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Pubblica Amministrazione: Abolire le Regioni: la proposta degli scienziati |
Pubblica Amministrazione |
Mantenere la riduzione delle Province, abolendo tuttavia le Regioni italiane comprese quelle a statuto speciale: questa la proposta della Società Geografica Italiana, che sottolinea la necessità di trasferire alle nuove Province i poteri delle amministrazioni regionali.
Quali sono i vantaggi di questa scelta? Senza dubbio il risparmio economico, considerando che le Regioni costano allo Stato 182 miliardi di euro, mentre le Province hanno bisogno di una spesa inferiore, pari a 11 miliardi di euro. Sono sempre gli scienziati, inoltre, a definire le Regioni come "enti artificiali” nati senza un criterio storico, culturale o economico. Franco Salvatori, presidente della Società Geografica Italiana, sottolinea come la proposta di abolire le Regioni a favore delle Province, che diventerebbero in questo modo gli unici enti in frapposti tra i Comuni e lo Stato Italiano, abbia numerosi punti a suo favore, tuttavia sarà solo il nuovo Governo a prendere delle decisioni in proposito. «Le Regioni sono enti artificiali perché nascono come semplici compartimenti statistici per aggregare dati. Poi durante l’Assemblea Costituente vinse l’idea del regionalismo di Sturzo. E non sapendo come tradurla in pratica si andò a ripescare quella vecchia ripartizione statistica». Fonte: pubblicaamministrazione.net |
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Commenti
Vicino al fuoco ci si scalda! E’ un po’ quello che avviene per i cosiddetti “stipendi d’oro” di alcuni dipendenti pubblici più “privilegiati” di altri, anche se poi, per entrambi, il datore di lavoro è sempre il medesimo: lo Stato italiano! Più si è vicini al potere più si gode di luce riflessa, ovvero dei vantaggi, dei privilegi e soprattutto degli stipendi riservati agli inquilini di Quirinale, Montecitorio, Palazzo Madama, Corte dei Conti, Csm e via discorrendo. Così pure avviene nei ministeri, nelle regioni e nei comuni: più si è vicini alla “stanza dei bottoni” più si “guadagna”, più si è vicini al “capo” e più alto è lo stipendio seppure a parità di anzianità, qualifica e titolo di studio con gli altri “colleghi” dei piani inferiori.
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