e non modificabili mentre per noi possono modificarsi in qualsiasi momento.

Perché chi ha già raggiunto i 30 e più anni di servizio deve vedersi allontanare sempre più il traguardo della pensione e vedersi modificato di volta in volta il sistema pensionistico.

 

Perché dobbiamo essere noi a pagare per tutti gli errori e sprechi dei  classe politica, che nonostante la situazione critica continua ad assumere personale a tempo determinato, sia come dirigenti che non, che continua a far firmare contratti a consulenti esterni.

Anna Pucci Barlaam

 

Fateci conoscere le vostre opinioni scrivendo nell’apposita sezione del sito internet di Quadrinet PA.

Staff Quadrinet

 

Commenti  

 
0 #3 NIVES 2012-06-18 15:50
Con la speranza che ci siano regole più eque e giuste, soprattutto per chi lavora onestamente e con coscienza una vita intera e per il futuro delle nuove generazioni perchè possano trovare le opportunità per un pieno sviluppo in una sana società democratica :-)
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+1 #2 Simonetta Simiele 2012-02-03 16:56
Cara Anna condivido ed approvo pienamente quello che hai scritto, hai centrato l'argomento, dipingendo la realta' dei fatti! Speriamo che le tue giuste osservazioni possano trovare una sponda! Con stima Simonetta Simiele
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0 #1 lucio.beluccini 2011-11-28 13:35
Almeno le regole valgono per tutte le donne vedi Cicciolina ( sicuramente ha messo del suo) ma anche Lei gode del vitalizio a quell' età.Indegno e vergognoso.
lucio beluccini
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